Redazione Due, Acate (Rg), 7 ottobre 2019.- Ennesimo scempio ambientale in territorio di Acate. Ad essere preso di mira questa volta è stato lo storico fiume Dirillo ridotto, ormai, ad una pattumiera. Nei pressi della sua foce, infatti, ignoti “irresponsabili” hanno riversato nell’alveo del fiume rifiuti di ogni genere, raccolti probabilmente con una pala meccanica. L’atto incivile è stato denunciato dal vulcanico ed onnipresente, Riccardo Zingaro ormai una vera e propria istituzione per ciò che riguarda la difesa dell’ambiente e degli animali randagi. Sull’emergenza ambientale sono intervenuti anche i consiglieri comunali locali, del Movimento Cinque Stelle unitamente alla deputata regionale Stefania Campo. “Siamo tornati alla foce del Dirillo si legge in una nota del Movimento- con noi ancora una volta Stefania Campo. Dobbiamo informarvi che la situazione e il disastro ambientale hanno raggiunto livelli insostenibili e che richiedono l’intervento dello Stato. A seguito delle numerose segnalazioni da parte di alcuni cittadini, che ringraziamo per le denunce, siamo tornati nuovamente sul posto. Lo scenario è raccapricciante, rifiuti di ogni genere tutti a ridosso del fiume e fumarole ancora accese”. Sull’argomento è intervenuta anche, con una nota estremamente critica, l’On. Campo. “Insieme ai consiglieri comunali di Acate, Roberta Cavallo, Concetta Celeste, Alessandro Carrubba, con noi anche Peppe Caruso e l’ex consigliere di Vittoria Pippo Re- si legge nella nota- abbiamo fatto un sopralluogo alla foce del fiume Dirillo a Marina di Acate. In questa località, qualche giorno fa, persone ancora non identificate, con una pala meccanica hanno preso tutti i rifiuti ammassati da tempo lungo la strada provinciale e li hanno gettati nell’alveo del fiume, senza esitare nel distruggere anche buona parte del canneto e le recinzioni stesse che lo costeggiavano. Il risultato è che adesso il letto del fiume è pieno di rifiuti, principalmente derivanti dalle attività serricole, quindi fusti, contenitori di pesticidi, manufatti in cemento, polistirolo, piante estirpate e soprattutto plastica. Non ancora soddisfatti della devastazione compiuta hanno anche dato fuoco a questa montagna di indecenza.
Siamo, chiaramente, in presenza di un disastro ambientale che potrebbe avere conseguenze molto pesanti, basti solo pensare che con le prime piogge autunnali questi rifiuti andranno a finire direttamente in mare. Per questo depositerò un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica.
Chi si macchia di tali crimini contro l’ambiente e la salubrità pubblica non può più restare impunito”.