Rita Carrabino (Pd): “A Ragusa strade e palestre nel caos”
Ragusa, 26 febbraio 2015 – “Le strade urbane di Ragusa versano in stato di totale abbandono. Le palestre comunali sono ormai divenute delle vere e proprie grotte. La mia denuncia raccoglie il grido dei cittadini che chiedono insistentemente risposte da parte di chi, programma elettorale alla mano, aveva promesso mari e monti al riguardo”. E’ quanto sostiene Rita Carrabino, componente della segreteria del circolo “Pippo Tumino” del Pd di Ragusa. “Sono bastati solamente due-tre giorni di pioggia – continua – per dare il colpo di grazia al già pietoso stato delle nostre arterie comunali. Addirittura, sono saltate pure le pochissime riparazioni effettuate in due anni dall’Amministrazione (evidentemente fatte male, si devono saper fare bene anche i rattoppi). Si sono formate delle vere e proprie voragini, pericolose, oltre che per le automobili, anche per i ragazzi in motorino. Inutile segnalare i siti: il disastro è più o meno uniformemente distribuito per tutta la città. I ragusani sono costretti a dei veri e propri slalom per evitare di rovinare le proprie auto, sempre che ci riescano, visto che di notte, spesso, gli impianti di illuminazione sono insufficienti o addirittura spenti. Ragusa non è mai stata così abbandonata come ora. Oltre che un pericolo per chi ci abita, non è uno spettacolo molto gradevole per una città che possiede molti siti Unesco”. E Carrabino aggiunge: “Vogliamo parlare dello stato indecente, ad esempio, della palestra Pappalardo di via Aldo Moro? La palestra, tristemente famosa per l’incidente del novembre 2013, quando un operaio che stava effettuando riparazioni ha rischiato la vita cadendo da un’impalcatura, versa in uno stato pietoso, pur continuando ad ospitare gli allenamenti di numerosi bambini e ragazzi ragusani. Ai primi acquazzoni, piove anche dentro la struttura, formando dei veri e propri laghetti con relative cascate. Per non parlare del controsoffitto che cade a pezzi. Mi chiedo: dove sono finiti i buoni propositi? I ragazzi non hanno diritto di fare del sano sport, ancor di più perché pagano le quote annue? Ma in quale città stiamo vivendo?”.