Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 13 febbraio 2020.- Continua sempre con maggiore impegno la battaglia a favore degli animali randagi, condotta dall’ambientalista, nonché volontario dell’O.I.P.A., Riccardo Zingaro. Il volontario ha inviato recentemente una richiesta al sindaco di Acate, Giovanni Di Natale, al presidente del consiglio comunale, Gianfranco Ciriacono ed al comandante della Polizia Municipale, Gaetano Cirino, chiedendo l’istituzione, ad Acate, di un Ufficio per la Tutela degli Animali in attuazione delle disposizioni previste dalla Legge Regionale 14.08.1991, nonché la ricerca di una zona comunale per uno stallo provvisorio. La richiesta, come evidenziato da Zingaro nella missiva, nascerebbe dalla “consapevolezza della criticità, già evidenziata da troppo tempo, relazionata lo scorso anno con lettera  protocollata, sulla situazione della popolazione canina e felina, di soggetti randagi, vaganti, constatando un reale peggioramento del fenomeno che mette a rischio l’incolumità sia delle persone che degli stessi animali di proprietà e non”. Oltre alla richiesta di uno “stallo” che dovrebbe servire come luogo dove: “affidare i cani vaganti catturati, per i quali non e’ stato possibile procedere alla identificazione. Quindi un rifugio sanitario pubblico o privato, gestito dall’O.I.P.A., previo mantenimento di cibo e spese mediche, a carico del Comune, in attesa che il randagio possa essere reclamato  o dato in adozione, attivandosi di concerto con le Aziende Sanitarie Provinciali e gli ambulatori veterinari dove effettuare le operazioni di anagrafe e di sterilizzazione per la reimmissione nel territorio”, è di particolare interesse la richiesta di istituire un Ufficio per la Tutela degli Animali. Questo ufficio, come spiega Zingaro servirebbe a “tutelare la reciproca convivenza tra cittadini ed animali, nel rispetto della salute pubblica e della cura, prevedendo il monitoraggio, la cattura e il ricovero degli animali randagi al fine di prevenire, di concerto con le associazioni, atti di crudeltà, maltrattamento ed abbandono”. “L’Ufficio creerebbe un gruppo- sottolinea Zingaro- per la raccolta delle segnalazioni dei cittadini sulla presenza di cani randagi feriti, cuccioli abbandonati, colonie feline ed episodi di maltrattamenti di animali, che verrebbero temporaneamente trasferiti nella struttura di stallo che provvederà a smistare l’animale in base alla criticità riscontrata. Inoltre l’Ufficio prevederebbe  una rete operativa di volontari tramite gruppo sui social creando la figura del tutors. Il tutors dovrebbe impegnarsi a dare la propria disponibilità per gestire il suo/i  cane di quartiere (contrassegnato con un collare rosso) e verrebbe aiutato, nel mantenimento del cane con mangimi e medicinali nelle disponibilità delle associazioni animaliste che lo supporterebbero come già fanno nei comuni limitrofi, spesso senza gravare sulle casse comunali. Il tutor, inoltre, dovrebbe provvede al controllo dei cani del suo quartiere provvedendo alle prime cure ed al trasporto presso le strutture convenzionate dall’ente preposto per i casi sanitari urgenti. Sarebbe opportuno, poi, creare anche una rete di cani smarriti  allegando foto ed eventuale microchip, unitamente alla Polizia Municipale. L’Ufficio, inoltre, dovrebbe occuparsi anche delle colonie feline. I gatti a differenza dei cani vivono in  stato di libertà sul territorio formando una colonia. La Legge Quadro 281 del 1991 e la Legge Regionale  protegge i gatti e vieta a chiunque di allontanarli dal loro habitat dove hanno il diritto di essere accuditi nel rispetto delle norme igieniche. Allo scopo chi se ne occupa deve provvedere alla pulizia della zona interessata. Importante è provvedere alla sterilizzazione dei gattini che verrebbero poi reintrodotti nella colonia  di appartenenza previa identificazione con un contrassegno nel padiglione auricolare destro”. “Il Comando di Polizia Municipale- conclude Zingaro- in collaborazione con le associazioni  dovrebbe provvedere alla documentazione per tutti i casi di adozione ed altre  necessità relative ai nostri amici quattro zampe. L’amministrazione, invece, dovrebbe impegnarsi, con una spesa prevista in bilancio, a recepire fondi per l’attuazione del progetto in questione. Bisogna attuare urgentemente un serio piano di contenimento delle nascite, unica risposta al fenomeno del randagismo, invitando anche i veterinari privati a segnalare cani di proprietà non ancora microcippati nei termini di Legge, al fine di contrastare futuri abbandoni come spesso accade per malattie o indifferenza verso l’animale. Verrebbe, inoltre, avviato un percorso didattico che sensibilizzi già nei più piccoli l’amore verso gli animali, con campagne contro l’abbandono, investendo sulla necessità delle adozioni dei cani presenti nelle strutture comunali e non in collaborazione con esperti del settore”. Un progetto indubbiamente valido ed ambizioso che si spera non resti, lettera morta.

Di Salvatore Cultraro

Nato ad Acate. Nel 1986, ha conseguito la specializzazione quale Educatore per disabili in età evolutiva. Dal 1988 dirige il Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Giornalista pubblicista, dal 1984 al 1990 ha collaborato con il Giornale di Sicilia di Palermo, dal 1991 al 2003 con la Gazzetta del Sud di Messina e dal 2004 al 2008 con la Sicilia di Catania. Nel 2009 ha diretto la redazione giornalistica dell’emittente televisiva locale “Free TV” di Comiso. Inoltre ha diretto il periodico "I 4 Canti" e dal 2001 al 2009 ha tenuto Corsi di Giornalismo presso le scuole elementari e medie di Acate e Vittoria. Appassionato di storia locale, negli anni Ottanta ha pubblicato alcune sue ricerche sulla presenza nel territorio di Acate di alcuni importanti siti rurali risalenti al periodo geco-romano e medioevale. Nel dicembre del 2013 ha dato alle stampe, unitamente al prof. Antonio Cammarana di Acate, un volumetto sull’antico Lavatoio Pubblico di contrada “Canale”.

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