24 Novembre 2024

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Il fandom e la serie tv “Hart of Dixie”, di Giovanna Carbonaro

Tesina di Giovanna Carbonaro (Esame: Culture dell’intrattenimento,Professor Pescatore. Corso di laurea magistrale in Italianistica, Culture letterarie europee, Scienze linguistiche – Alma mater studiorum Università di Bologna).

Redazione Due, 17 giugno 2015.- Nonostante l’episodio finale della quarta ed ultima stagione sia andato in onda qualche settimana fa negli States, l’afflato degli appassionati della serie “Hart of Dixie” sembra non essersi affievolito per nulla, anzi cresce di giorno in giorno. Infatti si può tranquillamente affermare che “Hart of Dixie”[1] vanta un vero e proprio fandom, che prende vita sui social network (Facebook e Twitter), anima pagine web e riempie Youtube di video tematici. Il tema che tratterò in questo scritto riguarda nella fattispecie il fandom, illustrando i suoi vari aspetti anche attraverso i fenomeni creati intorno ad “Hart of dixie”. Ma cosa è il fandom[2]? Con questo termine si indica una sottocultura creata dalla comunità di appassionati, che condividono un interesse comune per un fenomeno culturale (esempio: personaggio famoso, genere cinematografico, moda, etc…). I fan sono tipicamente interessanti anche ai dettagli più minuziosi dell’oggetto della loro passione comune; questo è l’aspetto che li differenzia in maniera chiara da coloro che possiedono solo un interesse casuale. Tale fenomeno si palesa in maniera distintiva tra gli anni ’80 e ‘ 90 del secolo scorso, quando, grazie alla visibilità e diffusione sul web, un gruppo di studiosi danno vita ai Fandom Studies. Si inizia a pensare ai fan non più in termini di consumo, ma anche di produzione. Il maggiore esponente di tali studi è Henry Jenkins[3]. Quest’ultimo, in particolare, riconosce ai fan l’abilità di fruire dei testi mediali in modo attivo e partecipativo. Infatti “i fan mediatici sono consumatori che producono, lettori che scrivono e spettatori che partecipano”[4]. Tuttavia bisogna sottolineare che gli studi iniziali consideravano le comunità di fan dei media come laboratori di idee e che la fan culture[5] fosse un’alternativa della cultura commerciale. Con l’avvento del World Wide Web, questi consumatori sono diventati i protagonisti dell’interesse dei media[6], poiché hanno assunto un vero e proprio ruolo produttivo e hanno un potere decisionale, capace di influenzare i testi mediatici. È sempre Jenkins a proporre poi un modello di fandom, che opera su quattro livelli:

  • I fan assumono una specifica modalità di ricezione= i fan, scegliendo di vedere un determinato prodotto, non assimilano solo il testo, ma lo trasformano in altre attività sociali e culturali (si riuniscono in fan club e organizzano raduni e incontri).
  • Il fandom costituisce una particolare comunità interpretativa= i fan come consumatori mediali, dopo la ricezione del testo primario, lo interpretano secondo protocolli di lettura e strutture di significato ben determinati.
  • Il fandom costituisce un particolare mondo artistico= i fan da consumatori, sulla base dei testi preesistenti, diventano creatori di altro materiale.
  • Il fandom costituisce una comunità sociale alternativa= il fandom permette di accomunare persone differenti per età, sesso, religione, razza, professione. Non è per nulla discriminante, semmai è un fattore di aggregazione e comunanza anche se si abita in continenti diversi[7].

