22 Novembre 2024

ITALREPORT

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Comiso. Volontari allo stremo: situazione randagismo esasperante, servono immediate soluzioni concrete!

“Obbligatoriato”, un termine nuovo e amaro coniato dai volontari dell’associazione Anpana di Comiso Odv. per descrivere il loro estenuante ed incessante lavoro, svolto con dedizione e amore infinito ma che rischia di soffocare sotto il peso di una realtà schiacciante. Il randagismo nel comune di Comiso è una piaga sociale che si trascina da troppi anni senza che si intraveda una soluzione definitiva.

“Continuiamo a ricevere richieste di aiuto da ogni parte del territorio,” spiegano i volontari, “e spesso ci viene rimproverata la mancanza di tempestività. Ma la verità è che siamo al limite delle nostre forze. Siamo pochi e le risorse ed i mezzi a disposizione sono assolutamente insufficienti a sopperire la vastità del problema.” Il randagismo non crea solo pericolo per il benessere animale ma è anche legato ad una questione di sicurezza pubblica e decoro urbano. I cani randagi vagando per le strade del territorio comunale, spesso affamati e spaventati, creano disagi e possibili rischi per la cittadinanza.

“Le cause e le responsabilità di questa degenerante situazione sono ben precise,” continuano i volontari, “e non certo da addebitare a chi, come noi, dedica la propria vita ad aiutare gli animali in difficoltà. Serve un impegno concreto da parte delle istituzioni, che hanno il dovere di intervenire con misure adeguate e risolutive!”. Nel 2019 è stato presentato il progetto “Zero Cani in Canile”, in anteprima per la Sicilia. L’iniziativa, ideata da Francesca Toto basandosi sul modello del comune pugliese di Vieste, puntava a creare una rete di collaborazione tra cittadini, volontari e istituzioni per gestire i cani randagi in modo efficiente e sostenibile. Il progetto fu recepito con entusiasmo dal comune di Comiso ma non è mai stato concretamente sviluppato e messo in pratica.

Un primo passo fondamentale sarebbe la creazione di un canile comunale, una struttura che al momento a Comiso è inesistente. Un canile non solo offrirebbe un rifugio sicuro e transitorio ai cani randagi, ma permetterebbe anche di attuare piani di sterilizzazione e microchippatura, strumenti essenziali per il controllo della popolazione canina. Le leggi che prevedono la costruzione e la gestione di canili comunali, la sterilizzazione degli animali e la tutela del loro benessere rimangono lettera morta.

“Non possiamo sostituirci alle istituzioni,” affermano i volontari, “ma possiamo e dobbiamo chiedere che facciano il loro dovere. Chiediamo controlli a tappeto sul territorio, sterilizzazione e monitoraggio della popolazione canina. Inoltre sarebbero opportune campagne di educazione e sensibilizzazione tale a favorire la convivenza civile del binomio uomo-cane. A tal proposito non mancherebbero, anche, progetti volti alla formazione”.

”Taggate soprattutto chi può e chi dovrebbe intervenire, perché il problema non lo crea il cane ma l’indifferenza nostra e delle istituzioni. Il cambiamento è possibile ma come l’unione di tante gocce erodono le montagne, anche l’unione di tutti i cittadini riuscirebbe ad erodere la montagna di indifferenza celata sui banchi delle istituzioni”.

Solo con un’azione sinergica e determinata sarà possibile sconfiggere questa piaga sociale e costruire un futuro migliore per gli animali e per la comunità di Comiso.

 

La redazione di Italreport accoglie qualsiasi replica alle dichiarazioni dei volontari.

 

F.L

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