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A Vittoria è allarme sociale. Correre ai ripari prima che sia troppo tardi.

Vittoria. 13 gennaio 2020
Dopo i recenti fatti di cronaca che uniti ai precedenti riportano la città di Vittoria, ancora più indietro degli anni bui in cui i morti ammazzati e i crimini erano arrivati a livelli paurosamente elevati, adesso siamo costretti a registrare un tristissimo episodio che si è verificato la notte scorsa. Un giovane diciassettenne si è ucciso con un colpo di pistola.
Non è stata mai nostra abitudine trattare eventi quali i suicidi, per rispetto incondizionato delle vittime e delle loro famiglie. Ma adesso, aldilà del mero episodio di cronaca e della tristezza e amarezza che provoca in ciascuno di noi, ci corre l’obbligo di lanciare un allarme sociale galoppante che imperversa in una città dove già è accaduto di tutto.
Spesso si invoca l’intervento delle forze dell’ordine e il potenziamento delle strutture a presidio della sicurezza, ma mai come adesso, bisogna invocare l’intervento di eserciti di psicologi e psichiatri che possano affrontare le problematiche di una gioventù che non trova spazio per divertirsi senza ricorrere alla violenza e fino, purtroppo, ad arrivare al gesto estremo di togliersi la vita.
Il problema è serio e va affrontato tempestivamente, sarebbe opportuno che chi si pone come prossimo aspirante alla guida di questa città, tutti inclusi, nessuno escluso, tracciasse un programma i cui contenuti possano prevedere, tra l’altro, di assumere provvedimenti necessari ed essenziali per il futuro di Vittoria, che è rappresentato dai giovani, ammesso che ne rimangano ancora.
A scanso di equivoci, non si vuole fare, come si suol dire di tutta l’era un fascio, ma è accertato, che molta di questa “erba”, vive un disagio sociale che ha raggiunto limiti di guardia.

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