Modica. Aperto in città il centro di interpretazione culturale Sicilia – Tunisia
Sindaco e Assessore Di Giacomo: “ Modica sostiene l’integrazione e lo sviluppo di una nuova democrazia”
Modica – Attivato, questa mattina, a Modica il Centro di Interpretazione del Patrimonio Culturale, Artigianale, Immateriale e Paesaggistico del Comune di Modica alla presenza del sindaco, Ignazio Abbate, dell’assessore alla Cultura, Orazio Di Giacomo, del rappresentante dei comuni capofila, rag. Giovanni Meli e della dr.ssa Margherita Fargione referente locale del progetto e la Po della cultura, dr.ssa Anita Portelli.
La sede è nei locali dell’Ufficio Turistico di Corso Umberto (piano da basso del palazzo della Cultura).
Il progetto è parte integrante del Projet Les Voyages de la Connaissance – cofinancé par l’Union Européenne – Fonds ENPI. Si tratta di un circuito integrato e legato al territorio che promuove tradizioni e radici comuni di due Paesi, Italia e Tunisia che puntano alla promozione del patrimonio culturale, artigianale, immateriale e paesaggistico siciliano e tunisino.
In Sicilia sono stati attivati cinque “Centri d’interpretazione” a Noto, Valderice, Cianciana, Naro e adesso anche Modica.
I centri di interpretazione sono dotati di strumentazione multimediale e attrezzati con schermi e materiali, e ospiteranno incontri, mostre e conferenze.
Sono previste visite guidate alla scoperta del territorio seguendo la traccia degli itinerari contenuti nella guida bilingue in italiano e in francese, pubblicata e in distribuzione nei diversi centri.
“Anche Modica diventa punto di riferimento, commentano il sindaco e l’assessore Di Giacomo, per un processo di integrazione territoriale che riguarda un’area importante della Sicilia e la Tunisia, paese in cui i processi democratici sono in piena e costante evoluzione. Siamo particolarmente orgogliosi di sostenere il processo di avanzamento culturale tra le due aree che già in passato hanno avuto modo, attraverso un altro progetto europeo transfrontaliero, di poter collaborare nell’ambito della meccanizzazione agricola”.