Nuovi Lea. Padua (PD): “Bene ma è necessario un raccordo con la legge sull’autismo”
ROMA – “La necessità di raccordare le disposizioni della legge sull’autismo con l’aggiornamento dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, è un’esigenza ineludibile e su cui va prestata la massima attenzione. Ci sarà, ovviamente, una ragione fondata se il mondo dell’associazionismo sta esprimendo in questi giorni una forte preoccupazione circa la mancanza di previsioni adeguate in materia di trattamento dei Dsa, vale a dire i soggetti con disturbi specifici dell’apprendimento”. Lo afferma la senatrice del Pd Venera Padua, componente della commissione Sanita e relatrice della legge sull’autismo in Senato. “Dopo un percorso affatto semplice – sottolinea Padua – finalmente si è giunti all’aggiornamento di prestazioni e servizi inclusi nei Livelli essenziali di assistenza garantiti a tutti i cittadini sul territorio nazionale, soprattutto perché vi sono inclusi il nuovo nomenclatore tariffario e il piano nazionale vaccini. Tuttavia permangono dei dubbi su alcune scelte del provvedimento che non sembrano in accordo con quanto previsto dalla legge e dalla letteratura scientifica internazionale sui Dsa. L’inserimento dell’autismo all’interno della categoria delle psicosi, infatti, rischierebbe di provocare l’uscita dalla diagnosi della patologia al compimento della maggiore età mentre tra la questioni preminenti sorte in sede di discussione e approvazione della legge 134 del 2015 risaltava la necessità dell’assicurazione del trattamento dei Dsa anche in età adulta, per evitare che da trattamenti e percorsi differenziati previsti per i minori si possa passare ad una forma di assistenza generica del tutto inappropriata e non efficace”.
“Sull’interpretazione dei Lea – aggiunge Padua – non si possono avere dubbi: l’assicurazione di standard qualitativi nelle cure, pur sempre all’interno dei ‘limiti’ economici-finanziari della revisione stabiliti dalla legge, deve essere uniforme su tutto il territorio nazionale, proprio per evitare possibili discrepanze di trattamento tra Regioni. Dopo l’ok in conferenza Stato-Regioni, sullo schema di provvedimento si dovranno esprimere le commissioni parlamentari competenti. La sede è quella adatta per valutare al meglio i legittimi dubbi e le ragioni supportate per quanto concerne l’autismo”.