Il terzo è il livello più interessante poiché si basa sulla produzione attiva e partecipativa dei fan. Innanzitutto il fandom genera una variegata produzione testuale (racconti, sceneggiature, poesie) rappresentata maggiormente dalla fan fiction[8] e dalla fanzine[9]. Troviamo poi le fan art[10] (ossia elaborazioni grafiche, poster, fotomontaggi) e il filking[11] (ovvero la musica prodotta dai fan). Il fandom poi si può esprimere attraverso pratiche ludiche come il cosplayer[12], che consiste nell’abbigliarsi come il personaggio di cui si è appassionati. Ad esso infine si legano altri due fenomeni: lo spoiling [13](che consiste nella ricerca di notizie sul prodotto mediatico non ancora a portata del consumatore. Essere uno spoiler può essere inteso sia come gioco ma può derivare anche dall’esigenza personale di soddisfare la propria curiosità) e l’attività dei subber (ovvero quei fan che, sebbene la maggior parte delle volte violino le varie leggi di copyright, si danno alla traduzione dei testi originali ancora inediti).

Anche la serie “Hart of Dixie” ha generato il fenomeno del fandom, che ho cercato di delineare sommariamente poc’anzi. Bisogna dire che è un fandom prettamente femminile (complice l’identificazione con la protagonista) e giovanile. Il fandom di “Hart of Dixie” si basa principalmente sul fenomeno dello shipping, che indica il coinvolgimento emotivo da parte dei fan nello sviluppo di una relazione amorosa tra una coppia di personaggi di un’opera fittizia, di cui si è appassionati.[14] Nella prima puntata della prima stagione, gli spettatori (che poi sarebbero diventati fan) hanno avuto già la possibilità di scegliere (grazie alla storyline delle serie) una ship cioè una coppia di personaggi. Infatti Zoe Hart, appena arrivata a Blubell, fa la conoscenza del giovane e brillante avvocato George Tucker (il marito ideale che tutte le madri vorrebbero per le proprie figlie) e il bello ma scapestrato barista Wade Kinsella (l’uomo con cui tutte le ragazze almeno una volta nella vita vorrebbero avere come fidanzato). La prima serie si basa così su questa specie di triangolo amoroso, complicato anche dal fatto che George è fidanzato con Lemon Breeland (antagonista di Zoe nella prima stagione). Le ship createsi sono così quella di Zoe/George e Zoe/Wade. Su Facebook si possono trovare le pagine “Team George”[15] , “Zoe&Wade” , “Wade e zoe”[16] , etc. Ma è la ship Zoe/Wade che ha avuto il sopravvento tanto che i sostenitori di questa coppia per identificarsi hanno inventato il termine Zade, nato dalla fusione dei nomi dei due protagonisti amati[17]. L’amore per gli Zade determinò un calo degli ascolti durante la terza stagione, poiché la coppia (formatasi sullo schermo alla fine della prima stagione e separatasi alla fine della seconda) non ritornerà insieme e l’attenzione della serie si era spostata sulle relazioni amorose degli altri personaggi[18]. Una terza ship (che non ha avuto successo né si è realizzata nella serie) è quella tra Zoe e Lavon Hayes. Per loro, che nello show sono amici del cuore, si potrebbe parlare di friendship. Altre ship secondarie, che riguardano gli altri personaggi, sono quella George/Lemon (che nella prima stagione sono già una coppia, che però si separa a causa di Zoe) e Lavon/Lemon (i quali hanno avuto una relazione clandestina). “Ma quali sono i pro e i contro dello shipping? Senz’altro il vantaggio principale consiste nel fatto di avere una motivazione in più per seguire la serie tv. Si ha qualcosa per cui fare il tifo e ciò rende la visione più coinvolgente: puntata dopo puntata lo spettatore è lì a osservare tutte le minime interazioni tra i due personaggi, a seguire l’evolversi del rapporto in attesa di uno sviluppo determinante. E questo è l’altro lato positivo: quando finalmente la coppia si forma, la soddisfazione dello shipper che ha vissuto la relazione passo dopo passo, è immane.

