Ancora una volta i banchieri di Unicredit hanno presentato in data odierna una revisione del piano strategico 2018 che comporterà forti ricadute sul personale. Esuberi su esuberi è diventato il motto dei vertici aziendali per portare nuovi utili. ma già si registra la presa di posizione dura da parte della Fabi, sigla maggiormente rappresentativa nel  settore e nel predetto Gruppo Bancario.

MORELLI (FABI):“ENNESIMO PIANO DI CONTRAZIONE E NON DI RILANCIO. DAL 2007 A OGGI IN ITALIA TAGLIATI 30MILA POSTI DI LAVORO.

NO A USCITE OBBLIGATORIE”

 

“Dichiariamo tutta la nostra contrarietà rispetto all’ennesimo piano di contrazione e non di rilancio del Gruppo Unicredit, che ancora una volta sceglie la strada del ridimensionamento delle attività in tutta Europa anziché quello dell’espansione”.

Così Mauro Morelli, Segretario nazionale della FABI, sindacato di maggioranza dei bancari, commenta il nuovo piano industriale presentato oggi dal Gruppo Unicredit.

“Dal 2007 ad oggi solo in Italia il Gruppo ha tagliato 30mila posti di lavoro e con questo piano sembra voler continuare a percorrere questa strategia che finora non ha portato da nessuna parte, senza minimamente comprendere che dietro ogni esubero c’è una persona, una storia e una famiglia.

Il piano prevede in totale altre 560 eccedenze di personale da gestire entro il 2018, che si aggiungono alle 5100 già dichiarate appena un anno fa. Il numero potrebbe, inoltre, essere rivisto al rialzo con la possibile cessione del ramo leasing in Italia, che, se attuata, porterebbe a un taglio di altri 400 posti di lavoro.

Come FABI, rigettiamo qualsiasi ipotesi di uscita obbligatoria dei lavoratori in esubero. G

Di Carmelo Raffa

Nato a Tortorici (ME) il 18 gennaio 1952 si è occupato fin da ragazzo di sindacato, attività sociale e politica. All’età di 15 anni collaborava, infatti, con suo zio che era Segretario Zonale dei Nebrodi della Cisl e partecipava alle proteste dei contadini col microfono in mano per infastidire i proprietari terrieri. All’epoca i salari erano scarsi e c’era una forte discriminazione delle donne.All’età di 20 anni, nel luglio 1972, veniva assunto alla Cassa Centrale di Risparmio e si iscriveva alla FABI dove all'inizio del 1973 veniva eletto a far parte del Direttivo Provinciale di Palermo e nel 1978 ne diventava il Segretario Amministrativo.Negli anni ’80 è stato chiamato a ricoprire la carica di Segretario Coordinatore Regionale assumendo anche la guida del Sindacato di Palermo e nel 1997 è stato inserito dalla Segreteria Nazionale, per 4 anni nel Comitato di Redazione della Voce dei Bancari.Nel 1991 è stato eletto a far parte del Comitato Direttivo Centrale. Nel settembre 1997, dopo la fusione imposta dai poteri forti del Governo e della Banca d’Italia, è stato chiamato a coordinare l’attività sindacale FABI del Banco di Sicilia (polo creditizio siciliano). Nel 2000, in seguito all’acquisizione del Banco da parte della Banca di Roma di Geronzi e dopo le battaglie condotte per evitarne l’incorporazione, Raffa è diventato il Coordinatore Aggiunto della FABI-Gruppo Capitalia, incarico che ha mantenuto fino alla successiva operazione di inglobamento in Unicredit avvenuta nel 2007. In Unicredit Group ricopre l'incarico di Coordinatore Nazionale Vicario.In rappresentanza della FABI ha fatto parte del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro dal 1986 al1991, e per due mandati e fino al 2007, del Consiglio di Amministrazione dell’IRCAC.Dall'anno scorso Carmelo Raffa, ha collaborato assiduamente con la testata giornalistica on line LinkSicilia.it e ciò dopo aver fornito proprie note a: mov139.it - striscialaprotesta.it - lavocedinewyork.com

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