Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 16 gennaio 2025.- Ancora un successo per i due amanti dell’arte, l’accoppiata vincente: Morando-Denaro i quali, dopo aver portato splendidamente a compimento il restauro dell’antico fercolo adibito al trasporto in processione, per le vie cittadine, del simulacro di San Giuseppe, il quale era stato “spietatamente” destinato a divenire ottima e stagionata legna da ardere, riportandolo, invece, dopo un lavoro attento, altamente professionale e minuzioso, agli antichi splendori e la cui inaugurazione avverrà, in pompa magna, il prossimo 19 marzo. il Maestro D’Arte, Saro Morando, ex impiegato Inps in pensione, per quanto riguarda la parte prettamente tecnica ed artistica del restauro ed il dottore Luigi Denaro, medico Ortopedico presso l’ospedale Guzzardi di Vittoria per quanto riguarda l’aspetto economico, hanno abbracciato con amore e passione l’idea di “far rinascere” gli artistici fercoli, alcuni risalenti alla Seconda Metà dell’ Ottocento del secolo scorso, evitando la loro distruzione e riconsegnandoli ai fedeli quali vere e proprie opere d’arte sacra, patrimonio della cultura religiosa e contadina del passato. Pertanto dopo aver completato l’immane lavoro, che ha richiesto circa sei mesi, finalizzato al restauro ed alla salvaguardia dell’antico fercolo di “San Giuseppe”, il maestro Saro Morando non ha perso tempo nel mettere a disposizione della Parrocchia e della collettività acatese la sua ben nota professionalità armandosi nuovamente di martello, chiodi, pennelli, vernice dorata e fili elettrici per porre aiuto ad un altro “pezzo sacro”, ovvero l’artistica Urna, di metri 2,40 X 1,00 X 1,90 circa, utilizzata per il trasporto, verso il Sepolcro, del Corpo esanime di Gesù deposto dalla Croce. Un “pezzo”, non eccessivamente antico ma risalente agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, donato, per un voto, dai coniugi Maria e Mario Cultraro. Benchè ancora regolarmente utilizzato ogni Venerdì sera nel corso della processione al termine della Sacra Rappresentazione denominata i “Setti Parti”, l’Urna presentava ormai i segni tangibili della sua avanzata età. La Santa giornata del Venerdì, infatti, si chiude, da sempre, in modo solenne con la processione del Cristo Morto deposto nell’Urna, che percorre all’inverso, da piazza Calvario alla Chiesa del Carmelo, il tragitto della mattina, accompagnato anche da molti bambini che portano dei caratteristici lampioncini illuminati multicolori. Una tradizione, che riesce ancora a sopravvivere ad Acate quando, per le mutate condizioni storiche e culturali, tante altre, sacre e profane, vanno pian piano scomparendo.