Ma al tempo stesso il consolidarsi e l’ufficializzarsi del rapporto possono essere un’arma a doppio taglio, e qui veniamo al lato negativo. A volte tutto è giocato sulla tensione e l’attesa, che inevitabilmente si sgonfiano quando la coppia trova il suo lieto fine”[19].  Forse per questo motivo la serie si è conclusa con una quarta stagione dove si sono concretizzate ovviamente la ship più amata, gli Zade, con la nascita di un bebè e quella Lavon/Lemon che convolano a nozze. Per George, rimasto orfano sia di Zoe che di Lemon, si profila una nuova relazione con AnneBeth, amica della sua ex fidanzata e ex compagna di Lavon.

Lo shipping non ha fatto altro che fomentare il fenomeno dello spoiling per la show. I fan più accaniti, tra una stagione e l’altra, si sono impegnati nella ricerca di notizie e anticipazioni sugli episodi ancora inediti. Addirittura sul web si trova una pagina dedicata proprio allo spoiling di “Hart Of Dixie”[20].

Dal punto di vista prettamente creativo, anche il fandom di questa seria ha un vasto apparato produttivo.

Dal punto di vista della Fan art sul web troviamo vari poster e fotomontaggi sui personaggi della serie o poster con poesie.

Su youtube è possibile poi trovare video con scritte e spezzoni del telefilm che hanno come sottofondo canzoni d’amore famose[21].

Ovviamente si ha anche una vera produzione testuale che si compone di fan fiction. Sul sito EFP[22] se ne possono trovare diverse.

Esempio :

Titolo _ And baby makes three

“Quando le porte della sala parto si chiusero alle loro spalle, Zoe e Wade erano finalmente marito e moglie ed entrambi, ancora increduli dopo la repentina cerimonia, non smettevano di sorridere (Zoe tra una contrazione lancinante e l’altra) come due idioti, gli occhi innamorati fissi gli uni negli altri.

“Signore, dobbiamo preparare la paziente per il parto” Un’infermiera di mezza età si rivolse a Wade, che stringeva senza sosta la mano di Zoe, facendolo trasalire leggermente.

“Ehm, certo…scusi” Con una smorfia nervosa, l’uomo si staccò da sua moglie, che gli lanciò un’occhiata rassicurante: nessuno dei due aveva dubbi sul fatto che, al momento cruciale, Zoe sarebbe stata perfettamente calma e Wade avrebbe dato di matto.

Gli attimi successivi furono convulsi e bellissimi: supportata da suo marito (ancora le faceva un certo effetto considerarlo tale), che le stringeva una mano e con l’altra le carezzava una spalla o le scostava i capelli dal volto madido di sudore, Zoe spinse al massimo delle forze e finalmente capì tutta la sofferenza che avevano provato le (poche, a dire il vero) future mamme che aveva aiutato a partorire nella sua carriera da medico.

Quando ormai stava cominciando a pensare che non ce l’avrebbe fatta, che quel dolore che arrivava a ondate fosse troppo da sopportare per lei, un vagito violento e quasi primordiale squarciò l’aria, mentre suo figlio veniva al mondo.

I respiri di Zoe e Wade si spezzarono nelle loro gole e le prime lacrime si affacciarono ai loro occhi, guardando quello splendore urlante e perfetto che si dimenava tra le braccia del ginecologo, il quale si rivolse alla coppia con un sorriso a trentadue denti.

“Congratulazioni, siete genitori di un bel maschietto!”

La stretta di Wade alla mano di Zoe si fece, se possibile, ancora più forte, mentre i loro sguardi, entrambi velati dalle lacrime, si incontravano “Sei stata bravissima, amore mio” Wade le stampò un bacio sulla fronte, che lei accolse con un sorriso, gli occhi chiusi ad indugiare nel suo tocco, mentre entrambi attendevano ansiosi che loro figlio fosse finalmente pronto a conoscerli.

 

Più tardi, nella stanza di Zoe, dalla quale suo marito aveva praticamente obbligato tutti quanti gli amici e i familiari accorsi ad andarsene, il piccolo Kinsella fece il suo ingresso trionfale tra le braccia di un’infermiera. Non appena videro i due nuovi arrivati varcare la soglia della stanza, Zoe aggiustò la sua postura nel letto e Wade scattò in piedi come una molla dalla sedia su cui si era seduto solo qualche minuto prima, dopo aver camminato su e giù per la stanza in preda all’agitazione.

