Operatori ASP Ragusa, si vaccina solo il 50%. Un dato ancora insufficiente.
“La copertura vaccinale è fortemente raccomandata sia per garantire loro una protezione individuale sia per evitare il rischio di contagio dei pazienti con i quali essi entrano in contatto”
Il Servizio di Epidemiologia – Dipartimento di prevenzione – Asp Ragusa – Capo Dipartimento il dott. Francesco Blangiardi sta portando avanti un programma fitto di incontri per la vaccinazione antinfluenzale 2018/2019. Infatti, dopo aver somministrato il vaccino alla Direzione strategica al completo, nei giorni 28 e 29 novembre u.s. su proposta della Direzione Sanitaria degli Ospedali di Ragusa ha somministrato il vaccino antinfluenzale al personale medico, infermieristico, tecnico e sanitario ausiliario che volontariamente si sono presentati.
C’è stato un lavoro di grande collaborazione tra il Servizio di Epidemiologia e la Direzione Sanitaria degli Ospedali di Ragusa, quest’ultima, infatti, con lettera inviata a tutto il personale dipendente lo ha invitato a eseguire la vaccinazione.
«La vaccinazione antinfluenzale per il personale sanitario è fortemente raccomandata dal Ministero della Salute, ma soprattutto dall’Assessorato Regionale alla Salute che oltre a sollecitare attivamente il personale sanitario alla vaccinazione fornisce precise indicazioni agli stessi nel prescrivere la vaccinazione antinfluenzale ai soggetti ricoverati all’atto della dimissione ospedaliera.» sottolinea il dott. Blangiardi.
Un dato preoccupante è la bassa copertura degli Operatori Sanitari (OS) per i quali la copertura vaccinale è fortemente raccomandata sia per garantire loro una protezione individuale sia per evitare il rischio di contagio dei pazienti con i quali essi entrano in contatto. Dai dati risulta infatti che la copertura vaccinale degli OS si aggira intorno al 15%, nonostante un aumento osservato nel corso della stagione scorsa che ha raggiunto il 26,3%”. (Fonte Quotidiano sanità)
«Ecco perché siamo così impegnati nel portare avanti una campagna di vaccinazione al fine di aumentarne i tassi d’immunizzazione con il fondamentale obiettivo di prevenire e controllare le infezioni occupazionali » – ha commentato, alla fine delle due giornate il dott. Giuseppe Ferrera – direttore del Servizio di Epidemiologia.