Roma. Rampelli (capogruppo di Fratelli d’Italia) a radio Cusano Campus: “Abbiamo querelato Marino per le sue frasi sulla mafia”
Rampelli: “Colosseo? C’è una coop rossa che ci guadagna 27 milioni di euro l’anno”
Roma, 23 settembre 2015 – Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli D’Italia alla Camera dei Deputati, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Nel corso dell’intervento radiofonico Rampelli, che si prepara ad Atreju15, è tornato sulle parole di Marino, che in occasione dell’inaugurazione della Prenestina Bis ha detto ai contestatori di Fratelli D’Italia “Voi rappresentate la mafia” annunciando querela nei confronti del Sindaco d’Italia: “Fratelli d’Italia è un partito nato nel 2013 e non ha nulla a che fare con l’inchiesta Mafia capitale. Ricordo che molti sono gli amministratori comunali indagati, la maggior parte del Pd, partito di Ignazio Marino. Per questo Marino, sarà querelato per aver accusato FDI AN di mafia. Calunnia inaccettabile. Ogni volta che Marino subisce una contestazione parte con l’accusa di mafiosità, pensando d’intimidirci e di ridurci al silenzio. Non accadrà. Accadrà invece che dovrà difendersi in tribunale dalle sue accuse, abbiamo querelato Marino”.
Sulla questione Colosseo Rampelli denuncia: “Il Colosseo cuba 50 milioni di incassi l’anno. Nessuno sa che oltre la metà di questa cifra finisce nelle casse di una cooperativa rossa che dal 98, anno in cui avrebbe vinto una gara, sta in regime di prorogatio esattamente come le cooperative di Buzzi. Oggi sottoporrò la cosa al Ministro Franceschini. Questa coop in proroga dal 98 incassa oltre la metà di questi 50 milioni mentre i custodi, che da soli dovrebbero mandare avanti il Colosseo, sono 7, per oltre un milione di visitatori l’anno. La cooperativa si porta a casa circa 27 milioni di euro l’anno. Questi soldi potrebbero andare agli italiani e invece vanno a un soggetto privato. Un soggetto privato dovrebbe intervenire dove c’è meno circuito, dove c’è meno mercato”.