Nuovo ISEE: Poletti, più equità nell’accesso alle prestazioni attraverso regole migliorate e maggiori controlli
Il 1° gennaio 2015 entreranno in vigore le nuove modalità di calcolo dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. È il culmine di un lungo percorso di riforma che ha attraversato l’attività di tre governi e tre ministri del lavoro. Con il coordinamento della senatrice Guerra, all’epoca Vice-ministro, i lavori di definizione del contenuto della riforma sono stati portati avanti con un ampio percorso partecipativo. In questo spirito di condivisione già sperimentato, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ha convocato ieri sera, alla vigilia del passaggio al nuovo sistema, i diversi livelli di Governo coinvolti – gli assessori regionali alle politiche sociali e l’ANCI in rappresentanza dei Comuni – i sindacati – CGIL, CISL, UIL e UGL – nonché l’INPS – principale soggetto attuatore – e l’Agenzia delle entrate – importante tassello del nuovo sistema informativo.
“È fondamentale -ha dichiarato il ministro- che in questa fase tutti facciamo la nostra parte per la migliore riuscita di un’operazione storica. Il vecchio ISEE era stato introdotto quindici anni fa e aveva manifestato negli anni chiari limiti nella capacità di intercettare le persone davvero bisognose. Noi abbiamo ereditato un lavoro già fatto nella definizione delle nuove regole e ci siamo impegnati al meglio perché oggi trovino concreta attuazione. Quello che ci aspettiamo è più equità nell’accesso alle prestazioni, attraverso regole migliorate e maggiori controlli.”
In particolare, con riferimento ai controlli, molti dati verranno reperiti direttamente nell’Anagrafe tributaria senza richiederli ai cittadini e comunque, nei casi in cui il dato non sia immediatamente disponibile quando è rilasciato l’ISEE, tutte le dichiarazioni saranno successivamente puntualmente verificate. “Le dichiarazioni sostitutive mendaci hanno conseguenze penali, ma nonostante questo –ha proseguito Poletti- finora non si è riusciti a frenare adeguatamente il fenomeno dell’elusione e dell’evasione. Con il nuovo sistema informativo, quando non è necessario, il cittadino non dovrà dichiarare, ma quando deve farlo è indotto a dichiarare il vero, perché i controlli non saranno più solo a campione e c’è anche un inasprimento delle sanzioni pecuniarie in caso di fruizione illegittima delle prestazioni”.
A partire dal 1° gennaio, quindi, la richiesta di nuove prestazioni potrà essere fatta solo con il nuovo ISEE. Chi è già beneficiario di prestazioni sociali sulla base del vecchio ISEE alla data del 1° gennaio non deve però preoccuparsi di rinnovare subito la sua dichiarazione. A seconda della disciplina fissata dagli enti erogatori, fino alla scadenza della prestazione, se limitata nel tempo, o della validità della dichiarazione ISEE di cui è in possesso, il cittadino non ha bisogno di attestare la sua posizione con il nuovo ISEE. È solo quando si fa una nuova domanda che bisogna presentare la dichiarazione ISEE con le nuove regole. Il flusso di nuove dichiarazioni crescerà quindi gradualmente nel tempo, anche perché il 1° gennaio coincide con il periodo in cui tipicamente si fanno meno domande di prestazioni. Ciò darà modo di verificare sul campo se le novità introdotte producono i risultati desiderati “Dò la mia disponibilità -ha concluso il Ministro- ad un monitoraggio puntuale e condiviso degli esiti dell’attuazione della disciplina creando un apposito tavolo di coordinamento, come peraltro previsto dal regolamento. Dobbiamo essere consapevoli che siamo di fronte ad una operazione difficile ed essere pronti a cambiare, se necessario. La stella polare delle nostre azioni deve essere la tutela dei cittadini più fragili“.