22 Novembre 2024

ITALREPORT

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Dimensionamento scolastico, a Ragusa è caos. Proviamo a fare chiarezza con l’assessore Catia Pasta

Dimensionamento scolastico, a Ragusa non si riesce a fare sintesi e crescono i malcontenti. Mentre nelle sedi istituzionalmente preposte sembra sempre più difficile trovare la quadra, i genitori degli alunni si organizzano per far sentire la loro voce.

Ma cosa sta realmente succedendo? Abbiamo cercato di fare chiarezza, in attesa di imminenti risvolti, contattando l’ assessore alla pubblica istruzione del Comune di Ragusa, Catia Pasta.

Facciamo un passo indietro. Il dimensionamento scolastico era nell’aria già da molto tempo ma ci si è cullati di una possibile proroga e di probabili modifiche a quanto preannunciato, così l’ufficializzazione a settembre del Decreto Ministeriale 127 del 30/06/2023 è caduto come un fulmine a ciel sereno. I tempi sono strettissimi, le Regioni dovranno infatti provvedere a definire, entro il 30 novembre, il dimensionamento della rete scolastica, che partirà dal prossimo anno.

Detta così sembrerebbe una banalità. E che ci vuole, basta fare due conti, due tagli e tutto si sistema. E invece no, non è proprio così perché in gioco ci sono posti di lavoro, stabilità lavorative acquisite negli anni, aspettative genitoriali, esigenze organizzative e perché no anche sane rivendicazioni di natura storica.

A dettare i criteri del dimensionamento sono il Decreto Ministeriale sopracitato e il Decreto Assessoriale della Regione Siciliana del 02/08/2023. Il primo sintetizza essenzialmente il tutto ad un unico criterio ovvero che il numero di sedi scolastiche attivabili annualmente, in ogni regione, sia determinato utilizzando come coefficiente di calcolo i seguenti valori relativi al numero degli alunni: 961 per l’anno 2024/2025, 949 per l’anno 2025/2026 e 938 per l’anno 2026/2027. Il secondo invece prevede che il dimensionamento si basi sul criterio di verticalizzazione ovvero l’aggregazione in Istituti Comprensivi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, al fine di garantire un processo di continuità didattica; che la pianificazione tenga conto di una stabilità tendenzialmente quinquennale e che venga rispettata la territorialità.

Veniamo adesso al “Caso Ragusa”. Attualmente in città insistono 5 Istituti Comprensivi e 3 Circoli Didattici. E’ il 27 settembre e si riunisce il tavolo della Conferenza Provinciale per la definizione del piano da presentare alla Regione Siciliana. L’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia – Ambito territoriale di Ragusa presenta un piano di dimensionamento che pare preveda l’abolizione dei tre circoli didattici e l’accorpamento delle sedi scolastiche agli esistenti Istituti Comprensivi. Una proposta che non avrebbe trovato parere favorevole da parte dei sindacati e dei dirigenti scolastici. Si fa, pertanto, avanti il Comune di Ragusa e propone di farsi carico di una nuova proposta che possa soddisfare le esigenze della maggior parte degli attori coinvolti. L’Ufficio scolastico avalla la proposta a patto che non si effettuino smembramenti.

“Il Comune di Ragusa – spiega l’assessore Catia Pasta – si è fatto avanti dopo aver appurato che la proposta stilata dall’Ufficio Scolastico sovraccaricava gli Istituti Comprensivi esistenti che si ritroverebbero 3 su 5 con una media di 1450 studenti. Abbiamo quindi proposto, in considerazione che su Ragusa insistono circa 6400 studenti, di aggiungere un ulteriore Istituto Comprensivo modificando alcuni degli assetti esistenti. La proposta è stata però apprezzata dai sindacati ma avallata da soli quattro dirigenti. Pertanto siamo ancora ad un punto morto. Martedì prossimo si terrà un nuovo incontro con sindacati e dirigenti scolastici con l’obiettivo di fare finalmente sintesi ed elaborare la proposta che dovrà essere presentata il prossimo 7 novembre. Pertanto se vogliamo modificare la proposta dell’Ufficio Scolastico, dobbiamo definire una soluzione che non dico sia accettata da tutti ma dalla maggior parte degli attori”.

Ma cosa prevede questa proposta? L’istituzione di un sesto circolo territoriale che finalmente farebbe trovare pace al Circolo Mariele Ventre che chiede a gran voce di essere accorpato all’Istituto Comprensivo Quasimodo e rifiuta in toto la precedente proposta che lo vedrebbe accorpato all’Istituto Comprensivo Schininà e, allo stesso tempo, scontenta le sedi di Marina di Ragusa che verrebbero invece accorpate all’Istituto Palazzello, andando in tal modo a formare il sesto Istituto Comprensivo.

“La nostra proposta – aggiunge l’assessore Pasta – non segue le richieste dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Ragusa, è vero, ma si basa soprattutto sul criterio di territorialità e su una prospettiva futura di quello che, da qui a qualche anno, saranno le realtà scolastiche ragusane. Nello specifico il circolo Mariele Ventre si trova proprio in prossimità dell’Istituto Quasimodo e quindi è sembrata questa una scelta coerente col criterio seguito; per quel che concerne invece Marina di Ragusa, considerato l’incremento della popolazione scolastica di questi anni , è probabile che da qui a breve acquisti la propria autonomia, quindi la proposta si basa su una rimodulazione che anticipi qualcosa che comunque accadrà necessariamente in un prossimo futuro”.

“Tengo a precisare – conclude l’assessore – che non c’è alcun interesse a favorire qualcuno piuttosto che un altro. E’ indubbio che dietro ogni posizione c’è una storia fatta di lavoro, sacrifici e conquiste e che se dovessimo decidere sulla base della didattica e delle migliorie ottenute da alcune realtà negli anni, non dovremmo nemmeno stare qui a parlare di dimensionamento. Ma purtroppo non è così, abbiamo delle scelte da fare e mi permetta di precisare che al momento nulla è stato definito. L’unica certezza è che se non si riesce a trovare una soluzione condivisa dai più la proposta dell’Ufficio Territoriale sarà quella definitiva con le conseguenze del caso. Come Amministrazione non potevamo tirarci indietro dal sostenere l’interesse delle famiglie, ci siamo messi a disposizione e siamo aperti al dialogo costruttivo. Speravamo in una proposta condivisa che arrivasse anche dai dirigenti scolastici, ma così non è stato. Manca ancora qualche giorno, noi siamo aperti al dialogo e al confronto e di certo non vogliamo imporre alcuna idea, che questo sia chiaro”.

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