Redazione Due, Acate (Rg), 22 febbraio 2017.- Seduta consiliare particolare quella convocata dal presidente Biagio Licitra per le ore 19,30 di questa sera presso il Castello dei Principi di Biscari di Acate. Un solo punto all’ordine del giorno ma di estrema importanza: “Mancato pagamento degli stipendi agli impiegati comunali”. Una situazione drammatica che si protrae ormai da mesi e mesi senza che si riesca ad intravedere qualche speranza di risoluzione. I dipendenti comunali, infatti, da più di cinque mesi non percepiscono il regolare e sacrosanto stipendio con le naturali conseguenze che ciò comporta e con decine e decine di famiglie nella totale disperazione. Dell’assurda, e forse unica, situazione, dovuta in parte al recente stato di dissesto dichiarato dall’amministrazione comunale e ad alcune discutibili scelte di amministrazioni precedenti, sono state informate da tempo tutte le autorità competenti ma, ancora, senza alcun intervento risolutivo. Probabilmente tutto ciò che riguarda i dipendenti pubblici (Enti Locali, Scuola ecc.), forse a causa delle recenti campagne denigratorie contro questa categoria, interessa ben poco, contrariamente a quanto avviene per altri settori dove gli interventi risolutivi sono immediati. L’ultimo documento, in ordine di tempo, porta la data del 21 febbraio e la firma di tutti i dipendenti del Comune di Acate, ed è stato inviato all’Assessore Regionale alla Funzione Pubblica, Luisa Lantieri, chiedendo un suo “autorevole intervento” per porre fine alla gravissima situazione ed evidenziando, “il malcontento, la delusione e la disperazione dovuti al mancato pagamento degli stipendi da settembre 2016 da parte dell’amministrazione comunale”. “Non si può immaginare- si legge ancora nella missiva- le difficoltà che incontrano le famiglie a sopravvivere quando le spettanze arrivano con ritardo di diversi mesi, allora le difficoltà diventano un dramma e quando si è costretti addirittura a fare i conti con l’incapacità di potere adempiere sia ad impegni economici assunti con solleciti di pagamento e spese di mora, sia al soddisfacimento dei bisogni primari della propria famiglia, tale dramma sfocia nella disperazione e nella depressione che possono condurre una persona a commettere anche gesti insani”. Non sono mancate, poi, critiche nei confronti dell’amministrazione comunale, accusata di “tacere sulla vicenda”. “L’amministrazione comunale- recita la nota- ad oggi fa finta di nulla, continua a pagare a propria discrezione ditte e fornitori e non ritiene di doversi anche occupare di un così serio problema che sta creando pesantissimi danni e disagi ai dipendenti comunali che, comunque continuano a garantire con il loro lavoro i servizi a tutta la cittadinanza e che non stanno chiedendo altro che il rispetto della normativa e dei loro diritti”. Accuse respinte dal sindaco Francesco Raffo il quale, in un corposo comunicato stampa, dopo aver elencato le cause “storiche” che avrebbero determinato tale drammatica situazione, dal 2005 al 2012, “respingendo qualsiasi polemica” ha assicurato, “la massima disponibilità a lavorare tutti intorno ad un tavolo, impiegati, dirigenti, funzionari, amministratori comunali e organizzazioni sindacali per cercare strategie possibili per il risanamento e lo sviluppo”.