Bardonecchia. Viotti: “Scrivo alla commissione europea, così non si può andare avanti. Il rispetto dei valori fondamentali della UE è a rischio”
BARDONECCHIA (TO) – Ieri si è consumato, con un volantino di minacce al sindaco e al prefetto abbandonato davanti alla sede di Rainbow4Africa a Bardonecchia, l’ultimo atto di una lotta che vede contrapposti da un lato l’accoglienza e la solidarietà italiana e dall’altra gruppi autonomi di estrema destra e polizia francesi impegnati a “bloccare” le frontiere nel silenzio delle autorità di quel Paese.
“Abbiamo superato ogni limite” – commenta il parlamentare europeo Daniele Viotti. “Ieri sono stato in collegamento con Bardonecchia tutto il giorno, anche per essere aggiornato sul presidio di anarchici e no tav. Sono stato lì più di una volta, passandoci anche un paio di notti, e ho convinto una personalità vicina al presidente Macron a venire, nel mese di maggio, a vedere ciò che sta accadendo”.
“A niente è valso rivolgermi in Aula a Strasburgo a Macron. Per lui evidentemente il problema non sussiste, ma ora invito l’Europa ad aprire gli occhi e non tacere. Oggi invierò un’interrogazione alla Commissione Europea, indirizzata al primo Vicepresidente Timmermans e al Commissario Avramopolous, che avevo preparato nei giorni scorsi. Sulla stampa nazionale e internazionale c’è giustamente indignazione per il “cattivo” Orban che costruisce muri, la stessa attenzione oggi va dedicata ai confini franco italiani dove si costruiscono muri altrettanto pericolosi e a farlo è la gendarmeria francese”.
“La Francia ha reintrodotto i controlli al confine italiano nel 2015 – scrive Viotti nella lettera alla UE – e da allora la situazione è peggiorata, prima a Ventimiglia e poi a Bardonecchia. Ciò ha delle conseguenze negative sul principio di libera circolazione delle persone (e sul funzionamento dell’area Schengen) e, soprattutto, su una serie di diritti che le norme internazionali e dell’Unione Europea riconoscono ai migranti. Per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, gli accordi di Schengen permettono l’introduzione di controlli alle frontiere interne, ma questo deve avvenire per un periodo di tempo limitato. Con l’eccezione di una breve pausa, la Francia ha portato avanti i controlli, giustificandoli come questioni di sicurezza interna per rispondere alle minacce terroristiche, quando in realtà si tratta di un modo per controllare chi attraversa le frontiere e eventualmente respingere i migranti e potenziali richiedenti asilo. Le ONG attive a Ventimiglia hanno denunciato questa situazione che va avanti dal 2015. Nel tentativo di respingere i migranti che vogliono lasciare l’Italia, la gendarmeria francese e le autorità doganali controllano ogni persona in entrata in auto, bus o treno. Più recentemente, le autorità francesi hanno intensificato i controlli a Bardonecchia. Tutto questo è in chiara contraddizione con lo spirito di Schengen”.
Viotti ha posto l’attenzione anche sulla violazione dei diritti fondamentali dei minori stranieri e dei migranti adulti. “Per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati, la Francia porta avanti una politica di respingimenti di migranti che attraversano il confine, senza effettuare controlli sull’età. La Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo, il Regolamento di Dublino e la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE prevedono che i minori non accompagnati che presentano domanda di protezione internazionale in Francia non siano respinti in Italia (anche se si tratta del paese di primo arrivo). Inoltre, il diritto francese definisce una serie di garanzie per i minori, che le autorità ignorano sistematicamente. Queste garanzie includono la possibilità di richiedere protezione internazionale in Francia e l’assegnazione di un tutore temporaneo nel caso questo non avvenga. Infine, un minore non accompagnato che viene fermato nel territorio francese (al di fuori della zona di frontiera), non può essere mandato in Italia in nessuna circostanza. Adulti e minori non accompagnati vengono, invece, trattati allo stesso modo, in palese violazione del diritto internazionale, UE e francese”.
“Sono fermamente convinto – conclude Viotti – che la protezione dei diritti fondamentali, il rispetto reciproco della sovranità degli Stati membri e di valori democratici su cui si fonda l’Europa siano minacciati. Credo che la Commissione Europea, in quanto guardiana dei trattati, debba intervenire. Il rispetto dei valori fondamentali su cui si basa l’UE è a rischio”.