“Eccolo qui!” Annunciò l’infermiera, addentrandosi nella camera, mentre il bebè, completamente sveglio, muoveva piano una manina stretta a pugno.

Gli occhi dei due neo genitori si illuminarono, come se fosse appena sorto il sole dopo settimane di buio.

“Il papà vuole tenerlo?”

“Non so come si fa, forse non è una buona idea!” Balbettò lui, guardando terrorizzato il fagottino avvolto in una tutina azzurra in braccio alla donna, la quale posò delicatamente il bebè tra le sue braccia con un sorriso divertito di fronte al timore reverenziale con cui Wade accolse il piccolo.

“Non lo romperà, si fidi!” L’infermiera si scambiò un’occhiata divertita con Zoe, per poi lasciare la neonata famiglia finalmente sola.

Wade, gli occhi spalancati, cullava delicatamente il piccolo, che lo fissava incuriosito e perfettamente calmo: Zoe sorrise, osservando suo marito socializzare con loro figlio, conoscerlo e guardarlo negli occhi per la prima volta, mentre la paura sul viso di Wade si trasformò piano piano in gioia e stupore di fronte a cotanta meraviglia.

“State bene voi due?” Gli chiese divertita, notando la complicità che, secondo dopo secondo, si stava formando tra Wade e suo figlio.

Lui alzò a stento lo sguardo, sorridendo come un bambino la mattina di Natale “Lo sto monopolizzando, vero? Scusami!” Senza perdere la sua espressione piena di gioia, Wade, facendo estrema attenzione a non fare cadere il fagottino, si avvicinò a Zoe “E’ meglio se vai dalla mamma adesso” Gli sussurrò, posando il bebè tra le braccia della moglie, che non vedeva l’ora di conoscere suo figlio.

Non appena Wade posizionò il piccolo tra le braccia di Zoe, lei sorrise meravigliata, mentre ricominciava a piangere per l’emozione: gli sfiorò il contorno del naso con un dito, trattenendo il respiro e quasi non accorgendosi che Wade aveva preso posto sulla sedia accanto al letto.

“Riesci a credere che abbiamo creato qualcosa di così perfetto?!”

Lei scosse la testa alle parole incredule di suo marito, senza riuscire a staccare gli occhi di dosso dal figlio, che le aveva appena afferrato un dito “Eri tu quello che diceva che ‘il sesso non porta da nessuna parte’” Cercò di imitarlo lei, ricordando le parole che lui aveva pronunciato sprezzante la sera in cui avevano fatto l’amore e che era risultata nella sua gravidanza inaspettata.

Wade rise, non riuscendo a smettere di fissare con tutto l’amore del mondo Zoe e loro figlio “Sono felice di essermi sbagliato”

I loro sguardi si incrociarono, prima che lei tornasse a contemplare il fagottino che si stava addormentando tra le sue braccia per la prima di quelle che sarebbero state tante volte “Ha bisogno di un nome, non possiamo chiamarlo ‘nome da decidere’ per sempre!” Saltò su dopo qualche minuto con l’aria di chi se ne è appena ricordato, e Wade le diede ragione inclinando la testa, con un sogghigno divertito.

“In effetti, per quanto per me andrebbe bene, probabilmente a scuola lo prenderebbero in giro!”

