Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 1 febbraio 2020.- In merito alla notizia pubblicata ieri, sulla dovuta restituzione alla Regione, da parte del Comune di Acate, di una determinata somma ricevuta per l’attuazione della “Democrazia Partecipata”, e non spesa, unitamente ad altri dieci comuni della provincia, notizia resa nota, con due documenti “pubblici ed ufficiali”, dal Movimento 5 Stelle: una nota a firma dei Pentastellati acatesi ed un comunicato stampa a firma della deputata regionale, Stefania Campo, ci sono pervenuti dei chiarimenti da parte del sindaco di Acate, dottor Giovanni Di Natale e dal capogruppo consiliare di maggioranza Antonello Di Natale, che correttamente pubblichiamo, per chiarezza ed onestà. Secondo quanto evidenziato dai due rappresentanti dell’amministrazione comunale, la restituzione dei circa diecimila euro alla regione Sicilia, in quanto non utilizzati, non sarebbe conseguenza di dimenticanze, inadempienze o superficialità da parte dell’amministrazione comunale, ma semplicemente dovuta a problemi tecnici relativi al dissesto, che affligge il comune di Acate dal 2015 ed alla mancata approvazione dei relativi bilanci. Pertanto, si legge nei chiarimenti pervenutici, “Acate essendo in dissesto e non avendo un bilancio ordinario non poteva applicare la Democrazia Partecipata su un bilancio inesistente. Il bilancio 2015/19, infatti, è stato approvato il 23/12/2019 dal Ministero degli Interni”.