Mercoledì 24 aprile, alle ore 18:00, al Castello dei Principi di Biscari, da parte dell’amministrazione comunale di Acate, c’è stata la cerimonia di intitolazione a Gabriele Carrubba della vecchia sede dell’Ufficio Poste e Telegrafi.
La lapide in memoria del Direttore Carrubba è opera del maestro Giuseppe Marino.
Pubblichiamo la relazione di Antonio Cammarana, letta e commentata dallo stesso nel corso della serata che ha visto gli interventi del Sindaco Giovanni Di Natale, del Presidente del Consiglio Gianfranco Ciriacono, di Maria Teresa Carrubba e l’assegnazione della sesta edizione del Premio Gabriele Carrubba all’attrice Matilde Masaracchio.
ANTONIO CAMMARANA
RELAZIONE SU APPOSIZIONE DELLA LAPIDE IN MEMORIA DI GABRIELE CARRUBBA
Con delibera n. 519 del 19 marzo 2019, l’ Amministrazione Comunale di Acate-antica Biscari ha deciso di intitolare a Gabriele Carrubba la vecchia sede dell’Ufficio POSTE E TELEGRAFI con la seguente motivazione:
SALA GABRIELE CARRUBBA
Già sede dell’Ufficio Poste e Telegrafi dove il Direttore Gabriele Carrubba ( 1925-2012) svolse il coraggioso servizio di telegrafista, ricevendo e trasmettendo nel 1943 il segnale di allarme aereo a salvaguardia dell’incolumità dei suoi concittadini.
A ricordo perenne del servizio reso
Alla città di Acate
Alla quale diede tanto in opere
Acate, 24 aprile 2019
Due sono i momenti della vita di Gabriele Carrubba evidenziati nella lapide, opera del Maestro Giuseppe Marino, legati entrambi alla storia della città di Acate:
Il primo momento richiama gli avvenimenti bellici del 1943, che vedono Acate e il suo territorio a teatro di sanguinosi combattimenti tra le truppe italo-tedesche da una parte e le truppe americane dall’altra;
Il secondo momento riguarda l’impegno attivo nel campo politico, amministrativo e religioso degli Anni Settanta, Ottanta e parte degli Anni Novanta del Secolo scorso e dell’ultimo Millennio.
Nel luglio del 1943, dopo la sconfitta dell’Africa Korps in Libia e la resa definitiva delle forze italo-tedesche in Tunisia, gli Anglo-Americani si apprestano ad attaccare e ad invadere il Regno d’Italia, che Winston Churchill definisce “ il ventre molle dell’Asse “, partendo dalla cuspide meridionale e orientale della Sicilia ed investendo, tra gli altri centri abitati, Acate, che dista 13 chilometri dal Mar Mediterraneo.
A Gabriele, ragazzo di 16 anni, che lavora come telegrafista nell’Ufficio Poste e Telegrafi di Acate, con sede nel Castello dei Principi di Biscari, è assegnato dai superiori il compito di trasmettere, dopo averlo ricevuto via telegrafo dall’aeroporto di Comiso, il segnale delle incursioni aeree inglesi e americane su Acate, mediante un campanello collegato al campanile della Chiesa Madre, a don Pietro Ravidà, il quale, suonando le campane, avrebbe avvertito tutto il paese dell’imminente pericolo.
Il padre di Gabriele è, già da un anno, prigioniero di guerra in Africa, il fratello maggiore serve la Patria in armi. Lui si sobbarca una moltitudine di responsabilità a livello familiare riguardante la madre, donna Teresa Berrafato, ortopedica del popolo, la sorella più piccola, Maria Rosa, i nonni in età avanzata, che non godono di alcun sostentamento economico.
Nell’antica sede dell’Ufficio Poste e Telegrafi di Acate, Gabriele, che le circostanze della vita vogliono prematuramente adulto, trascorre giorni di vigilia al servizio non del Fascismo, ma della Patria in armi; mentre il Regio Esercito Italiano, a fianco dell’Alleato Germanico, si appresta a sostenere, con onore e sacrificio nelle spiagge di Licata, Gela, Macconi, Ponte Dirillo, Scoglitti, lo Sbarco – il primo in Europa – di forze americane superiori in uomini ed armamenti che i nostri padri vivono come l’Invasione e che in seguito nei libri di Storia conosceremo come la Liberazione.
In linea con alcuni punti fermi della metodologia storica contemporanea, l’incarico affidato al sedicenne Gabriele è un Fatto. Essendo un Fatto accaduto, nel mezzo di una tormenta epocale mondiale, è un Fatto Storico. Poiché il protagonista ne è un ragazzo, il Fatto Storico si carica dei caratteri della Unicità, della Individuazione, della Importanza e del Significato:
l’Unicità nel senso che è differente da tutti gli altri fatti successi nel territorio, che è teatro di guerra;
l’Individuazione, che è rappresentata dai due parametri della cronologia, il tempo in cui è avvenuto, e della geografia, il luogo in cui ha trovato la sua manifestazione reale e concreta, cronologia e geografia che sono i due occhi della storia;
l’Importanza che il fatto storico ha, potendo diventare oggetto d’indagine storiografica;
il Significato, che esso assume per la comunità.
Negli Anni Sessanta Gabriele Carrubba vince il Concorso di Direttore di Ufficio Postale e dirige nell’ordine gli Uffici di Fiumedinisi, di Scoglitti, di Niscemi, di Comiso.
A Fiumedinisi ritornerà con la memoria, in un momento di felice rimembranza, la figlia Maria Teresa, dando alle stampe “ Il cuore delle donne, il cuore di mia madre”, in cui traccia un vivo e toccante ricordo di persone e cose di quella terra.
Nel 1977 è nominato dal Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, Cavaliere del Lavoro per “ l’onorato servizio e la specchiata onestà “.
Gabriele Carrubba è tra coloro che progettano e realizzano: il nuovo Plesso Scolastico di Via Neghelli, intitolato nel 2011 al poeta Carlo Addario; l’illuminazione della Via del Carmelo, l’acquisto del Castello dei Principi di Biscari e della campana della Chiesa Madre.
Il Parroco Emerito, don Rosario Di Martino, che Gabriele affianca costantemente come membro del Consiglio Pastorale, gli concede nel 1992 l’onore di consegnare al Vescovo, Mons. Angelo Rizzo la chiave della Chiesa di San Vincenzo, in occasione della sua Consacrazione, dopo il restauro e il riordino.
Questa che si scrive è una pagina di Microstoria, che è valsa la pena di raccontare.
Il termine “micro”, che significa in genere “piccolo”, rimanda alle capacità analitiche del microscopio, in grado di potenziare lo sguardo storico privilegiando gli aspetti più minuti della storia dell’uomo.-
Insomma la Microstoria è una storia dal volto umano che si sofferma sui piccoli dettagli del singolo individuo, che ricostruisce i fatti della vita quotidiana, che sfuggono alla storia di vasta scala.
Questa pagina ha inizio il 19 aprile del 2014 con la Prima Edizione del Premio Gabriele Carrubba, prosegue nel 2015 e nel 2016, quando in occasione della Terza Edizione dello stesso Premio avanzai la proposta di un riconoscimento a Gabriele Carrubba, da parte di coloro che rappresentano e servono la comunità in cui viviamo.
Oggi, 24 aprile 2019, la proposta diventa realtà con l’apposizione di una lapide all’interno del Castello dei Principi di Biscari.
Un atto meritorio, che confluisce nell’alveo del fiume della storia di Acate-antica Biscari.
ANTONIO CAMMARANA