Acate. Petizione dei commercianti per chiedere la riapertura al traffico veicolare di un tratto di Corso Indipendenza.
Redazione Due, Acate (Rg), 14 maggio 2015.- Una petizione per la riapertura al traffico veicolare del tratto di Corso Indipendenza compreso tra la Piazza Matteotti e la via Roma, è stata presentata, al sindaco di Acate ed al dirigente dell’ufficio di Polizia Municipale, da un nutrito numero di esercenti commerciali. I firmatari della petizione, nello specifico, chiedono a sindaco e comandante del corpo di Polizia Municipale, di rendere riaccessibile al traffico dei veicoli il tratto tra Piazza Matteotti e via Roma durante l’orario di apertura delle attività commerciali, “ponendo di fatto rimedio alla disparità di trattamento tra le attività commerciali che insistono nel tratto di strada in oggetto e le altre presenti nella restante parte del Corso Indipendenza”. “Nel tratto di strada di Corso Indipendenza, compreso tra Piazza Matteotti e via Roma- si legge nella petizione- c’è una altissima concentrazione di attività commerciali, penalizzate da questa restrizione veicolare. Considerato, inoltre, che quasi tutte le attività commerciali stanno vivendo un momento di grave crisi economica che le espone continuamente al rischio di fallimento e che la continua chiusura di nuove, e preesistenti, attività commerciali è all’origine di un esponenziale aumento della disoccupazione, che in questo momento storico sta costringendo numerose famiglie e cittadini a vivere con un reddito sceso sotto la soglia di povertà, tale iniziativa diventa ancora più lesiva”. Pertanto, quale soluzione alternativa, finalizzata a tutelare anche chi “ama passeggiare tranquillamente e rilassarsi” senza essere infastidito dalla presenza di veicoli, i firmatari della petizione suggeriscono di utilizzare l’ampia area pedonale che va da Piazza Libertà a tutto il Piano San Vincenzo, compresa la Villa Comunale ed il castello dei Principi di Biscari. “Un’isola pedonale- si legge ancora nel documento- realizzata con soldi pubblici derivanti anche dalle irragionevoli tasse che noi aziende siamo costrette a pagare”. Infine i sottoscrittori della petizione tengono a precisare che l’istanza in oggetto, è “solo l’iniziativa di liberi cittadini, non dovuta a posizioni politiche o avverse all’amministrazione comunale”. “Liberi cittadini- sottolinea l’esercente Cristian Palma- che hanno deciso di unire le forze per cercare di ottenere il rispetto dei sacrifici che ogni giorno fanno, nel tentativo di resistere in questo storico periodo di crisi che nelle nostre vite assorbe quasi tutto, tempo e risorse. Abbiamo sempre pensato che lavorare servisse a comprare il tempo libero, da dedicare alla famiglia o a se stessi, ma oggi non è rimasto più tempo da comprare perché il lavoro non basta per pagarlo. Dunque abbiamo deciso di attivarci e chiedere alle istituzioni di non ostacolare il nostro lavoro, ma di proteggerci”.