Redazione Due, Acate (Rg), 30 maggio 2017.-Il Sindaco di Acate, prof. Francesco Raffo ha partecipato recentemente ad un importante incontro, tenutosi presso l’ex Provincia Regionale di Ragusa sulle problematiche relative all’ATO Idrico. Un Tavolo Tecnico per l’aggiornamento del Piano d’Ambito e la determinazione delle politiche di gestione del bene comune acqua. “Nel corso dei lavori- ha sottolineato il prof. Raffo- ho avuto l’occasione di poter ascoltare interessantissimi interventi di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni e di tecnici di altissimo profilo, come il prof. Barbagallo, che ho il piacere di avere come mio consulente per quanto riguarda i problemi relativi alla messa in opera del Potabilizzatore ed alla conseguente immissione, nella condotta idrica civica, dell’acqua della Diga del Ragoleto. Un diritto di attingimento, caso unico in Sicilia, riconosciutomi ufficialmente nel corso di una Conferenza di Servizio presso il Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione Sicilia. A Ragusa, durante il Tavolo Tecnico, alla luce di quanto fatto sul problema dell’acqua, ho espresso il mio parere estremamente critico sugli ATO in generale, non solo perché non ho visto particolari risultati, anzi al contrario, con i problemi alla fine sulle spalle dei sindaci, per non parlare dei tanti Commissari: dalla provincia all’Ato, alla SSr, ecc, ecc. Possibile che il commissariamento sia diventata la moda dell’attuale democrazia. E con quali risultati, con quali costi? Intanto tutto grava sui sindaci e sulle tasche dei cittadini”. “Sempre nel corso della stessa giornata- continua il primo cittadino- ho partecipato ad un altro scottante ed importantissimo incontro avente per oggetto: l’accorpamento delle Camere di Commercio di Ragusa e Siracusa con quella di Catania. Una operazione che non capisco, probabilmente valida sotto l’aspetto del risparmio economico, anche se nutro molte perplessità, ma che in effetti non fa altro che penalizzare ulteriormente la Provincia di Ragusa, definita virtuosa e punto di riferimento, privandola, inspiegabilmente, della sua autonomia, della presenza di una struttura fondamentale per lo sviluppo e la rappresentanza delle imprese e delle aziende. Pertanto, nel corso del mio intervento, ho espresso apertamente il mio dissenso nei confronti di questo accorpamento, già regolato da una apposita Legge, che nessuno vieta di modificare, frutto dell’ennesima assenza della politica e dell’indifferenza delle Istituzioni. Quindi ho avanzato, come soluzione estrema, una mia proposta, quale messaggio politico per evidenziare la nostra presenza ed esistenza: se accorpamento deve essere, allora che sia solo con la Camera di Commercio di Siracusa. Una realtà territoriale a noi molto vicina, con numerose affinità comuni. L’accorpamento con Catania, per problemi di distanza e per un elevato numero di aziende, ci metterà in una situazione di sudditanza, trasformando la Camera di Commercio di Ragusa in una semplice succursale”.
L’Amministrazione Comunale