Acate. Comitato Cittadino degli Stati Generali: “Appello ai consiglieri comunali affinchè vigilino sul rispetto dello Statuto Comunale da parte del sindaco”.
Acate (Rg), 5 marzo 2015.- “Il titolo quarto del vigente statuto comunale disciplina le norme necessarie a garantire la partecipazione dei cittadini nell’azione amministrativa. Al fine di garantire quanto sopra espresso, l’art. 64 al comma secondo recita “I cittadini, le associazioni, i comitati ed i soggetti collettivi in genere possono rivolgere al sindaco interrogazioni con le quali si chiedono ragioni su specifici aspetti dell’attività dell’amministrazione”. Come di Vostra conoscenza, gli scriventi, interpretando il comma sopra evidenziato, hanno in data 21 e 28 febbraio u.s. presentato al Sindaco due interrogazioni, miranti a conoscere, in merito alla nomina dei componenti il nucleo di valutazione ed in merito all’uso del castello da parte di privati, le ragioni delle scelte amministrative adottate. È sempre l’art. 64 del vigente Statuto Comunale a precisare, che la risposta alla interrogazione posta al Sindaco dai soggetti previsti nel secondo comma deve essere fornita entro il termine massimo di trenta giorni, se tale termine non dovesse essere rispettato, allora il comma otto dello stesso articolo precisa che, ciascun consigliere può sollevare la questione in consiglio chiedendo ragione al Sindaco del ritardo e provocando in merito una discussione in consiglio comunale. Su “La Sicilia” del 3 marzo 2015, è uscito un articolo di giornale, in cui il Sindaco con totale disprezzo della democrazia, e replicando alla nostra interrogazione del 28 febbraio u.s. dice: “intanto non rispondo agli stati generali perché non solo non hanno una valenza istituzionale ma non ho tempo in quanto il sindaco ha un ufficio improvvisato privo di segreteria”. La frase del sindaco, che abbiamo riportato, fa pienamente notare il grande disprezzo che egli ha della democrazia nonché del rispetto delle regole sancite nei regolamenti e nello statuto; l’art. 64 al secondo comma abilita anche i soggetti collettivi in genere a chiedere conto e ragione dell’azione amministrativa che egli sta svolgendo; il Sindaco, sempre nella sua frase, pone come scusante il fatto di avere un “ufficio improvvisato”, volutamente si dimentica, dimostrando memoria corta, che si tratta di quello in cui ha fatto istallare il parquet, mentre le strade della nostra città sono piene di buche. Riteniamo che quanto sta accadendo non può più essere tollerato, è necessario che ogni cittadino chieda il rispetto delle regole perché con esse si garantisce la democrazia. Pertanto, per quanto sopra evidenziato, ci appelliamo alle SS.VV. affinché, ai sensi dell’ottavo comma dell’art. 64 del vigente Statuto Comunale, vigiliate acciocché il Sindaco rispetti i previsti termini statutari, nel dare risposta alle interrogazioni presentate ai sensi dell’art 64 e se lo riteniate necessario, aprire una discussione in consiglio comunale per coartare il Sindaco alle proprie responsabilità”.