Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 19 marzo 2025.- Due piacevoli novità hanno caratterizzato quest’anno i festeggiamenti in onore di San Giuseppe. La prima riguarda l’inaugurazione del nuovo fercolo utilizzato per la processione del santo Patriarca. In effetti si tratta di un antico fercolo sapientemente restaurato, dopo che era stato accantonato nei magazzini parrocchiali e destinato a diventare legna da ardere, dal Maestro d’Arte, Saro Morando il quale, grazie anche al sostegno del dottore Luigi Denaro, che è riuscito a trovare uno sponsor, sapientemente e con grandissima professionalità, dopo mesi di duro, volontario lavoro ha riportato il sussidio sacro agli antichi splendori del passato. Il fercolo, pertanto, sarà ufficialmente inaugurato, dal parroco don Mario Cascone, questa sera, prima della tradizionale processione per le principali vie cittadine.L’altra novità, possiamo affermare in assoluto, riguarda l’allestimento di un tradizionale “Altare” di San Giuseppe, all’interno dei locali comunali di Piazza Libertà. Per la prima volta, infatti, nella storia acatese, è stato realizzato un caratteristico altare, ricco di  beni alimentari, da donare alle famiglie bisognose, all’interno dell’androne del Palazzo Municipale. Altare che verrà benedetto dal Parroco, questa mattina alle ore 11,30. ”Quest’anno- ha dichiarato pienamente soddisfatto il sindaco Gianfranco Fidone- l’Amministrazione ha organizzato l’altare di San Giuseppe all’interno del comune, per onorare il Santo e per valorizzare le nostre tradizioni più importanti. Un ringraziamento va alla Presidente del Consiglio Cristina Cicero e a quanti si sono occupati insieme a lei dell’allestimento”. Anche quest’anno ad Acate in  occasione della festività di San Giuseppe, sono stati allestiti in numerose abitazioni, i  tradizionali “Altari” in  segno  di devozione e ringraziamento nei confronti  del Santo per  una grazia ricevuta o per un voto promesso. Decine di  famiglie fanno rivivere così tutti  i momenti di  un passato che è storia viva, ripetendo una tradizione  rimasta immutata nel tempo che si rifà alla tipica cultura contadina. Nel giorno della festa  le tavole vengono imbandite di ogni  tipo di pietanze per soddisfare i desideri  dei  tre poverelli, i cosiddetti “Santi”, un  uomo maturo, una donna, generalmente una ragazzina,  ed  un  bambino, veri protagonisti   di   questo  rituale  che, come  vuole   la tradizione, rappresentano allegoricamente San Giuseppe, la Madonna e Gesù   Bambino.

 

 

Di Salvatore Cultraro

Nato ad Acate. Nel 1986, ha conseguito la specializzazione quale Educatore per disabili in età evolutiva. Dal 1988 dirige il Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Giornalista pubblicista, dal 1984 al 1990 ha collaborato con il Giornale di Sicilia di Palermo, dal 1991 al 2003 con la Gazzetta del Sud di Messina e dal 2004 al 2008 con la Sicilia di Catania. Nel 2009 ha diretto la redazione giornalistica dell’emittente televisiva locale “Free TV” di Comiso. Inoltre ha diretto il periodico "I 4 Canti" e dal 2001 al 2009 ha tenuto Corsi di Giornalismo presso le scuole elementari e medie di Acate e Vittoria. Appassionato di storia locale, negli anni Ottanta ha pubblicato alcune sue ricerche sulla presenza nel territorio di Acate di alcuni importanti siti rurali risalenti al periodo geco-romano e medioevale. Nel dicembre del 2013 ha dato alle stampe, unitamente al prof. Antonio Cammarana di Acate, un volumetto sull’antico Lavatoio Pubblico di contrada “Canale”.

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