Redazione Due, Acate (Rg), 7 agosto 2017.-Continua senza sosta l’impegno del Sindaco, prof. Franco Raffo, per la risoluzione immediata del problema legato alla riattivazione del Depuratore comunale di c.da Canale. Recentemente il primo cittadino si è recato nuovamente a Palermo per sollecitare l’iter relativo alla concessione del consistente finanziamento promesso, il quale permetterà di sistemare definitivamente, anche se con notevole ritardo rispetto ai tempi prefissati, il Depuratore. “Il perfetto funzionamento del Depuratore comunale è una delle più importanti priorità della mia amministrazione- ha sottolineato il Sindaco Raffo- in quanto la sua definitiva sistemazione “ucciderà” il mostro dell’inquinamento ambientale. Devo evidenziare, purtroppo, con amarezza la paranoica persecuzione da parte di ignoti, finalizzata a rallentare l’iter di completamento dell’opera. L’ultimo deplorevole episodio, che considero un vero atto di sabotaggio, risale a pochi giorni fa, proprio alla vigilia dell’ispezione dell’Arpa. Ignoti “Rambi” hanno versato materiale nel primo tombino sulla strada che porta al fiume Dirillo e ostruito la condotta, favorendo la fuoriuscita dei liquami sulla strada provinciale. Grazie al pronto intervento dell’ufficio tecnico prima e di una ditta specializzata dopo, siamo riusciti a riportare la situazione alla normalità. Altro episodio che mi ha profondamente amareggiato è quello relativo al recente sequestro, forse unico caso in Sicilia, della discarica lungo la strada della Foce, dove da tempo siamo impegnati nella bonifica. Subiamo continue e minacciose denunce, esposti dei “soliti noti”, per tenere viva l’attenzione delle Autorità su Acate e trasmettere fuori l’immagine di un paese incivile e inabitabile. Ignorano, però, le altre situazioni simili o peggiori presenti sul territorio provinciale o, peggio ancora, sulle arterie viarie che conducono a Palermo. Peccato che la loro sia una “sensibilità” a senso unico! Poveri ciarlatani, alla ricerca affannosa di gratuita visibilità, che mai hanno pronunciato parola alcuna nelle apposite sedi istituzionali per la risoluzione del problema. Alcuni di questi “censori” hanno bocciato (e ne riparleremo) la proposta di una nobile Associazione collegata al WWF di collaborazione con il Comune di Acate, finalizzata ad un puntiglioso controllo del territorio da parte di volontari, in cui era previsto esclusivamente un irrisorio rimborso spese. Questi problemi li ho fatti presenti nella recente Assemblea dell’Anci a Palermo, dove si è discusso della grave crisi finanziaria dei comuni siciliani, dello smaltimento dei rifiuti, dell’ambiente, della crisi del mondo agricolo e del dramma della siccità. Anche in questo caso io e gli altri colleghi abbiamo costatato che siamo una voce che grida nel deserto. Ci consoliamo con il libro del sindaco di Forlì, Roberto Balzani: “5 anni di solitudine”. Una situazione che, però, ad Acate sfiora l’assurdo: dobbiamo continuare a “regalare” ogni anno circa 850.000 Euro ad altri comuni “poveri”. Le nostre tasse per pagare gli stipendi degli impiegati di altri Comuni! Una vera e propria follia, che non sono più disposto a tollerare. Infatti sto incaricando un Avvocato di chiara fama per definire in qualsiasi modo il problema con il Ministero delle Finanze. E possibilmente far pagare agli Amministratori (Segretari compresi) che nel 2011 e 2012 hanno determinato la tragedia dell’Azzeramento del Trasferimento dei Soldi per lo stipendio degli Impiegati e, inoltre, condannato il Comune a pagare ogni anno 850.000 Euro. Una immane tragedia! Inoltre questi signori debbono spiegare ai Cittadini perché, dopo avere deliberato nel 2012 la Bancarotta, poi l’hanno nascosta, insieme alla montagna dei Debiti. Hanno fatto apparire, falsamente, Acate il Comune più ricco della Sicilia, hanno rinunciato ai Soldi statali e regionali e accettato di pagare una “Multa” di 850.000 Euro l’anno. Quando nel corso della campagna elettorale accennai ad una ipotesi di criticità finanziaria, l’ex sindaco Caruso mi definì in un pubblico comizio “mentalmente confuso”: tra alcuni sorrisini e il silenzio assordante di tanti che dentro, nei paraggi e fuori del Comune sapevano. Ipotesi, le mie, oggi confortate dal rinvenimento di tanti documenti pubblici, alcuni a firma di autorevoli rappresentanti istituzionali, i quali con estrema chiarezza denunciano la disastrosa situazione finanziaria del Comune. Nel 2009 il Sindaco Caruso in Consiglio parlava già (del. n.33 del 27/5/2009) di “magrezza strutturale e finanziaria…riduzione di trasferimenti regionali e statali… e che poco si può fare se non assicurare un minimo di funzionamento dei servizi comunali”. Avete capito? Andiamo al fatidico anno 2012. Altri dicono:”Oltre ottanta lavoratori stanno affrontando problemi in questo momento; se la voce Retribuzioni è scoperta è indice di una gravissima carenza amministrativa, di una poco accorta gestione dei fondi pubblici…. Oltre ottanta famiglie alla data odierna hanno problemi di sussistenza”. “Le motivazioni portate dall’Amministrazione Comunale e dal sindaco Caruso, non possono essere accettate, in particolar modo quelle che fanno riferimento ai mancati introiti fiscali che… ravviserebbero un ulteriore elemento di cattiva gestione della cosa pubblica, oltre che gli estremi per l’avvio di un’indagine su possibili danni erariali”. Affermazioni gravissime, confermate dalle tante note della Corte dei Conti, che evidenziano la decennale folle gestione amministrativa di personaggi spregiudicati, che ha determinato la morte del Comune di Acate ed un lunghissimo stato di sofferenza per l’intera comunità. Ma, soprattutto, una verità incontestabile: sapevano, Tutti, che il Comune era in fallimento (e infatti lo hanno dichiarato), ed hanno continuato a spendere e spandere e a fare Mutui per milioni di Euro per opere abbandonate. E tutti hanno taciuto, anche quando è trionfata la follia di rinunciare per sempre ai soldi dello Stato e di regalare 850.000 Euro l’anno per pagare gli stipendi di altri Comuni. Nonostante ciò, gli sciacalli tentano di alzare la testa. Ma i Cittadini di Acate li aspettano al varco. Pazienti!
L’Amministrazione Comunale