Vittoria. 03.01.2025
Ancora mistero sulla morte di Valentino Di Bona, il quarantatreenne vittoriese, sposato e con figli, deceduto all’ospedale Guzzardi di Vittoria, dove era stato ricoverato per una presunta crisi dovuta ad una patologia legata alla talassemia, di cui soffriva e a causa della quale, spesso, in passato, aveva fatto ricorso alle cure dei medici.
Stando alle poche dichiarazioni acquisite, in quanto gli investigatori e i sanitari si sono trincerati dietro il più stretto riserbo, l’uomo avrebbe sempre detto di avere forti dolori, classici della malattia e non aveva mai parlato con nessuno, di un presunto pestaggio, argomento questo che ha reso pubblico solo pochissimo tempo prima che avvenisse il decesso.
Appena appresa la notizia del pestaggio cui ha fatto riferimento l’uomo, i medici hanno proceduto ad effettuare un accertamento diagnostico, tramite una tac.
Da questo si è potuto accertare che la sua milza era spappolata e il suo fegato compromesso, segni questi che rendono veritiera la dichiarazione di Di Bona resa prima che spirasse.
Intanto il magistrato competente ha posto sotto sequestro la salma e ha disposto l’esame autoptico, nel frattempo, nel corso della notte tra giovedì e venerdì, presso il locale commissariato, gli agenti hanno interrogato i familiari con i quali il poveretto si sarebbe trovato nella notte di fine anno. Sempre secondo indiscrezioni, si è appreso che l’uomo, prima di morire, possa avere dato indicazioni precise su chi lo avrebbe colpito fino al punto di avergli procurato i danni irreversibili riscontrati con la tac. È anche vero che gli inquirenti hanno posto sotto sequestro, la cartella clinica di Di Bona.
In pratica ancora si brancola nel buio, a meno che gli investigatori non abbiano già acquisito notizie utili alle indagini che non hanno diffuso. La Procura, in quanto atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati, il cognato e alcuni sanitari del Guzzardi.
L’uomo era abbastanza conosciuto, fino a qualche anno fa gestiva, insieme alla famiglia, un negozio di ferramenta in via G.Battista Iacono.
La notizia della sua morte, ha creato stupore, dolore e rabbia.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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