Zoe gli lanciò un’occhiata di affettuoso rimprovero, poi osservò brevemente il volto dolcissimo ed addormentato del piccolo, come se con uno sguardo potesse capire quale nome si sarebbe adattato meglio alla sua personalità, ed improvvisamente capì “Ci ho pensato…” Iniziò, catturando tutta l’attenzione di Wade, che la spinse a continuare con un cenno di assenso “Ieri sono stata al cimitero, a far visita a mio padre, e ho passato del tempo anche sulla tomba di tua madre…” Lui alzò prontamente la testa, stupito da quelle sue parole “…mi ci è voluto un po’ per trovarla e non so nemmeno io perché ci sono andata, ma sentivo il desiderio di farlo e…” Zoe fece un respiro profondo, raddrizzando la sua postura e cercando nel frattempo di non svegliare il piccolo “…penso che sarebbe bello chiamare nostro figlio Jackson, Jack, come omaggio a lei”

Wade si raddrizzò sulla sedia, sinceramente preso alla sprovvista da quella proposta “Zoe, sei sicura? Non l’hai neanche mai conosciuta”

Lei guardò brevemente il cucciolo d’uomo profondamente addormentato tra le sue braccia, poi rialzò lo sguardo verso suo marito, trovando adorabile quella sua improvvisa e sottile vulnerabilità “Lo so, ma qualcosa mi dice che, se ti ha cresciuto in questo modo, mi sarebbe piaciuta. E mi basta ascoltare gli aneddoti di Earl per intuire che era una donna meravigliosa” Le lacrime tornarono a pungerle gli occhi, vedendo quanto Wade fosse rimasto colpito dalle sue parole.

Lui, dal canto suo, era rimasto immobile, mentre un sorriso spontaneo e commosso si apriva sul suo volto: riuscì solo a bisbigliare un “grazie”, sfiorandole una mano impegnata a tenere il piccolo Jackson “A una condizione, però” Zoe aggrottò la fronte, spingendolo in silenzio a continuare, cosa che Wade fece dopo un sospiro, fissando i suoi profondi occhi verdi in quelli nocciola di sua moglie “Che il suo secondo nome sia Harley”

Non dovette aggiungere altro per spiegare ques’idea che gli veniva dal cuore: entrambi erano a conoscenza che, senza l’insistenza di Harley Wilkes nell’attirare Zoe a Bluebell con le sue innumerevoli cartoline, loro due non si sarebbero mai incontrati, né tantomeno innamorati.

Zoe annuì tra le lacrime che, per l’ennesima volta in quella giornata perfetta e sconvolgente, le rigavano il viso, mentre Wade, sporgendosi verso di lei, le baciò la fronte.

“Ti amo così tanto!” Le sorrise, prima di guardare orgoglioso ed innamorato loro figlio “Anzi, vi amo così tanto” Sfiorò la guancia paffuta del bebè con un dito, temendo quasi di romperlo, mentre Zoe non perdeva di vista neanche per un attimo i due uomini della sua vita.

“Jackson Harley Kinsella” Bisbigliò con orgoglio quel nome, provando ad ascoltarne il suono per la prima volta e sorridendo poi soddisfatta “Lo adoro”

Come se avesse già imparato a rispondere al proprio nome, Jackson fece un versetto nel sonno, rimettendosi comodo tra le braccia della sua mamma, che lo ammirò già innamorata pazza.

“Farà strage di cuori, già lo so” Sorrise divertita e complice a Wade, che si sedette sulla sponda del letto, ricambiando il sorriso.

“Se sarà fortunato come suo padre, gli basterà una sola donna per tutta la vita” La guardò con tutto l’amore del mondo, sempre più convinto che Zoe Hart fosse la sua parte complementare, mentre il cofanetto dell’anello di fidanzamento di Jacqueline, che Earl gli aveva infilato nella giacca poco prima del matrimonio, batteva forte tanto quanto il suo cuore.

Zoe ricambiò il suo sguardo, innamorata come non mai, poi sussultò quando suo figlio sbadigliò rumorosamente risvegliandosi “Hey, ciao! Ben svegliato!” Gli bisbigliò, mentre gli occhi verdi di Jackson si posavano attenti e curiosi su di lei: Wade si sporse verso di loro e lui e Zoe cominciarono a parlargli con due voci instupidite, senza smettere di ridere delle sue espressioni buffe e di stringergli le manine già reattive al loro tocco.

