Acate. “14a Giornata nazionale per la Custodia del Creato. Sguardo sull’ambiente”. Di Aurora Muriana. Riceviamo e pubblichiamo.
Redazione Due, Acate (Rg), 31 agosto 2019.- Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. (Lodato sii, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento e ci mantiene: produce diversi frutti variopinti, con fiori ed erba.). Così scriveva intorno al 1224 Francesco, il santo assisiate, nel “Cantico delle Creature”, in un comprensibile volgare umbro del XIII secolo con influssi toscani e francesi e anche con latinismi, che qui quasi non necessita di traduzione dei versi riportati. Un quesito che viene spontaneo porsi è se sarà ancora possibile avere a gratuita disposizione una natura ancora capace di fornire cotanta bellezza, espressa da una grande varietà di flora e fauna e da meravigliosi paesaggi. Lungi da qualunque intenzione essere catastrofisti, sembra però difficile pensare di poter continuare a fruire per secoli di tutto questo dato l’impronta (spesso poco positiva) che l’uomo sta lasciando imprimendo sulla Terra. Il 1° settembre 2019 ricorrerà la 14a Giornata nazionale per la Custodia del Creato dal tema “ “Quante sono le tue opere, Signore” – Coltivare la biodiversità ” (Fig. 1). Le giornate per la custodia del creato, che dal 2006 (anno della prima ricorrenza) al 2012 si chiamavano giornate per la salvaguardia del creato, sono un’occasione di approfondimento della questione ambientale voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) in accordo con altre comunità ecclesiali europee, probabilmente perché la Chiesa avverte da tempo una certa responsabilità nei confronti dell’opera di Dio. Si riportano di seguito alcuni punti del messaggio per la ricorrenza di quest’anno: “La Giornata per la Custodia del Creato è allora quest’anno per la Chiesa italiana un’occasione per conoscere e comprendere quella realtà fragile e preziosa della biodiversità, di cui anche la nostra terra è così ricca. Proprio il territorio italiano, infatti, è caratterizzato da una varietà di organismi e di specie viventi acquatici e terrestri, a disegnare ecosistemi che si estendono dagli splendidi boschi delle Alpi – le montagne più alte d’Europa – fino al calore del Mediterraneo. […] Il creato attende […] che finalmente gli esseri umani manifestino la loro realtà profonda di figli, anche in comportamenti di amore e di cura per la ricchezza della vita. Solo un’umanità così rinnovata sarà all’altezza della sfida posta dalla crisi socio-ambientale: che lo Spirito creatore guidi ogni uomo e ogni donna ad un’autentica conversione ecologica […] perché – nel dialogo e nella pace tra le diverse fedi e culture – la famiglia umana possa vivere sostenibilmente sulla terra che ci è stata donata.” (Fig. 2). Per capire meglio di cosa si sta parlando è necessario chiarire alcune definizioni. Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri». Il concetto, introdotto nel 1987 nel rapporto Our Common Future, meglio conosciuto come Rapporto Brundtland dal nome della presidente della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo (World Commission on Environment and Development, WECD) del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, implica una compatibilità tra sviluppo delle attività economiche e salvaguardia dell’ambiente (Fig. 3). Uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è “Potenziare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo”. “Patrimonio” è un bene, una ricchezza; la parola “natura” deriva etimologicamente da nascere, “cultura” da coltivare; la derivazione etimologica della parola “uomo” è ricollegata a hŭmus (terra). L’uomo e la terra sono quindi un binomio inscindibile, e la natura potrebbe apparire come qualcosa da coltivare (non solo in senso agricolo ma in senso figurato), mantenere, attenzionare, custodire, tutelare (qualcosa direttamente correlato alla cultura, ad una mentalità e una serie di comportamenti da adottare). Misure e atteggiamenti molto lontani dal crescente consumo di suolo e dall’inquinamento che lo avvelena, dallo sfruttamento delle risorse naturali che ne causa il progressivo depauperamento, dalla crescente immissione in atmosfera di inquinanti e gas serra che creano altre problematiche (buco dell’ozono, effetto serra, piogge acide, riscaldamento climatico, eventi meteorologici estremi e distruttivi), da irrazionali costruzioni edilizie in zone che si affacciano su precipizi o poggiano su terreni sensibili a frane e smottamenti, da caccia e pesca incontrollata (normative di recente introduzione invece hanno introdotto i concetti di caccia e pesca sostenibili). Oltre questi comportamenti, non si può non citare il “littering” (dall’inglese rifiuti, immondizia), l’incivile pratica di gettare rifiuti per strada, per qualcuno diventata un’abitudine sfoggiata con disinvoltura. La degradazione dei diversi materiali buttati nel suolo e in mare produce frammenti che rischiano di finire nella catena alimentare sia per ingestione da parte della fauna che per assorbimento diretto dal suolo da parte della flora, oltre che dalla contaminazione delle falde acquifere (Fig. 4). Un’analisi sociologica ha indicato come questo fenomeno generi nelle persone un certo senso di insicurezza (da cui consegue la mancanza di fiducia verso le norme civiche e le istituzioni) dato che il tutto crea sporcizia e degrado. La soluzione proposta è quella di adottare misure di maggior controllo, migliorare il sistema di pulizia e raccolta, aumentare la presenza di cestini nelle strade, organizzare campagne di sensibilizzazione ed educazione. Un esempio a riguardo sono i 2200 posaceneri portatili donati da un’azienda