Turismo: ad Asti il “turista fai da te” per aprire i beni culturali chiusi al pubblico
Asti, 21 luglio 2016 – L’Italia ha un patrimonio culturale immenso, unico al mondo, ma gran parte dei beni non è fruibile. Le risorse ridotte all’osso e il ristretto numero di visitatori, spesso non consentono la presenza di una biglietteria e di una guida. Per visitare uno di questi gioielli “minori” non resta che fissare un appuntamento e aspettare il proprio turno. Non ad Asti dove, invece, il computer prende per mano il turista e lo accompagna durante la visita ad alcuni siti culturali non presidiati e chiusi al pubblico. La visita può essere facilmente programmata e arricchita grazie a un’applicazione multimediale gratuita per dispositivi mobili (smartphone e tablet). Il sistema elettronico, primo in Europa, riconosce le persone, controlla l’accesso ai siti, accoglie il visitatore e lo segue (passo-passo, audio-video) durante la visita, monitora le condizioni ambientali in cui è situato il bene (temperatura, umidità, vibrazioni ecc.), gestisce gli eventi provenienti da altri impianti tecnologici (antifurto, antincendio, illuminazione ecc.) ed elabora i dati relativi ai flussi dei visitatori. L’idea, nata due anni fa, è del Politecnico di Torino. A promuovere e finanziare il progetto, la Regione Piemonte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, la Fondazione Palazzo Mazzetti (ente capofila) e la Città di Asti. A realizzare il sistema, un pool di piccole imprese hi-tech, tutte di Torino e dintorni: Elex, Gaidano & Matta, nfctech.eu, Ni.Co. e TonicMinds. Nel giro di alcuni mesi, attraverso una serie di interventi coordinati, ben sei siti culturali della città del Palio sono stati messi in rete: Palazzo Mazzetti, Palazzo Alfieri, Domus Romana, Cripta e Museo di Sant’Anastasio, Torre Troyana e Complesso di San Pietro. I siti sono d a oggi visitabili acquistando un unico biglietto d’ingresso, lo SmarTicket Asti Musei, e sono tenuti sotto controllo da un’unica postazione remota (la Control Room).