Il giornalista Paolo Borrometi ancora sotto il mirino della mafia.
Sicilia 10/04/2018
Lo scorso 20 febbraio, Giuseppe Vizzini, parlando al telefono, riferisce testualmente
Questa conversazione, interamente registrata, avviene tra Vizzini e Salvatore Giuliano, tornato in libertà dopo avere scontato poco meno di 22 anni di carcere.
Un programma preciso dunque, tracciato dalla mafia di Pachino per fermare per sempre, Borrometi e le sue inchiesta su -La Spia-.
Per fortuna però, i telefoni erano sotto controllo e il contenuto dei discorsi criminali, è finito nell’ordinanza di custodia cautelare richiesta al Gip di Catania dal Pm della DDA.
La polizia di Pachino ha tratto in arresto tre persone, tutte appartenenti alla stessa famiglia, Giuseppe Vizzini e i figli Simone e Andrea; un quarto uomo è attualmente ricercato.
Oltre alle pesanti accuse formulate ora, gli stessi sono accusati anche di avere innescato e fatto esplodere un ordigno, per minacciare l’avvocata Adriana Quattropani, curatore fallimentare, che doveva assegnare un distributore di carburante, di proprietà della moglie di Giuseppe Vizzini.