Redazione Due, Acate (Rg), 27 maggio 2016.- Ieri sera il Consiglio Comunale era chiamato a discutere uno degli argomenti più importanti che possa riguardare un comune, ossia il dissesto finanziario. Molti cittadini, giustamente preoccupati della sorte dell’intera comunità, erano presenti in aula. Assente il sindaco. Anche a distanza di un giorno, ripensando a tale assenza vengono i brividi. Il sindaco dovrebbe essere come un padre di famiglia per la sua città e invece Raffo si assenta proprio nel momento più delicato della sua amministrazione. Assenti anche i consiglieri a lui più vicini: Melania Formaggio, Immacolata Licitra, Carmelo Di Martino, Doroti Cutrera (quest’ultima addirittura, in qualità di ex assessore, aveva anche firmato la delibera di giunta con cui era stato precedentemente proposto il bilancio). Ma veniamo al merito della seduta di ieri sera. Il sindaco, il giorno prima, aveva manifestato la sua volontà di ritirare il bilancio per proporre, successivamente, la richiesta di dissesto. Ciò avrebbe comportato l’impossibilità di discutere il bilancio e, alla prossima seduta, il consiglio si sarebbe dovuto limitare semplicemente a prendere atto del dissesto. A nostro avviso, però, il sindaco ha fatto le cose in maniera confusa e irrituale. Pertanto, contro la volontà del sindaco assente, abbiamo discusso il bilancio di previsione 2015 e abbiamo fatto mettere a verbale tutta una serie di rilievi tecnici da cui risultano gravi incongruenze le cui conseguenze saranno valutate dagli organi deputati al controllo di legittimità e legalità (Corte dei Conti, Procura della Repubblica. Assessorato regionale). Abbiamo dunque rinviato il bilancio alla giunta affinchè prendesse atto di tali rilievi. Pensiamo comunque che ben poco possa replicare il sindaco, poichè la critica situazione finanziaria, che lui stesso ha contribuito a delineare, non lascia molte alternative alla dichiarazione dello stato di dissesto. Ma la domanda principale che ogni cittadino si sta chiedendo è come sia possibile che fino a due giorni fa avevamo un bilancio di previsione in pareggio, approvato dalla giunta e corredato dal parere del revisore dei conti e, nel volgere di poche ore, quello stesso bilancio non è più in pareggio e si rende necessaria la dichiarazione del dissesto! Visto che i due assessori in aula (Amatucci e Campagnolo) si sono trincerati in un imbarazzante silenzio e visto che il revisore dei conti è stato piuttosto evasivo, le uniche risposte certe saranno quelle degli organi di controllo che accerteranno eventuali illeciti e conseguenti responsabilità.