Redazione Due, Acate (Rg), 29 settembre 2015.- Ennesimo colpo di scena nel corso della seduta consiliare di lunedì sera. Il massimo consesso civico ha, infatti, approvato, finalmente (anche se ancora manca il parere definitivo della Regione Sicilia), dopo un iter travagliato, il bilancio consuntivo relativo all’esercizio finanziario 2014. Una approvazione avvenuta, “stranamente”, grazie ai voti favorevoli delle opposizioni (e non della maggioranza, o ex maggioranza), quella storica, rappresentata dai cinque consiglieri del Movimento 5 Stelle e la nuova, formatasi da una costola dissidente dell’ex gruppo di maggioranza “Uniamo Acate”, oggi espressione di Forza Italia, composta da quattro consiglieri, compreso il presidente del consiglio. Ma cerchiamo di andare con ordine e di riepilogare cronologicamente e sinteticamente i passi salienti del complesso iter che hanno portato all’approvazione del consuntivo 2014, nella speranza di essere il più possibile precisi pur consci di essere benevolmente perdonati, dai lettori e dai protagonisti di questo “strano caso”, nell’eventualità, vista la complessità degli eventi, di qualche nostro errore di esposizione. Come riportato, più volte, dagli organi di informazione, il consuntivo 2014 è reduce da ben tre bocciature da parte del massimo consesso civico. Le prime due hanno determinato l’invio da parte della Regione Sicilia di un Commissario ad acta, il dottor Vincenzo Raitano nel, vano, tentativo, di evitare, con la riproposizione in aula dello strumento finanziario, lo scioglimento del consiglio comunale. Il Commissario, pertanto, insediatosi lo scorso 31 agosto, ha concesso ben trenta giorni di tempo al consiglio comunale per individuare una soluzione che ne scongiurasse lo scioglimento. Nel corso della seduta dello scorso 14 settembre, convocata dal commissario, però, non si è riusciti, nuovamente, ad approvare il consuntivo per l’astensione dei soli tre consiglieri di maggioranza di Uniamo Acate, presenti in aula e per il voto negativo di tre dei cinque esponenti del Movimento 5 Stelle, presenti. Gli unici a votare favorevolmente all’approvazione, i due consiglieri (gli altri due erano assenti) del gruppo di Forza Italia. Una situazione, questa, che ha automaticamente determinato lo scioglimento del massimo consesso civico. Indenni, invece, sindaco e giunta i quali, avendo rispettato i termini ed approvato il consuntivo, avrebbero potuto continuare a governare tranquillamente da soli mentre il consiglio comunale sarebbe stato sostituito da un commissario inviato dalla Regione. Ma ecco arrivare il primo colpo di scena, quando ormai tutti erano sicuri che i consiglieri comunali stessero già preparando le valigie, stranamente, quasi apparentemente contenti di farlo, atteggiamento, questo, che, per la sua unicità nel genere, per qualche giorno ha portato Acate agli onori della cronaca non solo locale ma anche nazionale. Dopo una frenetica consultazione, contestata come vedremo in seguito dal capogruppo di Uniamo Acate, Daniele Gallo, tra i consiglieri del Movimento 5 Stelle, quelli di Forza Italia, qualche esponente della giunta, funzionari comunali e naturalmente il commissario ad acta Raitano, il presidente del consiglio comunale, Biagio Licitra, rassicurato, a suo dire, dal commissario regionale sulla regolarità dell’atto, ha riconvocato il massimo consesso civico per le ore 20 di lunedì 28 marzo con all’ordine del giorno, la revoca della delibera consiliare del 14 settembre (quella che aveva determinato lo scioglimento del consiglio) e la riproposizione della votazione per l’approvazione del consuntivo 2014. Procedimento definito, “illegittimo” nel corso della seduta di lunedì 28 settembre dai consiglieri di Uniamo Acate. Dello stesso parere anche il vice segretario generale del Comune, Vincenzo Caruso, secondo il quale l’iter relativo all’approvazione o meno del consuntivo 2014 si sarebbe definitivamente concluso nel corso della seduta del 14 settembre con la sua bocciatura, ormai senza appello. Ulteriori chiarimenti, “burocratici” in merito sono arrivati anche da parte del segretario comunale, Vittorio Scalogna il quale, pur evidenziando che l’ultima decisione spetta al commissario ad acta ed alla Regione Sicilia, ha rilevato la mancanza di alcuni “passaggi, motivazioni ufficiali e pareri tecnici” che metterebbero in forse la regolarità della seduta. Se il consiglio, infatti, ha sottolineato il segretario comunale, non si fosse espresso nel corso della seduta del 14 settembre, allora in quel caso si sarebbe potuto riunire nuovamente avendo per legge a disposizione trenta giorni per l’approvazione dell’esercizio finanziario, termine che scadrebbe il prossimo 13 ottobre. Di parere contrario i consiglieri del Movimento 5 Stelle, secondo i quali, come affermato in aula da Cristian Palma, “ la seduta sarebbe del tutto regolare in quanto avrebbero avuto già rassicurazioni in merito da parte del commissario ad acta”. Un concetto, questo, ribadito anche dall’altro consigliere pentastellato, Gina Berrittella la quale ha confermato il