Acate. Presentato al Circolo di Conversazione il nuovo racconto di Maria Teresa Carrubba: “Nell’aria di un distratto inverno”.
Pietro Mezzasalma, Acate (Rg), 10 marzo 2016.- Nei locali sociali del Circolo di Conversazione di Piazza Libertà è stata ricordata, martedì sera, 8 marzo 2016, alla presenza in un folto pubblico, la “Giornata Internazionale della Donna”, nel corso della quale la scrittrice Maria Teresa Carrubba ha presentato il suo racconto, “Nell’aria di un distratto inverno”. L’evento culturale è stato coordinato dal giornalista Salvatore Cultraro, che ha relazionato ampiamente anche sul lavoro della scrittrice acatese Maria Teresa Carrubba, evidenziando come, “nei suoi racconti, ed in modo particolare in quest’ultimo, ci sia sempre un intreccio di sublimi emozioni”. “Nell’aria di un distratto inverno- ha continuato Cultraro- è un insieme di narrativa, prosa, musica con le sue melodiche descrizioni, pittura e fotografia con gli splendidi quadretti paesaggistici ma anche odori, profumi e sapori. Quei profumi dei nostri cibi tipici, sapori di ieri e di oggi”. Quindi il conduttore si è soffermato sui personaggi del racconto. “Quasi tutti al femminile i protagonisti del racconto- ha sottolineato Cultraro- tranne tre, il Cacciatore, Antonio e Pino che potremmo, forse, definire personaggi secondari che fanno quasi da cornice alle donne-eroine del racconto. Donne con le loro storie, le loro sofferenze, le loro speranze, illusioni e disillusioni, amori, ricordi, voglia di cambiare, di reagire. Tra una storia e l’altra del racconto all’improvviso si intromette l’autrice esternando, spesso in modo velato, ma non troppo, i suoi pensieri nostalgici, i ricordi, i sogni. I rimpianti, le strade percorse che spesso l’hanno portata in mezzo a mille tempeste. Ne viene fuori, pertanto, la figura di una donna forte, tenace che, nonostante tutto, riesce a liberarsi da quell’ombra che non smetteva di calpestare il suo cammino. Una forza quasi sovrumana che la aiuta nel suo cammino fatto di salite e discese e di innumerevoli bivi. Ma l’eroina come in una favola riesce a far scomparire la paura dell’incertezza e l’inquietudine. Ora infatti è alla ricerca di immagini belle perché ora lo vuole anche il suo cuore”. Nel corso della serata sono intervenuti il presidente del Circolo di Conversazione Salvatore Cutraro, il sindaco Franco Raffo, l’assessore allo Spettacolo e Sport Doroty Cutrera, lo staff dell’associazione politico culturale, Civitas Acate con a capo il presidente Gianni Licitra, che ha donato alla scrittrice un omaggio floreale, l’ex sindaco Gaetano Masaracchio, il Trio Biscari, composto da Vincenzo Casì, Giovanni Battaglia e Pietro Occhipinti, che hanno offerto dei momenti musicali straordinari, l’attrice amatoriale Matilde Masaracchio, che ha recitato magistralmente alcuni passi del racconto di Carrubba, il presidente della Primavera Acatese Giovanni Formaggio, il presidente della Società Operaia Saverio Caruso, lo scrittore Antonio Cammarana, il regista Giovanni Buscemi, i poeti di Vittoria Marzo e Rosa, Davide Agosta, Miriam Bevilacqua, Nives Pinnavaria, che hanno recitato alcune poesie dedicate alla donna. Omaggi floreali e ramoscelli di mimosa sono stati donati, infine, alle donne. Pubblichiamo integralmente, di seguito, la relazione di Maria Teresa Carrubba.
“Il racconto si apre con un particolare panorama: il centro storico della vecchia Biscari, oggi Acate. L’occhio osservatore è il nostro castello che scruta, osserva, sembra vigilare sul paese. Ritengo che esso sia più un luogo dell’anima più che un posto fisico. Camminando e lasciandomi guidare dall’osservazione del castello, racconto il nostro tempo, la vita da vicoli. A volte la vita da vicoli è la vita di tutti, perché essi sono quelli che custodiscono i sentimenti, gli affetti, essi sanno di sapori, di aromi , di odori che caratterizzano la nostra terra. Quattro le figure femminili del racconto. La loro grandezza non sta tanto nell’essersi distinte in imprese eroiche o eccezionali, ma piuttosto nell’essere donne che affrontano con coraggio tutti i santi giorni il mondo vero, reale, quotidiano. Donne controvento che si inventano la vita ogni giorno, che si muovono nella società, la accolgono e vanno sempre avanti. Donne che hanno la forza di cambiare le cose e la pazienza di accettare le cose che non possono cambiare. La vita è fatta di scelte, di tentativi. Ogni errore, ogni caduta è il presupposto per rialzarsi ogni volta più forti, per provarci nuovamente senza mai abbandonare i nostri sogni . La parola coraggio deriva dalla radice latina cor che significa cuore, quindi essere coraggiosi vuol dire vivere con il cuore e se non si è coraggiosi non si può essere veritieri e neanche fiduciosi”.
Maria Teresa Carrubba