Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 22 aprile 2015.- Il piccolo centro ibleo, la terza  domenica dopo  Pasqua  di  ogni  anno   ritrova  uno  dei   suoi appuntamenti di  prestigio  con  tradizione,  storia  e costume. Si  tratta dei festeggiamenti in onore  di San Vincenzo Martire, protettore di Acate, le cui spoglie mortali, donate  nel 1700 da Papa Clemente XI al Principe di Biscari, Vincenzo Paternò Castello, sono custodite in una settecentesca urna in cristallo di Boemia, sull’altare maggiore dell’omonima chiesa. Una festa caratterizzata, fino a qualche anno addietro, da una grande attrazione, il “Palio”, una spettacolare corsa di  cavalli con fantini  che  si  svolgeva  sul  centralissimo  Corso Indipendenza. La manifestazione, antica per tradizione, era un momento di grande  attrazione, per la sua particolarità e spettacolarità, che  richiamava, per tre giorni, dal venerdì alla domenica, nel centro ibleo migliaia  di forestieri  provenienti  da  tutta  l’isola. Purtroppo la presenza di, “elementi inquinanti”, legati al mondo delle corse clandestine e le pressanti proteste da parte delle varie associazioni animalistiche, hanno indotto le autorità competenti di Pubblica Sicurezza ad annullare il Palio, privando la cittadina iblea, nonostante le vivaci proteste delle autorità locali e dell’intera cittadinanza, di una importante e prestigiosa attrattiva. Al fine di compensare la perdita del Palio, i vari comitati che si occupano della programmazione e dell’organizzazione dei festeggiamenti hanno introdotto tra gli eventi, numerosi spettacoli equestri per mantenere ancora vivo quel legame storico tra il “cavallo” ed il “Santo”. Secondo la tradizione, infatti, nel 1700 le spoglie del Santo Martire, giunte da Roma, via mare, fino a Scoglitti, sarebbero state scortate dal borgo marinaro fino a Biscari (antico nome di Acate) da un nutrito gruppo di nobili cavalieri. E sempre per ricordare questo evento, un altra    grande   attrattiva, rappresentata dal Corteo Storico, con costumi del Settecento, affiancava il Palio. Al fine di non far rimpiangere la fastosità delle feste del passato, il comitato per i festeggiamenti, coordinato dal sindaco Raffo e dal neo assessore al Turismo, Doroty Cutrera, hanno messo in cartellone una serie di iniziative che spaziano a trecentosessanta gradi, da quelle culturali, quali collettive e personali di pittura e scultura, allestite presso il Castello dei Principi di Biscari e rappresentazioni teatrali, a quelle ricreative con spettacoli equestri, folkloristici e musicali.  Il  ricco programma della festa prevede, infatti, per venerdì 24 aprile  alle ore 16,30 presso le sale del piano nobiliare del Castello, l’inaugurazione della Collettiva d’Arte, “Percorsi dal figurativo all’astratto”, degli artisti Flavia Albani, Vincenzo Caruso e Bruna Fornaro. Alle ore 17,00 seguirà una sfilata equestre per le vie del centro storico a cura dell’associazione, “I Cavalieri di Biscari”, accompagnati dalla banda, “Città di Acate” diretta dal maestro Ottavio Baglio. Alle 20,00 in Piazza Libertà, musical, “Il Fantasma dell’Opera”, per la regia di Luigi Denaro, rappresentato dall’associazione teatrale amatoriale, “Teatro Giovani”. Il pomeriggio di sabato 25, vedrà nuovamente in scena “I Cavalieri di Biscari”, la Banda “Città di Acate” con l’aggiunta dei “Tamburi Imperiali di Comiso”. In serata, sempre in piazza Libertà, spettacolo musicale con la cover band dei Pooh, “Pensiero” a cui farà seguito un concerto degli Zero Assoluto. La giornata di domenica sarà interamente dedicata alle sfilate di vari gruppi bandistici, equestri e folkloristici. Sul centralissimo Corso Indipendenza si esibiranno, a partire dalle 9,30, oltre ai gruppi già presenti il venerdì ed il sabato, anche gli Sbandieratori del Rione Panzera, il gruppo folk Città di Agrigento, il gruppo folk Tataratà di Casteltermini ed il corpo bandistico G. Rossini di Pedalino. Alle ore 20,00, invece, solenne processione per le vie cittadine con il simulacro del Santo Martire. I festeggiamenti si concluderanno lunedì sera con un altro spettacolo musicale che vedrà come protagonista la cover band di Renzo Arbore, “Luna Rossa”.

Di Salvatore Cultraro

Nato ad Acate. Nel 1986, ha conseguito la specializzazione quale Educatore per disabili in età evolutiva. Dal 1988 dirige il Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Giornalista pubblicista, dal 1984 al 1990 ha collaborato con il Giornale di Sicilia di Palermo, dal 1991 al 2003 con la Gazzetta del Sud di Messina e dal 2004 al 2008 con la Sicilia di Catania. Nel 2009 ha diretto la redazione giornalistica dell’emittente televisiva locale “Free TV” di Comiso. Inoltre ha diretto il periodico "I 4 Canti" e dal 2001 al 2009 ha tenuto Corsi di Giornalismo presso le scuole elementari e medie di Acate e Vittoria. Appassionato di storia locale, negli anni Ottanta ha pubblicato alcune sue ricerche sulla presenza nel territorio di Acate di alcuni importanti siti rurali risalenti al periodo geco-romano e medioevale. Nel dicembre del 2013 ha dato alle stampe, unitamente al prof. Antonio Cammarana di Acate, un volumetto sull’antico Lavatoio Pubblico di contrada “Canale”.

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