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Acate. Nascita del Borgo di Biscari.

Salvatore Cultraro, Acate 18 ottobre 2024.- Unitamente alla costruzione del Castello, il Barone Guglielmo Raimondo Lo Castello chiese ed ottenne una concessione regia che gli permise di costruire alcune abitazioni. Sono interessanti “due Suppliche” che i Giurati di Catania inviarono al re Ferdinando IV di Castiglia e di Aragona (la prima il 19 gennaio 1508 e la seconda il 27 marzo 1510) al fine di elogiare le capacità del Barone Guglielmo Raimondo Castello. “…raccomandiamo la persona de Lo Castello come colui che con sua industria aveva saputo iniziare la fondazione di una torre con dei bastioni e che nel 1508 aveva fatto costruire quaranta case per abitazione dei vassalli nel suo feudo chiamato lo Biscari, nel quale feudo, dieci anni addietro, non c’era alcun edificio ne abitazione ma solamente terreno rustico. Preghiamo quindi la Cattolica Maestà di tenerlo nella sua speciale grazia et mercé”. (Don Rosario Di Martino, “Biscari e il suo Martire che sorride”; Atti dei Giurati 1508-1509 vol. 48 fol. 24). Abitazioni che dovettero sorgere nei pressi del Castello considerato che lungo il pendio che porta a Valle sicuramente già ne esistevano alcune in prossimità della vecchia chiesa di San Biagio. In pochissimi anni le nuove abitazioni raggiunsero in numero di ottanta e progressivamente furono edificate anche alcune chiese ed altre opere di pubblica utilità. Progressivamente andarono scomparendo le vecchie abitazioni, un tempo edificate sul pendio, a vantaggio delle nuove ubicate nei pressi del Castello che nel 1593 avevano raggiunto il numero già di 196 con una popolazione di 631 persone. Le vecchie abitazioni scomparvero completamente con il terremoto del 1693.

 

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