pochi giorni prima di Ferragosto alle località balneari di Marina di Ragusa, Punta Braccetto e Randello, iniziativa volta ad evitare ai bagnanti di gettare cicche in spiaggia rafforzando, peraltro, l’ordinanza sindacale che vieta il fumo a chi è sprovvisto di posacenere o portacicche (Fig. 5). Occorrono necessariamente delle norme di legge per garantire educazione e civiltà? Per ripulire strade, parchi e spiagge bisogna fare affidamento solo sulle tante iniziative rivolte a giovani e volontari che raccolgono i rifiuti irrispettosamente gettati per terra? Si sa che tutti devono fare la propria parte ma le industrie hanno un potenziale maggiore in termini di finanziamenti necessari e di sfide di conservazione del territorio come la deforestazione, la pesca eccessiva, la scarsità d’acqua e il cambiamento climatico. Il Tour “Spiagge Plastic Free” all’interno della campagna Generazione Mare (iniziative lanciate da WWF Italia) quest’anno ha visto una maratona di appuntamenti per ripulire spiagge e fondali da plastica e microplastica, il tutto in collaborazione con una nota azienda italiana leader nella produzione di gelati e tramite i finanziamenti di una multinazionale che ha avviato la produzione di un nuovo pack riciclabile e compostabile. Fondamentale la disponibilità mostrata da cittadini, volontari, enti e associazioni. Un’altra iniziativa al passo con i tempi riguarderà anche le partecipanti al concorso di bellezza “Miss Italia 2019”, che ripuliranno dai rifiuti le spiagge della laguna veneta (Jesolo ospiterà l’evento, che quest’anno festeggia 80 anni). Il 20 marzo 2016, Giornata internazionale della Felicità (istituita dall’ONU) l’uccellino rosso protagonista di Angry Birds (film di animazione la cui prima serie è uscita nel 2016 e la seconda sarà disponibile nei cinema italiani dal 12 settembre prossimo) è stato nominato ambasciatore onorario dell’ONU per l’Ambiente. Il suo compito è incoraggiare ad agire contro il cambiamento climatico per “determinare un futuro più sicuro, più sostenibile e più felice per tutti” (queste le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon). Avere un ambasciatore animato non è sicuramente un caso ma un modo per avvicinare anche i bambini alla tematica ambientale mettendosi sulla loro lunghezza d’onda; come è ovvio, le basi dei giusti comportamenti per loro vengono dagli adulti e il buon esempio si configura come la migliore arte educativa! Tantissimi i progetti rivolti alle scuole, come quello capitanato dal roditore preferito dei bambini, Geronimo Stilton, in collaborazione con il WWF per sensibilizzare i più piccoli alle semplici azioni necessarie per il grande progetto della salvaguardia dell’ambiente. L’iniziativa “stratopica” (termine familiare a chi conosce il linguaggio “stiltoniano”) Tutti su per Terra vorrebbe preparare i ragazzi a vivere in modo più green e con lo slogan Il sole è giallo, l’acqua è blu e l’estate… è green ha accompagnato le loro vacanze con l’invito “Ovunque andiate, portate nel cuore il bene che provate per questo nostro bel pianeta e impegnatevi a non inquinarlo: fate come Geronimo, lasciate ogni luogo che visitate più pulito di come l’avete trovato. È una missione importante: fatela vostra!”. Un’avventura ecologica per arrivare insieme ad un appuntamento speciale: la Settimana della Terra, dal 18 al 24 novembre 2019 (Fig. 6). La Terra… sempre più minacciata dagli stravolgimenti climatici! Impressionante l’intervista, mandata in onda all’interno di un documentario TV, rivolta ad una signora nativa del Nepal, in cui l’intervistata mostrava la propria preoccupazione per il futuro, lei abituata alle cose semplici offerte da una natura coperta dai ghiacciai, costretta a forare la fredda coltre bianca nelle zone più stabili (facendo i conti con l’arrivo delle maree) in modo da creare un passaggio per calarsi lì dentro e trovare i mitili (importante fonte di sostentamento). Lei che nella frugalità sua e della sua gente non ha la minima idea delle innovazioni e delle tecnologie che i più fortunati abbiamo a disposizione! E noi “evoluti” sappiamo sfruttare al meglio questo nuovo patrimonio per noi stessi e per tutto ciò che ci circonda, preservandolo per il futuro? (Figg. 7-8). Come si evince, non si tratta di comportamenti di difficile attuazione o che esigono uno speciale indottrinamento; questa situazione è sotto gli occhi di tutti e non bisogna essere ambientalisti o ecologisti per ammetterne l’esistenza. Basta solo avere una coscienza civile e civica! Non occorrono stravolgimenti delle proprie abitudini ma piccoli accorgimenti, anche se in questo momento storico è necessaria una virata verso azioni importanti e più incisive (soprattutto da parte di istituzioni e grandi aziende). Se non si vuole cambiare atteggiamento per mancanza di sensibilità verso la questione ambientale, basterebbe almeno mostrare un po’ di furbizia per tenere cara la casa che ci ospita (che, comunque, è un bene comune) e un po’ di gratitudine per un dono da salvaguardare (non mancando di uno sguardo di solidarietà verso le zone più povere del mondo che non dispongono ancora dei mezzi per utilizzare al meglio le risorse che dovrebbero essere a disposizione di tutti). Solo se l’uomo accetterà la chiamata e la conseguente sfida urgente a prendersi cura del creato non alterando i delicati ecosistemi del mondo, rapportandosi con la natura senza sfruttarla, utilizzando in modo controllato le limitate risorse del Pianeta e portando avanti uno sviluppo sostenibile, la biodiversità continuerà ad esistere offrendo alle sue creature affascinanti scenari paesaggistici e luoghi ameni e confortevoli in cui poter vivere (Fig. 9).