Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 27 marzo 2021.- Con l’ingresso di Acate in Zona Rossa, la prima precauzione da intraprendere, da parte dell’amministrazione comunale è stata quella di chiudere i varchi di uscita e di accesso della cittadina. Ieri pomeriggio, infatti, in ottemperanza a quanto disposto dal Comandante della Polizia Municipale e in accordo con le Forze dell’Ordine e con quanto stabilito dalle autorità, si è provveduto a chiudere tutti i varchi che permettono l’entrata e l’uscita da Acate, ad eccezione di via XX Settembre e via Gracchi. “La civiltà di un popolo- aveva dichiarato ieri il sindaco Giovanni Di Natale- si misura anche dal rispetto delle regole. Speriamo che qualche incivile non distrugga quanto fatto a salvaguardia della salute di una comunità”. Purtroppo i timori del primo cittadino, si sono dimostrati reali. “Abbiamo transennato le uscite di Acate- ha sottolineato questo pomeriggio in un videomessaggio il dottore Di Natale, visibilmente deluso- perché l’istituzione della Zona Rossa ha senso se viene ridotta la mobilità cittadina. Ho dovuto constatare, però, con amarezza questa mattina che molti varchi di quelli che avevamo chiusi sono stati aperti da gente incivile che non si rende conto di fare non solo un reato ma di attentare anche alla salute di tutti i concittadini”. “Molti mi hanno accusato di aver istituito la Zona Rossa. Non sono stato io a volerla. Ho chiesto all’Asp di relazionarmi sulla situazione  ed è stato preso in esame il periodo dall’1° al 18 marzo con risultati drammatici. L’Asp, infatti, ha constatato che ad Acate il numero dei contagi è sei volte superiore al  dato nazionale. Sei contagi ogni mille abitanti. Pertanto il Presidente Musumeci visti questi dati ha dovuto emanare l’Ordinanza di Zona Rossa per Acate. Una misura certamente dolorosa per noi acatesi in quanto  limita la nostra libertà e  compromette l’economia del  paese ma allo stesso tempo indispensabile per salvaguardare la salute di una comunità”. “Se vogliamo fare finta di nulla- ha concluso il primo cittadino- se vogliamo continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto, se vogliamo continuare a fare gli irresponsabili,  possiamo farlo ma sappiate che questo non permetterà la discesa dell’indice di contagiosità e non salvaguarderà la salute dei nostri cari. Mi si chiedono più controlli, mi si chiede di effettuare  multe, ma chi avanza queste richieste non è in grado di dirmi come dovrei fare con solo cinque operatori di Polizia Municipale e cinque Carabinieri a controllare undicimila abitanti?. In democrazia il senso civico e la responsabilità valgono più di cento controlli. In una dittatura tutto è più facile, si può chiamare l’esercito e fare imporre le regole, ma in un paese civile e democratico ognuno di noi deve fare la nostra parte  rispettando le regole. Faccio un appello, non aspettiamoci che vengano le forze armate ad imporci queste regole,  bensì dentro di noi deve esistere il desiderio e la certezza di rispettarle”.

 

 

Di Salvatore Cultraro

Nato ad Acate. Nel 1986, ha conseguito la specializzazione quale Educatore per disabili in età evolutiva. Dal 1988 dirige il Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Giornalista pubblicista, dal 1984 al 1990 ha collaborato con il Giornale di Sicilia di Palermo, dal 1991 al 2003 con la Gazzetta del Sud di Messina e dal 2004 al 2008 con la Sicilia di Catania. Nel 2009 ha diretto la redazione giornalistica dell’emittente televisiva locale “Free TV” di Comiso. Inoltre ha diretto il periodico "I 4 Canti" e dal 2001 al 2009 ha tenuto Corsi di Giornalismo presso le scuole elementari e medie di Acate e Vittoria. Appassionato di storia locale, negli anni Ottanta ha pubblicato alcune sue ricerche sulla presenza nel territorio di Acate di alcuni importanti siti rurali risalenti al periodo geco-romano e medioevale. Nel dicembre del 2013 ha dato alle stampe, unitamente al prof. Antonio Cammarana di Acate, un volumetto sull’antico Lavatoio Pubblico di contrada “Canale”.

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