Redazione Due, Acate 16 novembre 2016.- Qualche mese fa il Presidente della Regione Rosario Crocetta aveva stabilito l’incompatibilità tra attività prestata come forestali e attività prestata alle dipendenze del consorzio di bonifica. Tutto ciò per risparmiare soldi. L’intento poteva anche essere lodevole, peccato che il risparmio si traduceva in qualche briciola e, soprattutto, arrecava un danno enorme per quei lavoratori che, prossimi alla pensione, dopo tanti anni di servizio sarebbero rimasti senza lavoro. Il Movimento 5 Stelle si era preso l’impegno di occuparsi del problema e oggi la nostra deputata all’ARS Vanessa Ferreri Portavoce 5 Stelle comunica che in Terza Commissione è stato approvato l’emendamento che sopprime l’esclusività di appartenenza ad un solo bacino di garanzie occupazionali o provvidenze per i lavoratori precari “storici”. Si tratta del tanto contestato art. 19 L.r. 3/2016, un guazzabuglio in cui si inseriscono in un unico calderone tutti i soggetti deboli che occupano un posto di svantaggio all’interno della società. Lavoratori precari appartenenti ai bacini degli “LSU e PIP”, forestali, consorzi di bonifica, trattoristi dell’Esa, cantieri di servizio e lavoratori “PIP” dell’Ente Vivaio Viti americane e dell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia. Una norma di dubbia costituzionalità, di evidente ingiustizia sociale e oltremodo discriminatoria, poiché limita il lavoro solamente ad un gruppo ristretto di lavoratori. Abbiamo vinto una battaglia importante, ma la guerra non è finita perchè l’emendamento deve essere approvato in Commissione Bilancio e poi, si spera, in aula.