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Acate. “C’era una volta a Biscari…un Principe Azzurro”.

Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 31 ottobre 2023.- Nel pomeriggio dello scorso 27 ottobre 2023, è venuto a mancare a Catania, Roberto Paternò Castello, in ordine di tempo, ultimo Principe di Biscari. Il 28 ottobre, alle ore 16,00, presso la Basilica della Collegiata, a Catania, si sono svolti i solenni funerali dell’illustre personaggio. Don Roberto Paternò Castello, figlio di Ignazio morto nel 1965 e della nobildonna Nina Nicolaci di Villadorata, era nato nel 1945. Sposato, in prime nozze, con Elena Sortino, aveva avuto tre figli, Ricciarda, Ignazio e Corrado. Da molti anni però, dopo il divorzio, la sua reale ed ultima compagna di vita è stata, Rosanna Romeo. A questo punto qualcuno, leggendo le iniziali notizie di vita sul defunto don Roberto, si chiederà: come mai tanto interesse per un pur si illustre personaggio, ma alla fine originario e residente a Catania e non certo ad Acate? Perchè don Roberto Paternò Castello è il  discendente di Agatino Paterno Castello, XIII Barone di Biscari (antico nome di Acate), dal 26 agosto 1633, con privilegio del re Filippo IV di Spagna del 21 giugno 1633, Primo Principe di Biscari ed ancor prima, del Primo Barone, Guglielmo Raimondo Castello, fondatore di Biscari a partire dal 1494. I Paternò Castello, quindi, possedettero il Principato di Biscari fino all’abolizione del feudalesimo, avvenuta nel Regno di Sicilia nel 1812. Il titolo di “Principe di Biscari”, venne riconosciuto dal Regno d’Italia con D.M. del 22 dicembre 1901 a Roberto Vincenzo Paternò Castello Valery, X Principe di Biscari morto nel 1935. Questa “la storia passata”, in sintesi. Ma veniamo ai giorni nostri. Se oggi Acate può vantarsi di essere uno dei 12 Comuni della Provincia di Ragusa, lo deve, senza ombra di dubbio, alla nobile famiglia dei Paternò Castello. Se nel 1494, il Barone Guglielmo Raimondo Castello non avesse edificato il possente “maniero” che ancora oggi fa bella mostra di se e, successivamente il piccolo villaggio di Biscari (come già evidenziato antico nome di Acate, purtroppo da noi rinnegato) con le sue Chiese ed i suoi monumenti, divenuto, Principato e successivamente “Terra e Stato”, grazie all’importanza di Agatino Paternò Castello, Primo Principe di Biscari, oggi Acate non esisterebbe ed il suo nome non sarebbe menzionato su nessuna cartina geografica. Quella Acate, purtroppo, “dalla memoria corta”, che ha dimenticato di onorare la memoria dell’ultimo, attuale, discendente di quella famiglia che l’ha fondata rendendola oggi una ridente cittadina. Sarebbe stato carino esporre una bandiera a mezza asta o listata a lutto sulla facciata di quello che fu “il Loro” Castello ed oggi è, “il Nostro” Castello. Unica voce, “nel deserto”, quella del locale circolo di Fratelli d’Italia, in una pubblica nota, infatti, si legge, “Il circolo Fratelli d’Italia Acate porge le proprie sentite condoglianze alla famiglia Paternò Castello dei principi di Biscari per la perdita dell’illustrissimo Roberto. Riconoscendo l’immenso patrimonio culturale, materiale e storico che la famiglia dei Paternò Castello ha lasciato alla nostra comunità rendendo possibile l’evoluzione di un piccolissimo feudo agricolo in un importante e illustre principato nobiliare dando lustro alle nostre terre e alla nostra storia consegnandoci il pregio di conservare e onorare le spoglie del Santo Martire Vincenzo”. Peccato perchè don Roberto era molto legato alla sua “Acate”, ex Biscari. Una cittadina che amava e conservava nel suo cuore. Ricordo una sua visita improvvisa ed inattesa al Castello, da poco restaurato quindi ancora all’apice del suo splendore, ricordo con piacere la nostra bella chiacchierata mentre passeggiavamo tra le sale del maniero e ricordo la sua espressione triste nel rivivere quell’edificio a lui molto caro e le sue toccanti parole, “ se fosse dipeso da me… a suo tempo non lo avrei venduto”.

 

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