AUTONOMIA DIFFERENZIATA
Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta del movimento Equità Territoriale sull’autonomia differenziata:
“Il presidente del consiglio dei Ministri Giorgia Meloni si pronuncia sull’autonomia differenziata negando dati economici inconfutabili espressi da organismi accreditati, sostenendo “di non credere alle sperequazioni tra Nord e Sud” e mostrandosi fiduciosa verso i Lep. Immediatamente e non a caso, è partita la “ola” di dirigenti e presidenti di Regione della Lega, quali Fontana e Zaia e lo stesso Roberto Calderoli, che non hanno tardato a sostenere tali tesi false e prive di fondamento economico e costituzionale. Come sicuramente saprà Giorgia Meloni e il suo Governo, Il progetto di definizione dei Lep si è rivelato velleitario e irrealizzabile, rappresentando solo uno strumento di manipolazione del Parlamento e dell’opinione pubblica, non essendo stati né definiti e né finanziati. Tutto questo è stato altresì confermato dallo stesso Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che in maniera argomentata smonta l’intero lavoro della Clep, intervenendo sia nel merito che nel metodo. Ciò che non è stato fatto in 22 anni, certamente non poteva essere definito in uno solo!Contro il DDL Calderoli si sono pronunciati, inoltre: la Commissione Europea, Banca d’Italia, Confindustria, Svimez e tanti altri organismi, dimostrando la pericolosità del disegno di legge, con conseguenze devastanti per il Sud e per l’Unità della Repubblica in termini di diritti sociali, aumentando considerevolmente gli squilibri territoriali, accelerando i processi di privatizzazione di sanità, istruzione, servizi pubblici e di tutte le materie oggetto di delega per le competenze tra Stato e Regioni. Ricordiamo inoltre che la Costituzione Italiana parla di diritti uguali per tutti i cittadini e non di standard minimi per pochi cittadini e di diritti per altri. Se anche si fosse voluto intervenire con i Lep (cosa che non è accaduta), il presidente del Consiglio Giorgia Meloni volutamente ignora quanto espresso dallo stesso Ufficio parlamentare di Bilancio e dallo Svimez, vale a dire che per sanare i divari esistenti sarebbe necessario stanziare circa 90 miliardi di euro. Una cifra che appresenta appena il 10% del totale sottratto alle regioni meridionali in soli 20 anni attraverso il federalismo Fiscale, senza definizione e applicazione dei Lep (sempre con firma Calderoli) e attraverso le ulteriori sottrazioni di spesa pubblica, come dimostrato dai Conti Pubblici Territoriali, costringendo i cittadini meridionali all’emigrazione, povertà e privazione dei diritti fondamentali. Se anche non fosse anticostituzionale, sarebbe comunque paradossale approvare la riforma Calderoli senza che l’altra riforma, sempre a firma Calderoli, ovvero quella sul federalismo fiscale del 2009, sia mai stata attuata per gli stessi limiti. In quel disegno c’erano contrappesi fondamentali volutamente ignorati, come l’istituzione di un fondo perequativo per le Regioni più deboli, di cui oggi non c’è traccia. Nell’ultima legge di Bilancio, si è provveduto inoltre a tagliare il fondo Perequativo di circa 3,7 Miliardi destinati al Sud, dimostrando la completa volontà di procedere verso la distruzione della Repubblica Italiana partendo dal Mezzogiorno.Tutto questo a dimostrazione che il vero fine del Disegno di legge è la ulteriore sottrazione delle risorse alla base del trasferimento delle competenze e non una mera riforma per l’attribuzione di poteri tra Stato e Regioni.
Il 16 gennaio 2024 in Senato si avvierà la discussione del disegno di legge 615 per l’attuazione dell’autonomia differenziata, chiediamo pertanto ai parlamentari del Sud, appartenenti ad ogni partito politico, di ostacolare con chiarezza e determinazione l’approvazione del DDL Calderoli essendo stati delegati dagli elettori con il fine di rappresentare il proprio territorio. I Meridionali sono stanchi di essere rappresentati da politici che seguono gli interessi esclusivi delle segreterie di partito del Nord in cambio di carriere politiche, danneggiando il territorio dal quale provengono nel silenzio dell’informazione generale. Per tale motivo Il Movimento Equità territoriale promuoverà una dura campagna di informazione contro i meridionali che, anche questa volta, si mostreranno complici di una riforma così devastante per l’intero territorio Italiano ma che determinerà in assoluto la distruzione del Mezzogiorno”.
Il segretario Piernicola Pedicini
Il presidente Rossella Solombrino
Il fondatore e presidente onorario Pino Aprile