Acate. Festa del Lavoro ad Acate con CGIL e don Ciotti.
Salvatore Cultraro, Acate (Rg) 2 maggio 2023.- “La differenza la fa l’indifferenza”. E’ stato questo uno dei tanti slogan lanciati dal palco di Acate da don Luigi Ciotti in occasione della mega manifestazione del “Primo Maggio” organizzata ad Acate, dalla CGIL e da Libera. Un Primo Maggio all’insegna del lavoro sfruttato e delle sue vittime. “Senza dignità non è lavoro” si è gridato più volte durante la lunga sfilata per il centro storico della cittadina iblea, da parte di tutte le associazioni ed organizzazioni che hanno aderito. Per questa manifestazione è stata scelta proprio la cittadina del ragusano in quanto diventata, suo malgrado, “simbolo del lavoro sfruttato e mal pagato”, con l’aggravante della misteriosa scomparsa nel nulla, lo scorso due luglio di Daouda Diane, un giovane mediatore culturale ivoriano, di cui ancora oggi non si hanno notizie ed a tal proposito don Luigi Ciotti ha invitato “ chi sicuramente sa a parlare”. La manifestazione è iniziata alle ore 10,00 con un lungo corteo che sfilando sul centralissimo Corso Indipendenza, ha raggiunto Piazza Matteotti. Dicevamo che al momento di protesta ha preso parte, tra l’altro, anche don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, unitamente al Magistrato di Cassazione, Bruno Giordano, già Direttore Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ed al Segretario nazionale FLAI CGIL Giovani Mininni. Numerose le altre realtà ed associazioni che hanno preso parte alla manifestazione tra cui: la Caritas, Emergency, Legambiente, Mediterranea Saving Humans, MH-Casa Delle Culture Scicli, ANPI , Generazione Zero, GLS, Agesci, Azione Cattolica, Consulta Delle Aggregazioni Laicali Diocesi Ragusa, Auser, Centro Pio La Torre, Arci, Amnesty, Agedo, We Car, Ufficio Pastorale Sociale e Del Lavoro Diocesi Ragusa. “Si tratta di un’occasione che dà modo di accendere i riflettori a livello nazionale non solo sulla vicenda del giovane ivoriano, ma anche sulle criticità che attanagliano un pezzo di territorio della nostra Sicilia abbandonato e dimenticato dalla politica- hanno dichiarato Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa e Vittorio Avveduto, referente provinciale di LIBERA Ragusa e coreferente regionale- la cosiddetta fascia trasformata. Un territorio nel quale l’intreccio tra economia e criminalità organizzata si fa evidente. Si tratta, difatti, di un’economia ormai profondamente malata che mostra, senza poterle nascondere, le sue ferite, in particolare quelle relative allo sfruttamento lavorativo, diventato quasi la normalità per i soggetti più deboli e meno tutelati, e all’impatto ambientale, devastante per il direttore capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro territorio e i suoi abitanti. Non possiamo continuare a chiedere verità per Daouda senza dare voce e continuità alla denuncia che lo stesso, coraggiosamente, ha voluto sollevare prima che lo facessero scomparire nel nulla”.