Pozzallo. 21.08.2024
La città di Pozzallo, suo malgrado, è stata protagonista di un nuovo episodio di violenza nei confronti di una giovane donna. L’assurda vicenda, questa volta, ha come protagonisti l’aggressore e la vittima, uniti da un legame di parentela. La ragazza si trovava nei pressi dell’area portuale di Pozzallo quando un giovane ventottenne ispicese, suo cugino, ha pensato di aggredirla fisicamente per avere un rapporto sessuale con lei. Per fortuna, la pronta reazione della malcapitata, ha evitato che la violenza potesse avvenire in un’area più appartata della città, visto il tentativo dell’uomo di caricare la vittima a bordo della propria autovettura con la forza. Il coraggio della giovane le ha consentito di far desistere l’aggressore dall’intento criminale. Infatti, l’uomo ha tentato di consumare la violenza sul posto, strappandole gli abiti e cercando in tutti i modi di avere un approccio sessuale con lei che, per fortuna, solo in parte è riuscito, visto il coraggio che la ragazza ha dimostrato di avere. Le sue grida disperate infatti, hanno attirato l’attenzione di una coppia di passanti che si trovava a transitare per quelle vie a bordo della propria autovettura e che, vedendo la ragazza seminuda e in evidente pericolo, è intervenuta, consentendo alla ragazza di mettersi al riparo dall’aggressore, momentaneamente distratto dai coniugi. Immediatamente la giovane malcapitata è stata accompagnata presso la caserma CC di Pozzallo, all’interno della quale è stata accolta e ascoltata da personale specializzato. I militari hanno ritenuto opportuno farle ricevere subito le cure mediche necessarie, prima presso il presidio sanitario locale, successivamente presso l’ospedale di Modica, per cui ha avuto una prognosi di 10 giorni, viste le ferite riportate, le escoriazioni e i graffi, conseguenze della colluttazione con l’uomo. L’ennesima violenza sull’area pozzallese ha fatto scattare l’apposito dispositivo dell’arma, motivo per cui è stato raccolto tutto il materiale informativo a disposizione, compresi i referti medici dei presidi ospedalieri coinvolti, gli accertamenti fotografici della violenza subita, per poi procedere al sequestro dei vestiti strappati alla vittima durante l’aggressione. Espletate le formalità si rito, i carabinieri hanno richiesto alla Procura della Repubblica di Ragusa l’emissione di una idonea misura cautelare, che non è tardata ad arrivare, tanto che sono stati disposti gli arresti domiciliari per l’uomo.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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