24 Novembre 2024

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Referendum. Bonelli (Verdi): “Non mi sento sconfitto, governo dovrà prendere atto dei 13 milioni che hanno votato sì”

Angelo Bonelli: “Il referendum è stato politicizzato. Hanno utilizzato armi di convinzione di massa”.

Angelo Bonelli, Presidente nazionale dei Verdi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), in merito al referendum di ieri sulle trivelle

ROMA – “Non mi sento uno sconfitto, ma un cittadino che ha partecipato –ha affermato Bonelli-. E’ molto semplice per chi predica l’astensione cercare di far fallire il referendum. Nel 2014 si è votato alle elezioni europee, vi è stata un’astensione del 43%. Annettersi come ha fatto Renzi quella percentuale come se fosse stata stimolata dalla campagna di astensione è bizzarro e falso. Non ci sentiamo sconfitti. Sicuramente ci sarà una procedura d’infrazione, perché dare una concessione all’infinito significa dare un monopolio che in nessun paese d’Europa è consentito. Il gruppo parlamentare in Europa sta seguendo questa richiesta, perché c’è una violazione della direttiva sulla libera concorrenza. Sono state utilizzate armi di convinzione di massa. C’è stata una politicizzazione di questo referendum che ha fatto malissimo all’istituto referendario. Se invece ci fosse stato un confronto serio nel merito e si fosse fatta vera informazione sarebbe andata diversamente. La Rai ha dedicato un’ora al figlio di Riina e al referendum 3 minuti. C’è un problema serio nell’informazione del nostro Paese. Emiliano dice che è un successo? Non condivido. Fare il raffronto tra i 15 milioni di ieri e quelli che hanno votato il Pd alle europee conferma che c’è una politicizzazione interna. I 15 milioni che sono andati alle urne ieri credono negli istituti della partecipazione. Quando ci sarà l’indifferenza totale alla vita pubblica del nostro Paese sarà un problema. I 13 milioni di sì dimostrano che c’è un’Italia che vuole una svolta dal punto di vista delle politiche energetiche. Se avesse vinto il sì, i lavoratori di cui parla Renzi non avrebbero perso subito il posto di lavoro e il governo italiano avrebbe avuto il tempo per avviare un piano per salvare quei posti di lavoro e creare un potenziale economico incredibile investendo sulle rinnovabili. Renzi e altri dimenticano che dal 2014 al 2015 ci sono 12mila posti di lavoro persi nel settore delle energie rinnovabili a causa delle politiche aggressive fatte contro le rinnovabili dagli ultimi governi”.

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