Acate. “LITORALE DECORATO” di Aurora Muriana.
Aurora Muriana, Acate (Rg), 31 luglio 2022.- Zona costiera protagonista di iniziative volte alla riqualifica del territorio? No! (Foto 1-2-3)
Muretti a secco adornati di colorate pietre preziose? No! (Foto 4)
Porzioni di terreni che, seppur piccole, risultano abbellite di vetri in cui è possibile specchiarsi? No! (Foto 5)
Semplicemente littering, come mostrano le foto già allegate, ornamento simmetricamente riproposto su entrambe le corsie della strada.
Il fenomeno consiste nell’abbandono di rifiuti per terra (in strada, campagna, spiaggia, ecc.) e potrebbe essere dovuto alla mancanza di cestini nelle vicinanze, “ostacolo” ovviabile portandosi a casa (magari riponendolo in borsa in un pezzo di carta mentre si passeggia) l’involucro della caramella, il blister o la bustina di un farmaco, il fazzolettino con cui ci si è soffiato il naso o asciugato il sudore, un foglietto appena strappato con su scritta la nota della spesa o altro o, ancora, posando in macchina la bottiglietta di acqua o altra bibita o la confezione della merendina consumata per strada o il pannolino cambiato al proprio figlio – solo per citare alcuni esempi.
La risposta quando qualcuno fa notare al litterer (colui che fa littering) ciò che ha fatto?! È basata su giustificazioni e sulla novità o sporadicità di quel comportamento. Ma non è così! Dietro tale pratica – anche occasionale – ci stanno una sorta di noncuranza degli spazi pubblici e di disinteresse verso l’ambiente in cui si vive, oltre che qualcosa di affine all’inciviltà. Per contro, quasi fosse un contrappasso rovesciato, tale comportamento genera un senso di insicurezza in chi invece si comporta correttamente e un simile scenario viene interpretato – peraltro neanche sbagliando – come segno evidente di degrado. Se si avesse la percezione che quel piccolo comportamento errato denota anche inciviltà e produce comunque conseguenze negative – seppur minime – sul nostro habitat naturale, forse si desisterebbe dal compiere gesti di questo tipo. A nulla valgono le piccole grandi iniziative industriali volte a ridurre la plastica di bottiglie e imballaggi e a confezionare prodotti per la casa e la persona nelle eco-ricariche se poi si compiono stupidi mastodontici gesti di abbandono di rifiuti. Ognuno deve fare la propria (buona) parte!
Un esempio in linea con la stagione attuale sono le conchiglie che si perdono tra cicche di sigarette e altri piccoli materiali gettati nella battigia (marine litter) (Fig. 6).
Bisogna allora educare assolutamente le giovani generazioni ai valori comportamentali e di rispetto dell’ambiente primariamente in famiglia ma anche attraverso campagne di sensibilizzazione alla tematica ambientale. Ma se poi gli stessi “educatori” compiono questi “scempi”, qual è l’utilità di qualunque attività formativa? Perché è chiaro che un bambino non può andare a mettere a bordo dei muri a secco e delle strade quella quantità di spazzatura immortalata nelle foto precedentemente allegate! Allora è come un cane che si morde la coda e l’efficacia di ogni iniziativa educativa e civica risulta pari a zero. Anzi, non se ne ricava nessun esempio. Perché è noto a tutti che è l’esempio che educa di più, che incide sui comportamenti, che invita a emulare. «Le parole insegnano, gli esempi trascinano», per dirla attraverso un concetto agostiniano. Se è vero che di questi comportamenti risponde il singolo e che non si può obbligare nessuno alla correttezza, è altrettanto innegabile la necessità di norme che possano fungere da deterrente. Occorre anche avere una certa scaltrezza. I costi per pulizia e manutenzione degli spazi inquinati in modo sconsiderato e per garantire la logistica adeguata agli interventi da effettuare sono elevati. Questo si traduce inevitabilmente in investimenti inferiori da destinare a servizi utili e necessari alla popolazione. In un periodo in cui i telegiornali e i programmi televisivi ci tartassano – a detta di qualcuno – sempre con le solite ridondanti notizie ambientalistiche, tali condotte di littering e abbandono di rifiuti si configurano come negligenti e causa di ulteriore spreco. A tal proposito, proprio il 28 luglio 2022 è scattato l’Earth Overshoot Day (Giorno del Sovrasfruttamento delle risorse terrestri), la data in cui sono terminate le risorse annuali messe a disposizione dalla Madre Terra ed è iniziato il debito dell’umanità nei confronti del futuro dovendo ricorrere alle “scorte” delle prossime generazioni (Fig. 7) (vedi Earth Overshoot Day – La Terra “in rosso”. Italreport, http://www.italreport.it/home/earth-overshoot-day-la-terra-in-rosso-di-aurora-muriana/). Questo significa consumare le riserve, sfruttare la Terra chiedendole costanti sforzi, usufruire egoisticamente (senza pensare al domani) delle risorse che da millenni ci offre. Anche essa si è adattata ai cambiamenti climatici e alle evoluzioni umane che spesso purtroppo sembrano essere connotate da aspetti involutivi indirettamente volti a regredire piuttosto che migliorare dato che sfortunatamente esercitano un impatto ambientale non indifferente.
Si sta spesso a lamentarsi su ciò che viene o non viene fatto sul piano istituzionale. Nulla di sbagliato, perché interrogarsi, dibattere, valutare e apportare idee sono segni di confronto e vivacità intellettiva, ma bisogna prima essere a posto con la propria coscienza civile e civica!
Coscienza ecologica, sostenibilità, green-economy e utilizzo razionale delle risorse non sono solo concetti lontani da noi ma nuovi valori che identificano differenti stili di vita e che dovranno essere il motore trainante delle nostre abitudini.