19 Settembre 2024

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Quotidiano on-line

DiMattina del 3 settembre 2024 – Gioventù bruciata

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Ieri nelle pagine dedicate alla cultura delle principali testate nazionali, si dibatteva su un libro in uscita scritto da uno psicologo statunitense, tale Jonathan Haidt, dal titolo “La generazione ansiosa – Come i social hanno rovinato i nostri figli”. Sarò malizioso, ma sembra la scoperta dell’acqua calda. Durante il periodo della mia adolescenza si giocava a pallone in strada (solo dopo aver fatto i compiti) fino a quando il sole tramontava, dato che in mancanza di illuminazione non si vedeva una cippa.

Peccando abbondantemente di ovvietà, Haidt, afferma che, con l’arrivo dei social, si è progressivamente passati, tra i ragazzi, dalla «generazione del gioco a quella del telefono», che identifica come l’«unica e sostanziale ragione alla base dell’ondata di malattie mentali tra gli adolescenti iniziata nei primi anni Dieci del Duemila». Con assenza di originalità sostiene che «La prima generazione di americani che ha attraversato la pubertà con in mano lo smartphone (e internet) è diventata sempre più ansiosa, depressa, soggetta a episodi di autolesionismo e suicidari…». In termini statistici, la depressione tra i ragazzi americani è cresciuta del 161% per i maschi e del 145% per le femmine, l’ansia è incrementata del 139% e il tasso di suicidi del 91% tra i maschi e del 167% tra le femmine”.

Ciò detto, concordo con lo statunitense quando afferma che  i bambini devono essere esposti a ostacoli, insuccessi, shock e inciampi per poter sviluppare forza e autosufficienza, altrimenti diventeranno degli adulti fragili e apprensivi.

Ma Haidt non se la prende solo con gli smartphone e relativi social, ma anche con l’iperprotettività dei genitori (che, pur di difendere i loro pargoli, arrivano a menare le maestre) e asserisce che, con l’eccessivo uso degli smartphone, molti adolescenti hanno sviluppato dipendenze comportamentali molto simili a quelle causate dal gioco con le slot-machine, manifestandosi tali dipendenze in ansia, irritabilità e insonnia.

I Super-giornalisti dei giornaloni italici si sono avvinghiati in interpretazioni tanto complesse quanto scontate. Non ci voleva un libro di uno strizzacervelli americano per segnalarci i pericoli dell’uso smodato delle nuove tecnologie, basta guardare i nostri fratelli o cugini più piccoli per rendersene conto. Meno socialità porta a malesseri della mente, che sono i più difficili da debellare. Qual è la soluzione io non so dirla, ma passare ogni tanto un pomeriggio in qualche campetto a tirare due calci a un pallone potrebbe essere utile. Con buona pace di Haidt.

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