Di Pietro a Radio Cusano Campus: “Pd metterà clausola per non farmi candidare a primarie per il Comune di Milano”
Milano, 23 novembre 2015 – Antonio Di Pietro è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ‘ECG Regione’, curato e condotto da Andrea Di Ciancio e Roberto Arduini.
Sulla corsa a sindaco di Milano, Di Pietro commenta la candidatura di Alessandro Sallusti. “Sallusti? E’ un buon candidato per far perdere il centrodestra a Milano –ha affermato Di Pietro-. Io credo che il sindaco di una città deve fare gli interessi di tutta la collettività, non dev’essere settario e parziale. Sallusti rappresenta una parte di quel popolo che esprime i suoi mal di pancia in maniera violenta e irriguardosa nei confronti di alcune realtà”.
Il Pd non vuole che Di Pietro si candidi alle primarie per il Comune di Milano. “Ho dato la mia disponibilità a candidarmi alle primarie del Pd, che ha mandato un comunicato con scritto: ‘Di Pietro mai’. Il Movimento 5 Stelle ha detto che ho già fatto politica e quindi non vado bene. Nel centrodestra non mi candido perché non ho buoni rapporti. Alla fine i candidati saranno scelti dall’alto e non saranno quelli che vorrebbero i cittadini, almeno per quello che riguarda centrodestra e centrosinistra. Per non farmi candidare, il PD metterà una clausola nelle regole per le primarie. Quando non gli va bene qualcuno mettono clausole per non farli candidare. Devono dirlo chiaramente che non mi vogliono. Ma li capisco perché questo Pd gestito in questa maniera non lo condivido”.
Un retroscena sull’Expo. “Quando è venuto fuori lo scandalo su Expo –ha raccontato Di Pietro- uscì un bando di gara con cui si cercava un direttore generale per le infrastrutture per l’Expo. Ho presentato anche io la domanda, perché avevo una certa esperienza come avvocato, magistrato, ministro per le infrastrutture, conosco le persone dell’ambiente, forse qualcosa c’azzecco. Invece mi è stato detto che la mia domanda era inammissibile perché non avevo sufficiente esperienza”.
Sui maggiori controlli anti-terrorismo. “Sicurezza e libertà sono due diritti fondamentali –ha sottolineato Di Pietro- ma è ovvio che bisogna metterli insieme. Non mi lamento e chiedo ai cittadini di non lamentarsi del fatto che ci sia più controllo e più prevenzione, anche a costo di perdere qualche minuto in più quando si va alla stazione o all’aeroporto. Non c’è niente di peggio in questo momento che comportarsi come ci ha paura. E’ normale e umano avere paura, ma proprio per questo bisogna prevenire, contrastare e non darla vinta ai terroristi. Se rinunci alla sovranità, vengono direttamente loro a governare. Io ho sempre criticato il governo Renzi per le cose che dice e le cose che non fa, però in questo caso sta facendo bene. Sta collaborando con la realtà internazionale per confrontarsi con un’indeterminata cerchia di terroristi che ci vogliono ammazzare. Combattere il terrorismo è una cosa, ma non si può andare con le truppe di terra in uno Stato che non ha confini precisi”.
“Un grosso aiuto a contrastare l’Isis lo può dare il mondo musulmano –ha spiegato Di Pietro-. Questi terroristi non è che vivono nel nulla. Se uno è scappato con la Bmw vuol dire che qualcuno gliel’ha data, lo sta accompagnando. I musulmani dovrebbero segnalare questi criminali. Dovremmo essere tutti poliziotti di noi stessi. Se vedo qualcuno sospetto devo segnalarlo alle autorità, poi magari se mi sono sbagliato gli chiedo scusa”.