Cultraro Salvatore, Acate (Rg), 5 febbraio 2021.- Le Chiese di Acate e lo stesso Castello dei Principi di Biscari, oggi purtroppo non conservano, al loro interno, alcuna opera d’arte, contrariamente a quanto avvenuto in passato. Sappiamo, infatti, che in modo particolare il IV Principe della “Terra e dello Stato di Biscari”, don Vincenzo Paternò Castello, fu un grande Mecenate ed arricchì le Chiese ed il Castello di Biscari con tele artistiche.  Don Vincenzo Paternò Castello era nato “il 6 aprile 1685; all’età di sedici anni, il 6 ottobre 1701, aveva sposato Donna Anna Maria Scammacca e Bonaiuto, figlia di Don Arcaloro Scammacca e Perna e di Donna Maria Bonaiuto, Barone e Baronessa della Bruca e Criscinà. Morì, dopo una lunga paralisi che gli aveva tolto la parola, il 4 agosto i749”. Il parroco emerito di Acate, don Rosario Di Martino, nella sua opera, “Biscari e il suo Martire che Sorride”, ci propone un contratto (Archivio di Stato di Catania- Fondo Notarile, II versamento  n. 1260) che conferma appunto la presenza di queste opere d’arte.  “8 novembre 1717- si legge nel contratto- Il Principe Don Vincenzo Paternò Castello prega Patron Leonardo Greco e il figlio Andrea della città di Siracusa per noleggiargli una barca sulla quale deve caricare una certa quantità di legname con una cascia grande di certi quadri che dovrà portare e scaricare allo scalo di Scoglitti con doversi guardare dalle piogge e mali tempi del mare, come di barche nemiche, ma viaggiare nelli tempi congrui e capitato in detto scalo delli Scoglitti da subito debba inviare un suo marinaro per andare ad avvisare nella Terra di Biscari Don Antonino Migliorisi, Governatore di essa Terra e portarsi in detta Terra legname ed altro che si truoverà caricato sopra detta barca”. Al suo rientro a Catania la barca avrebbe portato un carico di canapa.

 

 

 

Di Salvatore Cultraro

Nato ad Acate. Nel 1986, ha conseguito la specializzazione quale Educatore per disabili in età evolutiva. Dal 1988 dirige il Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Giornalista pubblicista, dal 1984 al 1990 ha collaborato con il Giornale di Sicilia di Palermo, dal 1991 al 2003 con la Gazzetta del Sud di Messina e dal 2004 al 2008 con la Sicilia di Catania. Nel 2009 ha diretto la redazione giornalistica dell’emittente televisiva locale “Free TV” di Comiso. Inoltre ha diretto il periodico "I 4 Canti" e dal 2001 al 2009 ha tenuto Corsi di Giornalismo presso le scuole elementari e medie di Acate e Vittoria. Appassionato di storia locale, negli anni Ottanta ha pubblicato alcune sue ricerche sulla presenza nel territorio di Acate di alcuni importanti siti rurali risalenti al periodo geco-romano e medioevale. Nel dicembre del 2013 ha dato alle stampe, unitamente al prof. Antonio Cammarana di Acate, un volumetto sull’antico Lavatoio Pubblico di contrada “Canale”.

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