Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 11 gennaio 2025.- Grazie al fattivo interessamento del parroco di Acate, don Mario Cascone, è stata rifatta la caratteristica Croce che sovrasta la facciata della navata centrale del principale Tempio acatese, dedicato a San Nicolò di Bari. La vecchia Croce, in ferro, era ormai vetusta nonchè pericolante, comportando, quindi, anche un potenziale pericolo per i numerosi cittadini che giornalmente transitano davanti la Chiesa Madre, pertanto don Mario, prudentemente, affidando l’esecuzione dell’opera all’artigiano volontario, Orazio Eterno, ha ritenuto necessario intervenire con la massima tempestività onde evitare qualsiasi futuro pericolo. Oltre alla sistemazione della nuova Croce, sul suo basamento è stato fissato anche un caratteristico faro, che rende il complesso monumentale, non solo maggiormente visibile nelle ore serali e notturne ma anche particolarmente affascinante per il suo effetto luminoso. La Chiesa presenta una facciata a due ordini, composta da un insieme di forme geometriche squadrate. Ai suoi lati, invece, due campanili, uno che funge da torre per l’orologio pubblico e l’altro a sostegno delle campane, i cui apici presentano una forma piramidale. Al suo interno la Chiesa Madre presenta una grande navata centrale fiancheggiata da altre due più piccole. Essa rappresenta il centro della vita religiosa della comunità di Acate grazie alla sua posizione strategica all’interno del centro storico. Inizialmente era dedicata a San Biagio, patrono della città, ma successivamente fu intitolata a San Nicola di Bari. La sua costruzione risale al 1496 ma subì diverse ristrutturazioni durante gli anni e i secoli successivi. L’edificio rimase incompiuto in un ampliamento della zona absidale durante la seconda metà del Settecento. Ampliamento ripreso e concluso nel primo decennio del 2000. In quell’occasione durante i lavori, sul vecchio pavimento, al tempo ricoperto, emersero numerose sepolture con apposite lastre nominative, e nelle cripte sottostanti anche le sepolture di alcuni Principi della famiglia Paternò- Castello, inoltre, in prossimità dell’attuale Altare Maggiore, vennero alla luce le fondamenta di una antica abside, delle due cappelle laterali e di un campanile, il tutto risalente, con ogni probabilità, al periodo Bizantino, lasciando intendere, quindi, l’esistenza in quell’epoca, già di una piccola chiesetta, antecedente all’edificazione nel 1494 del Castello e del centro abitato di Biscari (Antico nome di Acate).