Quello era soltanto il primo di tanti giorni felici del resto della loro vita”[23].

Infine un altro aspetto molto importante è quello dei subber, soprattutto per tradurre in italiano e mettere i sottotitoli per la terza e quarta stagione. Diversi sono i siti internet che offrono la serie con i sottotitoli[24].

Infine, tenendo presente il quarto livello su cui agisce il fandom secondo Jenkins[25], si può affermare che “Hart of Dixie”  è riuscito a creare una vera e propria comunità virtuale di fan che interagiscono tra di loro, anche a chilometri di distanza e senza mai essersi incontrati.    La cancellazione della serie è stata un duro colpo per loro, ma non sono mancate le iniziative per il suo salvataggio. Negli Usa, infatti, è stato indetto una specie di votazione per salvare uno show 2015[26]. Al momento la creatrice Leila Gerstein sembra ferma sulle proprie intenzioni di non voler procedere con una quinta stagione.

 

Nota

Io personalmente sono una Zade. Sono stata subito attratta dalla storia della serie(complice la simpatia dell’attrice Rachel Bilson) e grazie allo shipping, mi sono appassionata profondamente. Addirittura ho contagiato il mio fidanzato e per una settimana (nei ritagli di tempo libero) abbiamo visto in streaming tutta la serie. La decisione della creatrice di non continuare la serie mi ha rattristato profondamente. Spero in una quinta stagione.

 

Su Facebook ho chiesto ad alcune fan opinioni sulla serie[27]. Queste le risposte:

Roberta L. << ‘E una serie carina, spensierata, ideale per fare due risate ed evadere dalla monotonia quotidiana… >>.

Arianna M. <<È una serie semplice, con la quale riesci a staccare completamente e a rilassarti, non tratta temi pesanti o deprimenti, non ci sono tragedie o eventi angoscianti…mi piacciono molto i personaggi e anche gli attori al di fuori della serie (ne seguo alcuni su instagram)…su pinterest condivido alcuni look e seguo un po’ la serie anche su Fb>>.

Rossana M. <<Riesci a vedere come i problemi che ogni singolo ha nel quotidiano sono affrontati in maniera frizzante e non deprimente e poi il luogo in cui è ambientato è un posto meraviglioso , non il solito luogo dove ruotano soldi e solo soldi>>.

 Bibliografia

  1. Innocenti, G. Pescatore, Le nuove forme della serialità televisiva, Archetipo, 2008
  2. Jenkins, Culture Convergenti, Apogeo Editore, Milano 2012

Sitografia

http://it.wikipedia.org/wiki/Hart_of_Dixie; http://www.comingsoon.it/news/?source=tvseries&key=42831; http://www.romanticamentefantasy.it/recensione-telefilmhart-of-dixie/; http://www.magseriesusa.net/28713/novita-the-cw/hart-of-dixie-novita-the-cw/hart-of-dixie-sbarca-su-canale-5-insieme-a-better-with-you.htm.

http://www.treccani.it/enciclopedia/fandom_%28Lessico_del_XXI_Secolo%29/ http://www.treccani.it/enciclopedia/cultura-convergente_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/

https://www.facebook.com/TeamGeorgeHartOfDixie?fref=ts.

https://www.facebook.com/pages/Wade-e-zoe-HART-of-DIXIE/388363224606881?fref=ts

https://www.facebook.com/ZoeWadeHartOfDixieFans?fref=ts ; https://www.facebook.com/pages/%E1%83%A6-Wade-Zoe-%E1%83%A6/960419990636902?fref=ts ; https://www.facebook.com/pages/Zoe-Wade-I-Love-You-You-Love-Me-Admit-It/1544277582503614?fref=ts.

http://bubinoblog.altervista.org/premiere-telefilm-hart-of-dixie-iii-in-prima-visione-zoe-hart-nellaccess-prime-time-di-la5/.

http://www.televisionando.it/articolo/lo-shipping-nelle-serie-tv-che-cos-e-i-vantaggi-e-gli-svantaggi-del-fenomeno/82245/#refresh_ce.

http://www.spoilersguide.com/hart-of-dixie/ https://www.youtube.com/watch?v=CUc05qQzy90

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3083431&i=1.

http://www.italiansubs.net/index.php?option=com_info&Itemid=12&nomeserie=Hart%20of%20Dixie.

http://uk.eonline.com/news/642065/save-one-show-2015-wild-card-winner-revealed-vote-in-the-semi-finals-now.

