Ragusa – “Ieri il Consiglio Comunale di Ragusa ha bocciato la mozione con la quale il Partito Democratico chiedeva di ripristinare la precedente tariffa per il servizio di espurgo fosse biologiche e Imhoff.
Il PD di Ragusa è convinto che chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica dovrebbe imparare a non limitarsi a osservare passivamente le cifre che, se ben interpretate, possono restituire verità diverse da quelle che si vogliono propinare a tutti i costi. È il caso dei dati raccontanti in Consiglio comunale dall’assessore Mario D’Asta per quanto concerne il costo del servizio di svuotamento delle fosse biologiche o delle fosse Imhoff, per rispondere alla mozione del Partito Democratico con la quale si chiedeva di riportare il costo ai valori del 2024. Come si ricorderà, il Partito Democratico ha denunciato, all’inizio di dicembre, l’aumento del costo del servizio del 120% sulle operazioni periodiche. Fino al 2024 era previsto un costo di € 80 per il primo svuotamento e la metà per i successivi nel corso dell’anno. La tariffa standard è stata aumentata del 10%, ma quella ridotta è stata eliminata per gli svuotamenti successivi al primo. In poche parole: fino a poche settimane fa, l’utente pagava 80 euro il primo svuotamento dell’anno e 40 i successivi. Adesso ogni svuotamento costa 88 euro. Ieri in aula, nell’invitare la maggioranza a bocciare la nostra mozione, l’assessore D’Asta ci ha raccontato che i dati in possesso del Comune riferiscono che il servizio è richiesto circa 600 volte l’anno per quasi 300 possessori di fosse biologiche/Imhoff, il che vorrebbe dire che mediamente ogni famiglia si rivolge al servizio un paio di volte l’anno. D’Asta non si rende conto che questi dati hanno più letture: ci sono cittadini onesti e coscienziosi che si rivolgono al servizio quasi una volta al mese, per evitare che i pozzi neri arrivino a condizioni tali da inquinare e cittadini che lo fanno una volta l’anno (giusto per essere in regola) o ogni due anni perché non curanti delle conseguenze sull’ambiente di una non corretta manutenzione. Oppure perché le abitazioni per le quali viene fatta la richiesta del servizio non sono abitate costantemente e dunque non è necessaria una manutenzione frequente. La militanza di tanti anni nel centro sinistra e nel Partito Democratico in particolare non è servita a D’Asta per imparare che ci sono alcuni temi di giustizia, equità, rispetto che non si possono trattare solo coi numeri. Ribadiamo il concetto: ci sono zone delle città dove la rete fognaria non arriva e i cittadini che la abitano sono costretti, loro malgrado, a rivolgersi a pagamento al servizio di svuotamento dei pozzi neri. Quindi, non solo sono penalizzati dalla mancanza di un servizio, ma vengono vessati con aumenti ingiustificati.
In ultimo, ma non meno importante, D’Asta ci ha riferito che da quando IbleaAcque si occupa delle reti idriche (e fognarie) della città, il costo del servizio per il Comune è lievitato dai precedenti 100mila euro agli attuali 140mila perché bisogna pagare IbleaAcque per non si capisce bene quale compito. Se è vero, infatti, che lì dove la rete idrica non arriva è il Comune a fornire l’acqua e, così, dove non c’è la rete fognaria è il Comune a fornire il servizio di espurgo, cosa fa esattamente IbleaAcque? Su questo indagheremo e cercheremo di fare chiarezza”.
Lo dichiarano i componenti del Gruppo del Partito Democratico al Consiglio Comunale di Ragusa, Peppe Calabrese, Mario Chiavola e Giuseppe Podimani.

Di Redazione

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