24 Novembre 2024

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Acate. “Salviamo il Centro di differenziazione didattica per disabili”.

Redazione Due, Acate (Rg), 27 febbraio 2019.- Era il lontano mese di luglio del 1988, quando un gruppo di giovani un po “folli” o forse “eccessivamente idealisti”, decisero di realizzare ad Acate una struttura, il “Centro di differenziazione didattica per disabili”, che potesse regalare qualche momento di gioia e serenità ai ragazzi diversamente abili del luogo. La loro azzardata decisione era nata dalla consapevolezza che purtroppo anche ad Acate la percentuale di persone disabili era notevolmente alta. Quindi, dopo aver conseguito la specializzazione per poter insegnare ai ragazzi disabili in età evolutiva ed effettuato un tirocinio di circa due anni presso una struttura protetta di Ragusa, decisero di imbarcarsi in quella affascinante avventura: realizzare anche ad Acate una struttura protetta per ragazzi disabili. Di soldi a disposizione per portare avanti un progetto così ambizioso, ne avevano pochissimi, si trattava di piccole somme guadagnate a seguito di un censimento sulla popolazione anziana, commissionato dall’amministrazione comunale dell’epoca. Grazie a quei pochi risparmi, al sostegno della Provvidenza Divina ed alla generosità e sensibilità di numerosi artigiani acatesi i quali eseguirono i lavori di ristrutturazione ed adeguamento dei locali presi in affitto in via XX Settembre 98, senza nulla chiedere nell’immediato, in pochi mesi il Centro incominciò a diventare una realtà. Ma la struttura da sola non bastava, bisognava anche arredarla e i pochi soldi a disposizione si erano già volatilizzati. Ma la mano della Provvidenza era sempre li, attenta e vigile nel proteggere questi temerari e, vero miracolo, una finanziaria di Ragusa accettò di finanziare l’acquisto di arredi e sussidi didattici senza chiedere in cambio alcuna garanzia, garanzie che in ogni caso non sarebbero stati in grado di dare in quanto tutti, giovani squattrinati e nullatenenti. E così il Primo luglio del 1988, iniziò la grande avventura del Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Una vera avventura caratterizzata, da gioie, speranze, delusioni, illusioni e disillusioni, sacrifici, amarezze, impegno professionale, precarietà continua, assillanti problemi economici ma, soprattutto, dalle gratificazioni professionali per i risultati conseguiti, dall’affetto della cittadinanza e dall’amore dei ragazzi disabili nei loro confronti. Quell’amore che ha sempre dato loro la spinta necessaria e la grinta per non arrendersi di fronte alle avversità, per cercare di andare sempre avanti lo stesso. Ma quando ci si ritrova davanti un muro di cemento armato (armato il cemento, disarmato chi deve abbatterlo) che ti sbarra inesorabilmente la via, non si può fare altro che fermarsi, magari non arrendersi ma, forzatamente, fermarsi. E così, ironia della sorte, nello stesso mese di luglio di venticinque anni dopo, per la precisione il 30 luglio 2013, quella saracinesca di via XX Settembre 98 si è abbassata per sempre, le spalle del “Centro”, purtroppo, non sono riuscite più a sostenerla, a sopportare il suo peso. Da quel giorno i ragazzi diversamente abili sono a casa, sono stati privati di piccoli momenti di gioia che per loro erano, motivo di vita. Da anni i componenti dell’A.I.A.D., l’Associazione che gestiva la struttura, continuano a vivere la propria, “diaspora”. Da umili educatori e sostenitori della solidarietà sono diventati, “clandestini” ed “abusivi”, le loro attrezzature ed i loro sussidi didattici, accumulati in 25 anni di attività, a costo di enormi sacrifici, saccheggiati, danneggiati, derubati, sparsi in più luoghi diversi. Ma nonostante ciò, l’Associazione è sempre fiduciosa di poter ripartire nell’immediato futuro. Fiduciosa, prima in quella Provvidenza Divina che non l’ha abbandonata in passato e poi, nella “Saggezza delle Coscienze  Umane”. In ogni caso la chiusura irreversibile del Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate non sarebbe una sconfitta solo per l’Associazione ma principalmente per l’intera comunità acatese in quanto esso è un bene comune e non la proprietà di un privato. I responsabili della struttura sono momentanei, sono di passaggio, possono cambiare in qualsiasi momento, la struttura pro disabili, invece, è qualcosa che resta nel tempo, è qualcosa che appartiene ad Acate ed agli acatesi.

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