Vittoria. Carmelo Comisi: “Il senso di riconoscenza che mi appartiene”
VITTORIA – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma stampa a firma di Carmelo Comisi:
In questi mesi mi è capitato spesso di leggere, su Facebook, commenti che si riferivano alla mia mancata riconoscenza verso la corrente Amministrazione Comunale, palesata delle mie scelte politiche in vista delle prossime elezioni amministrative. Ma se finora mi è sembrato superfluo chiarire quello che a mio avviso è un mero dettaglio, dopo che sono stato più volte informato da amici che un tale argomento è diventato addirittura motivo di discussione in piazza, voglio chiarire la mia posizione per mezzo di un comunicato stampa, in modo che tutti la leggano e che magari si ponga fine a questo inutile e stupido mormorio.
Se a me può sembrare ovvio che accettare un incarico da qualcuno non significa diventare servo di costui, specialmente se questo incarico è motivato dal fatto che in un determinato sistema non c’è qualcuno che possieda determinate competenze, così non è per il vittoriese medio. Infatti il vittoriese se viene assunto, anche per un periodo limitato di tempo, e addirittura se soltanto gli si promette un lavoro, tranquillamente si sottomette a chi gli dà questa opportunità, sospendendo completamente il giudizio e diventando strumento di costui. Questo è lo specchio del malessere dei tempi, per molti la carenza di lavoro è la causa primaria di questa loro perdita di dignità, per altri è ovvio che dare la possibilità a qualcuno di lavorare gli debba venire ripagato in modi che vanno al di là della prestazione lavorativa.
Purtroppo io non ragiono in questo modo e, seppur grato al Sindaco per avermi dato l’opportunità di portare le mie istanze ad un livello superiore, quindi potendomi confrontare con gli uffici comunali e agire in qualche modo, non ho assolutamente intenzione di rinunciare alle mie opinioni, di far finta di non vedere gli sbagli amministrativi che in questi anni sono stati compiuti, di propendere per una parte che in larga misura non mi rappresenta.
Quando mi è stato affidato l’incarico di consulente per l’accessibilità ed i diritti civili, lo stesso signor sindaco ha voluto precisare che il mio era puramente un incarico tecnico e non politico. Quindi non capisco per quale motivo mi si debba rimproverare di essere irriconoscente quando invece mi si dovrebbe riconoscere l’essere libero e indipendente, le uniche due qualità che a mio avviso possono mettere al riparo dalla pericolosa ipocrisia che regna pressoché sovrana nella nostra società.
Vittoria, 12 gennaio 2016
Carmelo Comisi