Comiso. 24 ottobre 2021

Un gesto vile da accreditare certamente a gente senza scrupoli e senza dignità. Una lettera anonima contenente gravi minacce e intimidazioni, è stata recapitata alla sindaca di Comiso. “Non vi è minaccia o intimidazione che possa farmi preoccupare”. Così Maria Rita Schembari raggiunta telefonicamente.
Con questa “missiva anonima” si vorrebbe impedire all’Amministrazione, intercettata per tutti i componenti, nella sindaca, di svolgere il proprio ruolo. Esistono modi e metodi democratici per contestare un amministratore, chiunque esso sia o qualunque schieramento politico rappresenti. Questo metodo va respinto al mittente con l’auspicio che il lavoro delle forze dell’ordine, già all’opera, possa dare un nome e un volto all’autore o agli autori di questa ignobile lettera. Noi di Italreport siamo vicini a Maria Rita Schembari, Le esprimiamo solidarietà e vicinanza.
Pubblichiamo integralmente il testo della nota diffusa dalla collega Laura Incremona e auguriamo buon lavoro a tutti quelli che sono impegnati ad amministrare i comuni.

“Si arriva anche a questo purtroppo, quando in una parte della società ammorbata dal cancro del livore e dell’ignoranza, prevale la convinzione che le minacce e le intimidazioni facciano paura – commenta Maria Rita Schembari – Ci si arriva tra l’altro, attraverso l’attacco alla donna che amministra. Che fa politica. Più in generale, alla donna. E gli aggettivi usati ne danno l’ennesima conferma. Puntualizzando sin da ora che l’Amministrazione Schembari non ha aumentato alcuna tassa in questi tre anni, anzi, ha posto in essere tutta una serie di sgravi e di incentivi che sono stati comunicati ai cittadini – ancora il sindaco – il punto nodale è lo strumento che viene utilizzato per esternare dissenso, cosa che rientrerebbe nel democratico diritto di esprimere una propria opinione: la lettera anonima, emblema della peggiore codardia, la leva su cui si vorrebbe fare perno nel momento in cui si sottolinea che “sono sott’occhio” di gentaglia dal lessico limitato, ma incoerentemente tecnico al punto giusto. Perché quindi agire nell’anonimato, minacciando, tendando di intimorire? C’è un altro obbiettivo che si vorrebbe raggiungere? O si tenta maldestramente di attuare la strategia del terrore, non riuscendo a metterne in campo altre? Credo sia un tentativo inutile, specialmente per quanto mi riguarda, poiché non vi è minaccia o intimidazione che possa farmi preoccupare. Preoccupa invece la drammatica deriva verso la quale si sta arenando una parte malata della società nella quale viviamo…quella del disprezzo della donna, quella dell’attacco alla persona, quella del sessismo becero. Sono convinta che la grande comunità che rappresento, fatta di gente onesta, per bene, lavoratrice e rispettosa di ogni singola persona a prescindere dal ruolo che ricopre, provi indignazione per tutto questo. Ma non perché è stato attaccato il sindaco – conclude il primo cittadino-, ma perché non può passare il messaggio che l’uso delle minacce freni ogni persona che opera onestamente. Inutile dire che la lettera anonima è già in possesso delle forze dell’ordine, con regolare denuncia.

Laura Incremona
ODG 089285

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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