parere favorevole, a suo dire, da parte del commissario, sulla valenza della seduta non essendo ancora trascorsi i trenta giorni di tempo concessi dalla Regione. Valutazioni fortemente contestate, nel corso del suo intervento, dal capogruppo di Uniamo Acate, Daniele Gallo, secondo il quale la seduta sarebbe nulla in quanto non concordata, tra l’altro, con tutti i consiglieri comunali. “Tale proposta di revoca- ha evidenziato Gallo- trae spunto dalla richiesta di alcuni consiglieri che avrebbero addotto motivazioni tecniche non documentate e non condivise dagli uffici comunali preposti. Sarebbe opportuno, quindi, annullare la convocazione perché riguarda un atto sul quale si è già espresso inequivocabilmente il consiglio e quindi la convocazione è del tutto illegittima”. Quindi il capogruppo di Uniamo Acate ha lamentato il mancato invito del suo gruppo alla riunione dello scorso 21 settembre, richiesta dal presidente del consiglio Licitra al commissario ad acta. “Nessuno ha invitato i consiglieri di Uniamo Acate- ha rimarcato Gallo- la richiesta al commissario è stata formulata dal presidente Licitra al fine di ottenere ulteriori chiarimenti. All’incontro erano presenti, oltre al commissario, il vicesindaco Li Calzi, il vicesegretario del Comune Caruso, il presidente del consiglio ed i consiglieri del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia, come mai non è stato invitato nessuno del mio gruppo? Neanche il sindaco Raffo era stato messo al corrente dell’incontro. Invito pertanto il segretario generale del Comune a far pervenire le nostre rimostranze agli uffici regionali competenti”. Per il capogruppo di Uniamo Acate il comportamento del commissario ad acta sarebbe stato “alquanto anomalo e sospetto”. “Il commissario- ha infatti rimarcato ironicamente Gallo- si sarebbe subito precipitato ad Acate da Palermo appena invitato del presidente del consiglio Licitra dando lo sta bene ad una riunione di parte e del tutto informale. Pertanto, nel diffidare il commissario all’assessorato regionale competente, i consiglieri di Uniamo Acate si rifiutano di partecipare a sedute illegittime con argomenti superati dai fatti”. “Riteniamo necessario- ha quindi concluso Gallo- mandare tutti gli atti oltre che all’assessorato regionale agli Enti Locali anche alla Procura Generale della Corte dei Conti poiché tutto quello che succederà da questo momento in poi potrà produrre situazioni penalizzanti che non potranno essere a carico dei cittadini acatesi. In quest’aula stiamo violando il rispetto delle leggi, questo consiglio è riunito non per Acate ma per la poltrona di tutti voi”. Quindi, dopo la sferzata finale del capogruppo, i consiglieri di Uniamo Acate hanno abbandonato l’aula unitamente al sindaco Raffo ed al vice Li Calzi. Un gesto duramente criticato dalle opposizioni. “Noi stiamo lottando per rispettare il mandato dei cittadini- ha dichiarato il consigliere Palma del Movimento 5 Stelle- mentre loro stanno lottando per mandare a casa il consiglio comunale e far governare da solo il sindaco”. Il comportamento degli ex colleghi di Uniamo Acate è stato invece definito dal capogruppo di Forza Italia, Carmelo Di martino, “poco serio e manovrato da persone influenti”. Quindi senza alcun problema e forte dei nove voti a disposizione, la nuova maggioranza, pentastellati e forzisti, è qui il secondo colpo di scena, ha proceduto alla revoca della precedente delibera consiliare ed all’approvazione del consuntivo 2014, in attesa del consenso definitivo, o meno, da parte della Regione Sicilia. Ultimo intervento, prima della chiusura dei lavori, quello del consigliere del Movimento 5 Stelle, Giovanni Occhipinti il quale ha definito “allucinante quanto accaduto in aula con la maggioranza che ha abbandonato la seduta senza votare il consuntivo proposto dalla loro amministrazione comunale”. “L’atteggiamento dei consiglieri di maggioranza è stato qualcosa di vergognoso- ha rincarato Occhipinti- e questa sera hanno dimostrato che il sindaco comanda e loro ubbidiscono. Da oggi, pertanto, il nostro obiettivo in consiglio sarà solo quello di bloccare in ogni modo questa amministrazione comunale che si è dimostrata un vero cancro per Acate”. Occhipindi, quindi, ha fatto il mea culpa ammettendo gli errori del Movimento. “Abbiamo sbagliato- ha dichiarato- ma lo abbiamo fatto in buona fede ed in perfetta sintonia con il ruolo di opposizione. Forse questa sera votando il bilancio della maggioranza siamo stati incoerenti ma lo abbiamo fatto per salvare il consiglio comunale dallo scioglimento”. Chiusa la parentesi del consuntivo, o almeno così si spera, tra non molto se ne aprirà un’altra che si presenta alquanto articolata e spinosa, l’approvazione dell’esercizio finanziario 2015, impropriamente definito “bilancio di previsione” ma nella realtà, altro “consuntivo” in quanto ormai, quasi ad ottobre, si potranno prevedere solo le spese relative alla Commemorazione dei Defunti ed agli arredi natalizi. (Nella foto il momento dell’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di Uniamo Acate).