“L’inserimento della città di Andria nell’elenco regionale dei Comuni ad ‘economia prevalentemente turistica e città d’arte’ è un traguardo che ci riempie di orgoglio, ma soprattutto un punto di partenza per una maggiore valorizzazione della storia e del patrimonio della città. Un traguardo che ho fortemente voluto, con il supporto del dott. Giovanni Lullo giá responsabile del Museo Diocesano di Andria, sollecitando l’amministrazione a cogliere questa opportunità per proiettarsi verso una visione più consapevole e ambiziosa del proprio ruolo culturale”. Lo dichiara la consigliera del M5S Grazia Di Bari.
“La determina regionale con cui viene deciso l’ingresso di Andria in questo elenco – continua Di Bari – rappresenta il riconoscimento del valore di un territorio ricco di storia, arte e bellezze naturali. Castel del Monte, il nostro simbolo più celebre e patrimonio UNESCO, è il fulcro di questa identità, ma non possiamo limitarci a questo. Andria è molto di più: un intreccio di tradizioni, eccellenze e luoghi che raccontano la nostra storia e il legame profondo con Federico II di Svevia, figura centrale per la città e per l’intero territorio. Per l’ottenimento dello status di Città d’arte, Andria ha potuto puntare su un’insieme di edifici o di complessi monumentali: Palazzo Ducale, Madonna dei Miracoli, Santa Croce. A questo si devono aggiungere le opere d’arte: il busto di Francesco II del Balzo, le tavole del Vivarini, l’icona di Andria (XIII sec). Non meno importante la presenza di almeno tre musei: il museo Diocesano, il museo del Confetto e il museo del Giocattolo, e dispiace che nell’istanza inviata alla regione manchi il riferimento al museo Diocesano. E le biblioteche comunale e diocesana con il relativo archivio. Questo riconoscimento deve spingerci a migliorare l’offerta culturale, rendendola più accessibile, dinamica e capace di attrarre visitatori da tutto il mondo. Ora è il momento di fare di più per valorizzare i nostri beni culturali, promuovere eventi di qualità, coinvolgere la comunità e puntare sulla conoscenza del nostro patrimonio come motore di crescita. Essere riconosciuti come città d’arte non è solo un traguardo, ma una responsabilità. Una responsabilità verso la nostra storia, verso i cittadini e verso tutti coloro che vedono in Andria una destinazione culturale di valore. Questo è il momento per dimostrare che siamo all’altezza di questa nuova sfida, trasformando questo riconoscimento in un volano per la crescita culturale, economica e sociale della città”.