 [1] “Hart of dixie” è una serie televisiva americana di quattro stagioni, che è andata in onda dal 2011 al 2015 sul network The CW ; in Italia sono state trasmesse su Canale 5 la prima serie, su Mya e La 5 la seconda e la terza serie (in replica la prima sempre su quest’ultimo canale) dal 2012 al 2015. Creato da Leila Gerstein, la serie ha come protagonista l’attrice Rachel Bilson, che aveva già lavorato con Josh Schwartz (produttore esecutivo dello show) in The O.C. . La serie tv è stata cancellata dal canale CW a marzo 2015, giustificando la scelta e additandone la causa agli ascolti bassi. In realtà, gli ascolti sono calati nella terza serie, a causa degli sceneggiatori che non hanno previsto per la protagonista una relazione amorosa (tanto attesa dai fans) con uno dei protagonisti maschili più amati. La quarta e ultima serie è durata solo 10 episodi perché Rachel Bilson era in gravidanza (elemento sfruttato anche dagli sceneggiatori per l’ultima serie) ma gli ascolti sono aumentati. L’ultimo episodio in particolari è stato seguito da 1,37 milioni di spettatori.

“Hart of Dixie” si può ascrivere sia al genere del medical drama (la protagonista è un giovane medico come in Grey’s Anatomy) sia a quello della sit – com (le battute esilaranti e i continui battibecchi tra la protagonista e la sua antagonista ricordano quelli de “La tata”) ma anche al genere della commedia sentimentale (le relazioni amorose sono uno dei leit motiv della serie). La serie presenta toni molti più leggeri rispetto a quelli dei vari medical drama. Il tema della serie non è la medicina ma la svolta professionale e privata di una giovane dottoressa di New York, Zoe Hart (il titolo è un gioco di parole tra il cognome della protagonista e il soprannome dell’Alabama e dovrebbe significare <Cuore di Dixie> , con l’assonanza in inglese tra le parole Heart (cuore) e Hart (cognome della protagonista). Anzi è un vero e proprio romanzo di formazione di questa giovane donna che, ricevuto in eredità dal suo vero padre uno studio medico, si trasferirà in un piccolo paesino dell’Alabama, la fantomatica Blubell (abitata da personaggi strambi e stralunati e per certi versi anacronistici (le donne si vestono e si comportano come se vivessero negli anni’50), nella quale ritroverà la vera se stessa, migliorerà come medico, recupererà valori fondamentali come la famiglia e l’amicizia e l’amore e soprattutto troverà un posto nel mondo, il sogno di ogni giovane che vive nella società odierna.  Cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Hart_of_Dixie; http://www.comingsoon.it/news/?source=tvseries&key=42831; http://www.romanticamentefantasy.it/recensione-telefilmhart-of-dixie/; http://www.magseriesusa.net/28713/novita-the-cw/hart-of-dixie-novita-the-cw/hart-of-dixie-sbarca-su-canale-5-insieme-a-better-with-you.htm.

[2] Il termine fandom trae origine dalla lingua inglese ed è un neologismo (in particolare una parola macedonia), nato dalla fusione tra la parola fan (abbreviazione di fanatic = appassionato) e kingdom (regno) e letteralmente si può tradurre come <il mondo degli appassionati>. Cfr. http://www.treccani.it/enciclopedia/fandom_%28Lessico_del_XXI_Secolo%29/.

