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Acate. Il prossimo 3 febbraio la cittadina iblea accoglierà, in chiesa Madre, le reliquie di Santa Bernadette. Ricordo di un lontano pellegrinaggio a Lourdes.

Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 21 gennaio 2025.- Tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858, nel comune francese di Lourdes, la giovane Bernadette Soubirous, contadina quattordicenne del luogo, riferì di aver assistito a diciotto apparizioni di una “bella Signora”, in una grotta, poco distante dal piccolo sobborgo di Massabielle. A lei, povera ed analfabeta ma dedita con il cuore al rosario, sarebbe apparsa più volte, la “Signora”. L’11 febbraio 1858, la prima apparizione. Bernadette, la quale aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese, raggiunge Massabielle, sui Pirenei francesi, per raccogliere legna in compagnia di una sorella e di un’amica. Intenta a levarsi le calze per attraversare il fiume Gave, sente una specie di soffio di vento e volgendo lo sguardo verso la grotta vede una signora misteriosa. Bernadette, dopo aver fatto il segno della croce, si unisce a lei nella recita del Rosario. Al termine della preghiera, la signora svanisce improvvisamente. Bernarde-Marie Soubirous, detta Bernadette, nasce il 7 gennaio 1844, mentre il 16 aprile 1879, all’età di 35 anni, conclude la sua vita terrena, a poco più di 21 anni da quando la Madonna le apparve nella grotta di Massabielle.  Nel 1925 viene proclamata Beata  e l’8 dicembre 1933, Santa, da Papa  Pio XI . A distanza di ben 13 anni le Sante Reliquie di Bernadette ritornano ad Acate. Il piccolo comune ibleo, infatti, aveva già accolto, festante, le reliquie per la prima volta il 13 marzo del 2012. Quest’anno, grazie alle loro “Peregrinatio” nelle varie comunità cattoliche della Diocesi di Ragusa, retta dal Vescovo Monsignor Giuseppe La Placa, con inizio il 1° febbraio fino a giorno 12, ritorneranno ad Acate giorno 3 febbraio.  “L’urna con le reliquie di Bernadette- recita un comunicato- sarà presente in Diocesi dall’1 al 12 febbraio e seguirà un articolato programma che la vedrà accolta nelle chiese madri dei comuni della Diocesi, in alcuni santuari e monasteri nonché nelle case di riposo ed in ospedale, a rimarcare fortemente il messaggio di Lourdes: amore per Maria Immacolata e cura per gli ammalati”. Tra la comunità cattolica acatese, naturalmente c’è grande attesa per questo evento eccezionale. Le Sante reliquie saranno accolte solennemente, dal parroco don Mario Cascone, dal clero locale, dal Coro Polifonico Parrocchiale,dalle autorità civili e militari e da tutti i fedeli alle ore 18,00 presso la chiesa Madre della Parrocchia di San Nicolò di Bari in piazza Libertà, il prossimo 3 febbraio, un giorno particolarmente caro alla comunità acatese in quanto si festeggia anche San Biagio, Patrono del Comune ragusano.  Il legame tra  Acate  e la cittadina francese di Lourdes è stato sempre molto forte e più di una volta fedeli acatesi hanno partecipato a pellegrinaggi nella “città della bella Signora ”, quello che ha lasciato maggiori intensi ricordi, risale ad alcuni anni addietro e fu organizzato dall’allora assessore ai Servizi Sociali, Vincenzo MIgliore. « Vado a Lourdes ». Quante storie, diverse le une dalle altre, ci sono dietro questa semplice frase. Per alcuni il pellegrinaggio è quasi  una “abitudine”, non legata a particolari circostanze o richieste. Per altre persone c’è invece una ragione particolare per muoversi dalla propria casa e andare a mettersi in ginocchio ai piedi di Maria. Il motivo che le spinge a partire può essere la malattia, loro o di una persona cara, una richiesta di aiuto per la vita sempre così difficile e piena di incognite. Ci sono, infine anche tante persone che partono per Lourdes per curiosità o con molto scetticismo, oppure per accompagnare, magari controvoglia, una persona cara. Anche per chi è scettico, Lourdes ha un messaggio, un annuncio che fa guardare verso il cielo. Lourdes, infatti, è la città dove parlano il dolore e la speranza, dove gridano la preghiera supplicante dell’uomo e la risposta di Dio. Lourdes non tace ma parla. E se qualcuno resta inizialmente sconcertato dal folklore dei negozi di souvenir religiosi e non, dopo la visita alla Grotta e dopo aver visto i malati, non potrà restare indifferente ad un messaggio fortemente religioso. Allora possiamo veramente dire che i sentimenti che conducono a Lourdes, alla partenza sono diversi in ogni persona, ma al momento del ritorno, nel cuore di ognuno c’è tutto ciò che si è lasciato entrare. Ed è proprio ciò che è accaduto ai ventidue pellegrini acatesi al rientro dello storico pellegrinaggio di alcuni anni addietro nella cittadina francese. Il loro cuore, infatti, era stracolmo di stupende emozioni indescrivibili. Già il viaggio in se stesso aveva qualcosa di particolare. Non era il solito pellegrinaggio organizzato da qualche parrocchia o associazione, ma a volerlo era stata l’amministrazione comunale ed in particolare l’assessorato ai Servizi Sociali, retto da Vincenzo Migliore, insieme all’Unitalsi. Una iniziativa unica nel suo genere, infatti era la prima volta che un ente locale organizzava un pellegrinaggio. Un viaggio della speranza, sul “Treno Bianco”, per quattro ragazzi di Acate, vittime di incidenti stradali e particolari patologie mediche  che li hanno costretti alla quasi invalidità permanente. Una lezione di vita ed una esperienza indimenticabile, per il gruppo di accompagnatori.  “Avevo visto tanti documentari su questi viaggi della speranza-ci raccontò al suo ritorno visibilmente commossa una delle accompagnatrici- ma non immaginavo quello che realmente si vive. Appena salita insieme ai nostri ragazzi ed agli altri accompagnatori, sul Treno Bianco, mi è sembrato di trovarmi in una dimensione diversa, quasi al di fuori del mondo reale. Sono rimasta sorpresa dalla dignità e dalla impensabile rassegnazione con la quale si vive la sofferenza. Centinaia di ammalati, molti dei quali immobilizzati sui lettini, sul cui volto si leggeva, non solo la speranza del miracolo ma principalmente la gioia di recarsi ai piedi della madonnina per una semplice preghiera”. “L’esperienza di Lourdes- ricordò a suo tempo l’allora assessore ai Servizi Sociali, Vincenzo Migliore- resterà qualcosa di indelebile nella mia vita. Mi sono sentito un pellegrino come loro, un volontario, spogliandomi dalla veste di politico ed amministratore, cariche che a Lourdes non hanno alcun valore. E’ un mondo surreale, che ti fa capire il vero senso della vita, un luogo dove non esistono distinzioni ne di età ne di razza ne di ceto. La vista di tutta quella sofferenza, vissuta con speranza e dignità, ti fa immediatamente dimenticare tutte le bassezze quotidiane, ti senti rinnovato nel cuore e nello spirito e non vorresti più abbandonare quel luogo magico”. Con ogni probabilità, Santa Bernadette ha  voluto ricambiare quella bellissima visita effettuata, a suo tempo, dai fedeli acatesi alla sua città natale ritornando ancora una volta ad Acate per regalare con affetto e vivere un ennesimo momento di alta spiritualità insieme alla comunità locale.

 

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