[3] Jenkins è il fautore della “cultura convergente”, modello culturale in cui i media e i consumatori interagiscono tra loro con risultati non prevedibili. Si basa su tre elementi: la convergenza mediale, la cultura partecipativa e l’intelligenza collettiva. Cfr. http://www.treccani.it/enciclopedia/cultura-convergente_%28Lessico-del-XXI-Secolo%29/.

[4]Cit. V. Innocenti, G. Pescatore, Le nuove forme della serialità televisiva, Archetipo, 2008, p. 188.

[5] Per Fan Culture si intende “la produzione culturale dei fan, […] che viene distribuita in un contesto economico underground e che attinge buona parte dei suoi contenuti dalla cultura commerciale”. Cit. H. Jenkins, Culture Convergenti, Apogeo Editore, Milano 2012, p. 347.

[6] Cfr. H. Jenkins, op. cit., pp. 269 -270.

[7] Per l’argomento cfr. V. Innocenti, G. Pescatori, op. cit., pp. 189-196.

[8] Con tale termine si suole indicare un testo scritto dal fan, che si sviluppa attorno ai personaggi o alle ambientazioni create da un altro autore. Lo scrittore di fan fiction si chiama Fanwriter. Per maggiori informazioni cfr. V. Innocenti, G. Pescatore, Ibidem, p.51; H. Jenkins, Ibidem, p. 152 e seguenti; pp. 192 -197.

[9] Con questo termine si indica la rivista amatoriale, realizzata dagli appassionati di qualche genere o fenomeno culturale e rivolte ad un pubblico specifico. Per maggiori informazioni cfr. H. Jenkins, ivi.

[10] Cfr. V.Innocenti, G. Pescatore, ivi.

[11] Cfr. V. Innocenti, G. Pescatore, ibidem, p.194.

[12] Cfr. V.Innocenti, G. Pescatore, ibidem, p.52.

[13] Cfr. H. Jenkins, Ibidem, p. 1 e seguenti.

[14] I sostenitori di una determinata coppia si chiamano shipper.

[15] Cfr. https://www.facebook.com/TeamGeorgeHartOfDixie?fref=ts.

[16] Cfr. https://www.facebook.com/pages/Wade-e-zoe-HART-of-DIXIE/388363224606881?fref=ts

https://www.facebook.com/ZoeWadeHartOfDixieFans?fref=ts ; https://www.facebook.com/pages/%E1%83%A6-Wade-Zoe-%E1%83%A6/960419990636902?fref=ts ; https://www.facebook.com/pages/Zoe-Wade-I-Love-You-You-Love-Me-Admit-It/1544277582503614?fref=ts.

[17] A volte tra gli shipper di <<diversa fazione>> ci possono essere veri e propri scontri virtuali, le cosiddette ship-war.

[18] Cfr. http://bubinoblog.altervista.org/premiere-telefilm-hart-of-dixie-iii-in-prima-visione-zoe-hart-nellaccess-prime-time-di-la5/.

[19] Cit. http://www.televisionando.it/articolo/lo-shipping-nelle-serie-tv-che-cos-e-i-vantaggi-e-gli-svantaggi-del-fenomeno/82245/#refresh_ce.

[20] Cfr. http://www.spoilersguide.com/hart-of-dixie/.

[21] Cfr. https://www.youtube.com/watch?v=CUc05qQzy90.

[22] http://www.efpfanfic.net/categories.php?catid=1546&parentcatid=1546.

[23] Cit. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3083431&i=1.

[24] Cfr. http://www.italiansubs.net/index.php?option=com_info&Itemid=12&nomeserie=Hart%20of%20Dixie.

[25] Cfr. H. Jenkins, ibidem, p. 191.

[26] Cfr. http://uk.eonline.com/news/642065/save-one-show-2015-wild-card-winner-revealed-vote-in-the-semi-finals-now.

[27] Le persone interrogate mi hanno dato il loro permesso per riportare la loro opinione.

 

 

 

 

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